E a proposito di Linate... incredibile
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- Valerio Ricciardi
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E a proposito di Linate... incredibile
Riporto tal quale, senza aggiungere un mio commento, dal sito del Corriere della Sera:
Com’è facile rubare una valigia a Linate
Trolley prelevato e restituito senza nessun controllo
La valigia «rubata» dal cronista del Corriere
MILANO — Ci perdoni, signor Gianpiero D., atterrato lunedì a Linate con il volo Airone AP6827 dal Charles de Gaulle di Parigi. Dopo averla pescata a caso, abbiamo preso in prestito (e poi per carità subito riconsegnata al check-in della compagnia di bandiera) la sua valigia. L’abbiamo presa in prestito per poco tempo e pochi metri: dall’interno dell’aeroporto fino al parcheggio dei taxi. È infatti cosa non impossibile, se a uno venisse voglia, sempre che già non sia venuta a molti, prendere questa valigia, così come le altre decine, e andarsene. Insomma, compiere un furto.
In fondo, ci sarebbe l’imbarazzo della scelta. Le valigie sono quelle arrivate in ritardo o andate perse, non riconsegnate ai proprietari, e adesso da ore, da giorni, buttate a terra, ammassate, strapazzate, forse abbandonate, di certo non custodite, a lato dei nastri trasportatori. Attorno ai nastri altri passeggeri spingono, sbuffano, attendono l’uscita di borse e borsoni pregando che non siano stati smarriti. La coda per le denunce, all’apposito sportello, è già lunga. E il vassoio con le caramelle alla frutta in omaggio non addolcisce, figurarsi placare. Sarà tutta colpa dei ritardi delle consegne dei bagagli, nei giorni scorsi, all’aeroporto romano di Fiumicino, delle due maggiori società di gestione dei servizi di terra. Ritardi mostruosi, terminati, sì, ma che hanno provocato disagi a cascata su tutti gli scali italiani, con l’onda che ancora non si è arrestata. Oppure sarà anche colpa — insistono i sindacati — degli oltre cento pensionamenti, in Sea, la società che controlla Linate e Malpensa, che hanno colpito «parecchi dipendenti, molti dei quali con grande professionalità ed esperienza, addetti proprio allo smistamento delle valigie». Quest’ultima situazione spiegherebbe come mai, sempre ieri, per due ore, dalle 13 alle 15, di addetti Sea che andavano di muscoli a sollevare, spostare, ammassare i pesanti trolley, ce ne fossero appena due. Disperati, lottavano contro un nemico chiaramente superiore.
In un angolo si contano trentaquattro valigie. In un altro, ventuno. Quindi cinque valigie ferme sul nastro trasportatore numero 2, altre tre sul pavimento, altre sette ancora appoggiate a un muro. C’è anche un passeggino. C’è un borsone con sopra adesivi con scritte in arabo. Altre otto valigie sono sparse dalle parti della toilette. Trolley possenti come cavalli svettano tra una fila e l’altra di seggiolini. Dodici valigie sono nascoste dal nastro numero 1. Ci sono borsoni avvolti nei cellophane protettivi, quelli per evitare le mani dei ladri. Una famiglia è sbarcata dal Venezuela. Manca un bagaglio. Dov’è finito? «Non lo sappiamo». Un’altra famiglia (madre, papà e bimbo piccolissimo) ha passato le vacanze a Miami. Se la sono goduta? Chissà. Non si capisce. O comunque, se sì, è finita da un pezzo. Pallore, rabbia, occhiaie, muso lungo. Racconta la signora: «Dovevamo atterrare a Bergamo. Siamo atterrati a Linate. Però senza bagagli». Li avranno spediti a Bergamo, no? «No, dicono di no». Il marito, in silenzio, osserva; a leggergli lo sguardo pare domandi che senso abbia martellarli di domande dato che nemmeno quelli dello sportello, l’apposito sportello, hanno finora dato risposte.
L’anno scorso, nel mondo, sono stati smarriti quasi 33 milioni di valigie. In media, il 46,5% dei bagagli imbarcati da Alitalia a Fiumicino sono stati riconsegnati nei tempi previsti: lo standard richiesto è del 90%. Tra luglio e agosto, Alitalia ha accumulato 120mila euro di multe per il ritardo nella consegna dei bagagli. Uno dei due addetti della Sea, tempestato di chiamate sul cellulare di servizio per sapere com’è l’andazzo, commenta con il collega: «Senti, ogni anno è la stessa storia». Parla calmo, coi nervi saldi. Ammirevole. Ogni tanto passa una signora elegante con accento romano, forse è dell’Alitalia (le valigie disperse hanno viaggiato in larghissima parte tutte su aerei Alitalia). La signora osserva i cumuli di borsoni, li fotografa, per monitorare l’emergenza e aggiornare i superiori. È un’attività in continua evoluzione perché le masse di valigie crescono, ondeggiano, sembra addirittura si spostino. Dice il capofamiglia sbarcato dal Venezuela che «è una cosa vergognosa, penosa», e che «a me non frega niente sapere i motivi dei problemi, ci sono e basta. E se un turista dovesse, mettiamo, fermarsi a Milano per una settimana e gli perdono e ridanno la valigia dopo cinque giorni, che vacanza fa?». Dalle parti del nastro trasportatore numero 1 quelli della Sea hanno intanto circondato le valigie perdute con delle transenne, pannelli che non impediscono a certi disperati passeggeri di infilarsi nel mezzo, frugare, cercare, smuovere, infine prendere atto che lì il proprio borsone non c’è, e andarsene. Alla dogana le forze dell’ordine osservano, scrutano, attente fermano per controlli. Però davvero è una fatica, in un caos tremendo, tra passeggeri che escono e presto tornano indietro, violando il divieto d’ingresso ma guai a provare a fermarli. Sono stati a farsi un caffé, un panino, una sigaretta, e ora tornano per proseguire l’attesa, riprovare la ricerca della valigia. Le forze dell’ordine chiedono i documenti, personali e di viaggio, e chiedono soprattutto che venga mostrata la denuncia, unico e autentico lasciapassare.
La denuncia è quella presentata allo sportello, il famoso sportello con le caramelle in omaggio (dopo un’ora e mezzo abbondante ancora resistono, nonostante siano gratis). Serve, la denuncia, per comunicare che non si ha traccia del trolley e per indicare a quale indirizzo inviarlo, qualora venisse rintracciato. Il punto, però, è: a quando la consegna? Tra quante ore, quanti giorni, quante settimane il signor Gianpiero D. riavrà la sua valigia? Si tratta di una valigia bella, di colore nero, una valigia che, garantiamo anche se non le servirà come consolazione, caro Gianpiero, gode di ottima salute e ha tutta l’aria di aver superato mille intemperie, cioè ferie e aeroporti.
Andrea Galli
02 settembre 2009
Com’è facile rubare una valigia a Linate
Trolley prelevato e restituito senza nessun controllo
La valigia «rubata» dal cronista del Corriere
MILANO — Ci perdoni, signor Gianpiero D., atterrato lunedì a Linate con il volo Airone AP6827 dal Charles de Gaulle di Parigi. Dopo averla pescata a caso, abbiamo preso in prestito (e poi per carità subito riconsegnata al check-in della compagnia di bandiera) la sua valigia. L’abbiamo presa in prestito per poco tempo e pochi metri: dall’interno dell’aeroporto fino al parcheggio dei taxi. È infatti cosa non impossibile, se a uno venisse voglia, sempre che già non sia venuta a molti, prendere questa valigia, così come le altre decine, e andarsene. Insomma, compiere un furto.
In fondo, ci sarebbe l’imbarazzo della scelta. Le valigie sono quelle arrivate in ritardo o andate perse, non riconsegnate ai proprietari, e adesso da ore, da giorni, buttate a terra, ammassate, strapazzate, forse abbandonate, di certo non custodite, a lato dei nastri trasportatori. Attorno ai nastri altri passeggeri spingono, sbuffano, attendono l’uscita di borse e borsoni pregando che non siano stati smarriti. La coda per le denunce, all’apposito sportello, è già lunga. E il vassoio con le caramelle alla frutta in omaggio non addolcisce, figurarsi placare. Sarà tutta colpa dei ritardi delle consegne dei bagagli, nei giorni scorsi, all’aeroporto romano di Fiumicino, delle due maggiori società di gestione dei servizi di terra. Ritardi mostruosi, terminati, sì, ma che hanno provocato disagi a cascata su tutti gli scali italiani, con l’onda che ancora non si è arrestata. Oppure sarà anche colpa — insistono i sindacati — degli oltre cento pensionamenti, in Sea, la società che controlla Linate e Malpensa, che hanno colpito «parecchi dipendenti, molti dei quali con grande professionalità ed esperienza, addetti proprio allo smistamento delle valigie». Quest’ultima situazione spiegherebbe come mai, sempre ieri, per due ore, dalle 13 alle 15, di addetti Sea che andavano di muscoli a sollevare, spostare, ammassare i pesanti trolley, ce ne fossero appena due. Disperati, lottavano contro un nemico chiaramente superiore.
In un angolo si contano trentaquattro valigie. In un altro, ventuno. Quindi cinque valigie ferme sul nastro trasportatore numero 2, altre tre sul pavimento, altre sette ancora appoggiate a un muro. C’è anche un passeggino. C’è un borsone con sopra adesivi con scritte in arabo. Altre otto valigie sono sparse dalle parti della toilette. Trolley possenti come cavalli svettano tra una fila e l’altra di seggiolini. Dodici valigie sono nascoste dal nastro numero 1. Ci sono borsoni avvolti nei cellophane protettivi, quelli per evitare le mani dei ladri. Una famiglia è sbarcata dal Venezuela. Manca un bagaglio. Dov’è finito? «Non lo sappiamo». Un’altra famiglia (madre, papà e bimbo piccolissimo) ha passato le vacanze a Miami. Se la sono goduta? Chissà. Non si capisce. O comunque, se sì, è finita da un pezzo. Pallore, rabbia, occhiaie, muso lungo. Racconta la signora: «Dovevamo atterrare a Bergamo. Siamo atterrati a Linate. Però senza bagagli». Li avranno spediti a Bergamo, no? «No, dicono di no». Il marito, in silenzio, osserva; a leggergli lo sguardo pare domandi che senso abbia martellarli di domande dato che nemmeno quelli dello sportello, l’apposito sportello, hanno finora dato risposte.
L’anno scorso, nel mondo, sono stati smarriti quasi 33 milioni di valigie. In media, il 46,5% dei bagagli imbarcati da Alitalia a Fiumicino sono stati riconsegnati nei tempi previsti: lo standard richiesto è del 90%. Tra luglio e agosto, Alitalia ha accumulato 120mila euro di multe per il ritardo nella consegna dei bagagli. Uno dei due addetti della Sea, tempestato di chiamate sul cellulare di servizio per sapere com’è l’andazzo, commenta con il collega: «Senti, ogni anno è la stessa storia». Parla calmo, coi nervi saldi. Ammirevole. Ogni tanto passa una signora elegante con accento romano, forse è dell’Alitalia (le valigie disperse hanno viaggiato in larghissima parte tutte su aerei Alitalia). La signora osserva i cumuli di borsoni, li fotografa, per monitorare l’emergenza e aggiornare i superiori. È un’attività in continua evoluzione perché le masse di valigie crescono, ondeggiano, sembra addirittura si spostino. Dice il capofamiglia sbarcato dal Venezuela che «è una cosa vergognosa, penosa», e che «a me non frega niente sapere i motivi dei problemi, ci sono e basta. E se un turista dovesse, mettiamo, fermarsi a Milano per una settimana e gli perdono e ridanno la valigia dopo cinque giorni, che vacanza fa?». Dalle parti del nastro trasportatore numero 1 quelli della Sea hanno intanto circondato le valigie perdute con delle transenne, pannelli che non impediscono a certi disperati passeggeri di infilarsi nel mezzo, frugare, cercare, smuovere, infine prendere atto che lì il proprio borsone non c’è, e andarsene. Alla dogana le forze dell’ordine osservano, scrutano, attente fermano per controlli. Però davvero è una fatica, in un caos tremendo, tra passeggeri che escono e presto tornano indietro, violando il divieto d’ingresso ma guai a provare a fermarli. Sono stati a farsi un caffé, un panino, una sigaretta, e ora tornano per proseguire l’attesa, riprovare la ricerca della valigia. Le forze dell’ordine chiedono i documenti, personali e di viaggio, e chiedono soprattutto che venga mostrata la denuncia, unico e autentico lasciapassare.
La denuncia è quella presentata allo sportello, il famoso sportello con le caramelle in omaggio (dopo un’ora e mezzo abbondante ancora resistono, nonostante siano gratis). Serve, la denuncia, per comunicare che non si ha traccia del trolley e per indicare a quale indirizzo inviarlo, qualora venisse rintracciato. Il punto, però, è: a quando la consegna? Tra quante ore, quanti giorni, quante settimane il signor Gianpiero D. riavrà la sua valigia? Si tratta di una valigia bella, di colore nero, una valigia che, garantiamo anche se non le servirà come consolazione, caro Gianpiero, gode di ottima salute e ha tutta l’aria di aver superato mille intemperie, cioè ferie e aeroporti.
Andrea Galli
02 settembre 2009
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger
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Re: E a proposito di Linate... incredibile
Per carità,il problema dello smarrimento bagagli c'è sempre stato, ma una cosa così è fuori dall'umana comprensione....
- Paolo_61
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Re: E a proposito di Linate... incredibile
Non scherziamo. Da anni acquisto i biglietti aerei solo con carte di credito ad alto costo (Diners o Amex) perché hanno un'assicurazione bagagli aggiuntiva degna di questo nome. E vi garantisco che mi sono già "rifatto il guardaroba" almeno 3 volte (bagagli smarriti nel volo di andata). Non è questione di compagnie o di aeroporti (chiedere a chi transita da CDG o da Londra per conferma). La questione è che non puoi dimensionare un sistema per il punto di picco, perché costa troppo, ma lo dimensioni per il livello medio. Poi al momento del picco tutto va in crisi.
Quello che cambia d'estate non è solo il numero dei passeggeri, ma soprattutto la loro tipologia. Chi va per lavoro 2 giorni a Parigi viaggia con il solo bagaglio a mano (il mio record è una settimana con il solo bagaglio a mano), chi va in vacanza imbarca almeno un bagaglio a testa, se non 2. Per cui il numero di bagagli in transito negli aeroporti cresce in maniera esponenziale.
Quanto poi alla facilità di andarsene con una valigia abbandonata su di un nastro, basta rileggere il mio commento su LAX quest'estate (terminal 2 per la precisione).
In cambio, parlando di sistema aeroportuale milanese, a MXP ho trovato professionalità e cortesia notevoli da parte di addetti a lost & found che si trovavano a fronteggiare code chilometriche.
Quello che cambia d'estate non è solo il numero dei passeggeri, ma soprattutto la loro tipologia. Chi va per lavoro 2 giorni a Parigi viaggia con il solo bagaglio a mano (il mio record è una settimana con il solo bagaglio a mano), chi va in vacanza imbarca almeno un bagaglio a testa, se non 2. Per cui il numero di bagagli in transito negli aeroporti cresce in maniera esponenziale.
Quanto poi alla facilità di andarsene con una valigia abbandonata su di un nastro, basta rileggere il mio commento su LAX quest'estate (terminal 2 per la precisione).
In cambio, parlando di sistema aeroportuale milanese, a MXP ho trovato professionalità e cortesia notevoli da parte di addetti a lost & found che si trovavano a fronteggiare code chilometriche.
- mcgyver79
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Re: E a proposito di Linate... incredibile
Così come già risposto da qualcuno non vedo chissà quale grande scoop in questo articolo, di trolley vaganti sul nastro e in attesa di ritiro da parte del personale aeroportuale potrebbe anche essercene solo uno, ma se passa il pax di un altro volo e facendo finta di niente lo va a recuperare chi avrà mai da ridire?
Ciaooooo.
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McGyver
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Re: E a proposito di Linate... incredibile
è ora di cambiare sistema. io farei andare la gente sul bus\finger col bagaglio (già opportunamente etichettato, pesato e scannato) in modo che gli addetti al carico prelevano direttamente le valigie dalle mani del pax e le caricano in stiva. credo che la stragrande maggioranza dei problemi ci sia proprio in partenza. in arrivo mal che vada si aspetta un pò troppo.
No ?
No ?
- mcgyver79
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- Iscritto il: 25 gennaio 2006, 14:04
Re: E a proposito di Linate... incredibile
Eh ma... mi sa che i bagagli vengono rubati all'arrivo, quando poi te la svigni: il bas*ardo arriva al baggage claim, vede un bagaglio abbandonato su o vicino ad un nastro prima o dopo il suo (magari il proprietario non era arrivato assieme al proprio trolley) e lo prende. Chi mai ti ferma in una situazione del genere?
Finché arrivi assieme al tuo bagaglio se vedi uno che te lo ruba sotto il naso lo fracassi di botte, ma in altre situazioni è difficile tenere d'occhio la situazione.
In partenza tutto va sul nastro in fase di check-in, quindi gli unici che hanno accesso ai bagagli sono gli operai del carico/scarico che non credo si portino via il malloppone... una volta aprivano, adesso che c'è qualche telecamera in più faticano anche a far quello.
Ciaooooo.
Finché arrivi assieme al tuo bagaglio se vedi uno che te lo ruba sotto il naso lo fracassi di botte, ma in altre situazioni è difficile tenere d'occhio la situazione.
In partenza tutto va sul nastro in fase di check-in, quindi gli unici che hanno accesso ai bagagli sono gli operai del carico/scarico che non credo si portino via il malloppone... una volta aprivano, adesso che c'è qualche telecamera in più faticano anche a far quello.
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McGyver
- Paolo_61
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- Iscritto il: 11 settembre 2008, 17:53
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Re: E a proposito di Linate... incredibile
Ti cito la mia casistica (piuttosto ampia) di problemi bagaglio.
Due sole volte il problema si è verificato in partenza (a MXP). La prima volta il mio bagaglio, per una ragione misteriosa, ha perso l'apposita fascetta, ed è quindi diventato "anonimo". Al ritorno, dopo alcuni giorni in Spagna, l'ho ripescato andando fisicamente a guardare tutti i bagagli in storage al lost & found.
Un'altra volta non è partito da MXP perché (ufficialmente) non c'era posto in stiva / peso eccessivo (volo per Cipro), e consegnato con il volo successivo 2 giorni dopo.
Tutte le altre volte i problemi si sono verificati durante un transito (1 FRA, 2 FCO e 3 CDG) più o meno stretto.
Quindi, se i miei casi sono significativi, dovresti curare i bagagli soprattutto in transito (cosa infattibile perché generalmente i tempi sono troppo stretti).
Due sole volte il problema si è verificato in partenza (a MXP). La prima volta il mio bagaglio, per una ragione misteriosa, ha perso l'apposita fascetta, ed è quindi diventato "anonimo". Al ritorno, dopo alcuni giorni in Spagna, l'ho ripescato andando fisicamente a guardare tutti i bagagli in storage al lost & found.
Un'altra volta non è partito da MXP perché (ufficialmente) non c'era posto in stiva / peso eccessivo (volo per Cipro), e consegnato con il volo successivo 2 giorni dopo.
Tutte le altre volte i problemi si sono verificati durante un transito (1 FRA, 2 FCO e 3 CDG) più o meno stretto.
Quindi, se i miei casi sono significativi, dovresti curare i bagagli soprattutto in transito (cosa infattibile perché generalmente i tempi sono troppo stretti).
- Valerio Ricciardi
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- Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33
Re: E a proposito di Linate... incredibile
Dipende da quel qualcuno. Finché è un agile giovanotto non oltre gli 85 kg al massimo dall'aria più furba che bellicosa,mcgyver79 ha scritto:Finché arrivi assieme al tuo bagaglio se vedi uno che te lo ruba sotto il naso lo fracassi di botte, ma in altre situazioni è difficile tenere d'occhio la situazione.




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Re: E a proposito di Linate... incredibile
No.Zortan ha scritto:è ora di cambiare sistema. io farei andare la gente sul bus\finger col bagaglio (già opportunamente etichettato, pesato e scannato) in modo che gli addetti al carico prelevano direttamente le valigie dalle mani del pax e le caricano in stiva. credo che la stragrande maggioranza dei problemi ci sia proprio in partenza. in arrivo mal che vada si aspetta un pò troppo.
No ?
La gestione del bagaglio, per quanto possa sembrare molto semplice, è un'operazione complessa. Sarebbe ingestibile sottobordo!! Non tutti gli aerei hanno il carico sfuso, bisogna dividere transiti e terminanti, sarebbe molto più lunga la coda ai filtri perchè c'è da radiogenare anche il bagaglio da stiva.. e poi tu andresti in giro per l'aerostazione con tutto il bagaglio mentre aspetti di imbarcarti? nei negozi, al bar, al ristorante? quanto ci metto ad imbaarcare 280 bagagli di un volo intercontinentale se tutti me lo consegnano prima di salire sull'aereo? chi si porta su e giù chili e chili di valigie dalle scale di servizio del finger? quanti bus mi servono per un imbarco se oltre allo spazio per i passaggeri mi serve anche quello per il loro bagaglio? inoltre: come faccio a sapere se ho spazio anche per posta e merce se non so fino all'ultimo quanto spazio/posizioni ho bisogno per i bagagli? quando piove quali passeggeri starebbero in fila ordinata per consegnare il proprio bagaglio all'addetto? quante persone in più mi servono per gestire lo spostamento dei bagagli dalla scaletta passeggeri alla stiva in modo da avere sempre la piazzola ordinata? in caso di evacuazione della piazzola per emergenza che sicurezza posso garantire con tutta quella roba tra i maroni?
vado avanti o sei convinto?

ps. il lavoro degli operai potrà essere anche umile, faticoso e mal retribuito, ma è fondamentale per la buona riuscita del volo. non diamolo mai per scontato.
Ti!
- Zortan
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Re: E a proposito di Linate... incredibile
Mi hai convinto (in effetti l'idea è applicabile solo in aereoporti minuscoli per voli minuscoli).
Ma il fatto che ci sia da cambiare non si discute... se a ogni picco succede un casino...
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- Paolo_61
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Re: E a proposito di Linate... incredibile
L'ho già detto, per definizione nessun sistema è in grado di gestire senza problemi il picco più alto atteso (Unica eccezione, ma dovuta alle caratteristiche del sistema, è la rete elettrica).Zortan ha scritto:Mi hai convinto (in effetti l'idea è applicabile solo in aereoporti minuscoli per voli minuscoli).
Ma il fatto che ci sia da cambiare non si discute... se a ogni picco succede un casino...
Perché credi che abbiano tutti paura dell'influenza A. Non è più mortale di quella normale, solo che non abbiamo gli anticorpi, per cui molta gente si ammalerà contemporaneamente, mandando in tilt il sistema sanitario. Poi scoppieranno le polemiche, si parlerà di malasanità e cavolate varie, ma chiunque ci ragioni su sa che quest'inverno sarà il caos, con o senza le vaccinazioni (senza sarebbe peggio, ovviamente).