“...una volta che hai conosciuto il volo, camminerai sulla terra con gli occhi rivolti sempre in alto, perchè là sei stato, e là desideri tornare.”
(Leonardo da Vinci)
AHHHHH !!!! Che?
Che le cose hanno un inizio, uno svolgimento e una fine? Ma ci mancherebbe altro! E' normale.
Il problema è che da quello che vedo aerei e navi e quant'altro noi buttiamo nel cesso finisce in qualche paese "in via di sviluppo" per essere demolito da personale altamente specializzato (analfabeta e praticamente all'oscuro di ciò che sta facendo e dei rischi che si corrono) e con mezzi sofisticatissimi: ruspa (quando va bene) e piccone. I più fortunati magari hanno il cannello dell'acetilene e si sentono già padreterni. Morti e storpiati mai neanche censiti. Malatie professionali? Cosa sono? Intere aree, vaste come nostre regioni, contaminate dai materiali di scarto. Senza contare le vernici e i lubrificanti dei motori, gli isolanti, i depositi nei serbatoi del carburante, le plastiche, ecc.... Ma non sono certo io un esperto. Chissà come fanno quando devono tagliare un serbatoio alare con l'acetilene o con il piccone: alla prima scintilla, buuuuuum! Oppure prima ci fanno un buchino con un cavatappi a manovella.
Il vero affare forse è per chi compra i materiali demoliti e li rivende o li ricicla, chissà.
"Find a job you like and and you'll not have to work a single day in your life".
«...Amore, non mi avevi detto proprio tu che la saracinesca elettrica del garage anche se eri un po' impacciato nell'uscire comunque aveva le fotocellule che la tenevano ferma alzata sinché non eri uscito... fuori... del tutto?...? »
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!" Chesley Burnett "Sully" Sullenberger
Ricordo che, in quest'ultima occasione, Papa Paolo VI condannò l'operazione israeliana ed un settimanale americano (Time o Newsweek) pubblicò una vignetta (forse del famoso cartoonist Olyphant) nella quale si vedevano alcuni elicotteri recanti la stella di David che puntavano minacciosamente verso Piazza San Pietro ed uno stravolto e sgonnellante monsignore che, correndo, gridava ad un'allibita guardia svizzera: "Avvertitelo che stanno arrivando!" .....
Ricordo che, in quest'ultima occasione, Papa Paolo VI condannò l'operazione israeliana ed un settimanale americano (Time o Newsweek) pubblicò una vignetta (forse del famoso cartoonist Olyphant) nella quale si vedevano alcuni elicotteri recanti la stella di David che puntavano minacciosamente verso Piazza San Pietro ed uno stravolto e sgonnellante monsignore che, correndo, gridava ad un'allibita guardia svizzera: "Avvertitelo che stanno arrivando!" .....
L'ho rivisto per l'ennesima volta quest'estate sempre parcheggiato nella medesima posizione sul piazzale di Ampugnano, non sò se tornerà a volare purtroppo.
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L ASSU’ tra le nuvole era sempre una bella e brava vipperia. Sui bolidi della ‘Icaro’ di Forlì, società d’aerotaxi tra le più appetite d’Europa, era un viavai di attori, calciatori con immancabile piumaggio di veline, intere squadre di calcio e basket. La Montepaschi e il Siena erano quasi clienti fissi. Le due squadre li hanno utilizzati spessissimo quegli aerei per le loro trasferte. Tutti si accomodavano su quei taxi con le ali senza sapere che rischiavano la vita: questo dice l’inchiesta della procura di Forlì.
Dopo 28 mesi di lavoro i pm hanno apposto il loro sigillo. Il cantiere investigativo è chiuso: 31 in tutto gli indagati, 17 di loro devono rispondere dell’aggravante dell’associazione per delinquere. Due hanno già patteggiato la pena. Per gli investigatori, i 31 coinvolti si sarebbero macchiati d’un lungo elenco di ipotesi di reato: il più grave è l’attentato alla sicurezza dei trasporti aerei. Coinvolti piloti, tecnici e manutentori. Al centro dell’intrico svetta la società ‘Icaro’, di stanza al ‘Ridolfi’di Forlì. Che dall’inizio degli anni Ottanta è specializzata in trasporto con aeromobili executive ‘Cessna’ e ‘Metrolinear’. Dei bolidi del cielo, utilizzati come aerotaxi. Lussuosi. Superveloci. Buoni per ogni rotta: da Parigi a Madrid, da Casablanca a Londra. Ma chi si accoccolava in quelle comode poltroncine tra le nuvole non sapeva — dice sempre l’accusa — che stava rischiando la pelle: si volava senza le strumentazioni necessarie. Dall’inchiesta emergerebbe l’assenza della manutenzione degli apparecchi, il mancato rinnovo di licenze di pilotaggio, false attestazioni di controlli periodici (mai effettuati), riparazioni fatte da personale non idoneo. Nel febbraio del 2006 la magistratura firma il sequestro di 15 aerei, di hangar e uffici nella sede principale di Icaro a Forlì e poi a Rimini, Siena e Roma. Per la società scatta il game over. Tutto finito. Da quel giorno i velivoli targati Icaro non voleranno più. La società verrà messa in liquidazione. Poi però il fallimento viene stoppato. La società formalmente esiste ancora. Ma è di fatto in stato di quiescenza.
Per l’accusa gli aerei Icaro erano senza la strumentazione di sicurezza necessaria per salire a certe altezze. «Volavano a vista» dice l’accusa.
Ciao
Direi bello perché é stato recuperato e vive una sorta di "seconda giovinezza"....poi volendo potrebbe benissimo essere ripristinato per il volo, vedi i Constellation, Junkers Ju-52, DC-3 e DC6/DC7 che debitamente ripristinati continuano ad effettuare voli per appassionati del volo di ogni età.