perche si usa differenziare gli alettoni?
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perche si usa differenziare gli alettoni?
ciao a tutti, sono un aeromodellista aliantista che si diverte con i modelli sia in pianura cercando le termiche sia in pendio in dinamica...so che gli alianti(anche i modelli sopra i 3 metri di apertura alare)hanno problemi se la corsa degli alettoni è simmetrica ovvero tendono ad imbardare la prua all'estarno della virata.per controbattere questo effetto si usa differenziare la corsa degli alettoni(quello sulla semiala interna alla virata alza di piu' rispetto a quello abbassato sulla semiala esterna) inoltre si tende ad usare il timone dando comando interno alla virata mentre si rolla...perche succede questo problema negli aeroplani? se non ho capito male l'ala con l'alettone "flappato" rallenta di piu' rispetto allla semiala con l'alettone alzato... poi ho sentito parlare di umero di reinols etc etc... qualcuno esperto potrebbe cercare di farmi capire questo fenomeno? grazie a tutti, buoni voli e felic atterraggi lorenzo
- IVWP
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Re: perche si usa differenziare gli alettoni?
è un effetto secondario dei comandi chiamato imbardata inversa.
azionando gli alettoni si provoca il rollio (rotazione sull’ asse longitudinale), e questo è l' effetto principale del comando nonché quello voluto;

si ha però anche una seconda reazione di imbardata (asse verticale), ossia un movimento del muso verso il lato opposto alla rotazione - se stai virando, il muso "scappa" dal lato opposto alla virata - che rende tutta la manovra scoordinata.

questo accade perché l' alettone che si abbassa crea molta più resistenza rispetto all' alettone che si alza, di conseguenza la velocità dell' ala che si abbassa (ala interna alla virata) diminuisce maggiormente rispetto all’ ala che si alza (ala esterna la virata).

il fenomeno si manifesta in qualsiasi aerodina, ma è tanto più evidente, quanto è maggiore l' allungamento alare: per questo gli alianti sono molto sensibili al fenomeno e richiedono un elevata coordinazione e calibrazione nell' pilotaggio.
anche perché nel volo a vela, dove si plana e si cerca sempre di perdere meno quota possibile, una virata scoordinata che fa aumentare la resistenza si traduce anche in una maggiore perdita di quota, cioè in una diminuzione di "autonomia", di strada percorribile o, se si è in termica in gara, in una minore salita quindi in una perdita di tempo.
propio per diminuire questo effetto, a livello costruttivo si crea l' artificio dell' azionamento differenziato degli alettoni:
questo consiste nel far muovere di una quantità angolare maggiore l' alettone che si alza rispetto a quello che si abbassa.
ciò però non risolve il problema, e la coordinazione sui comandi rimane indispensabile.
per questo si vira di "piede e di barra", mai uno per volta e sempre con movimenti proporzionati.
I piloti d’ aliante hanno a disposizione uno strumento efficacissimo e veloce, nonché economico, per indicare se la virata è costante o meno: è il filo di lana
ha lo steso scopo della pallina, ma l’ indicazione è opposta, ossia, se la pallina va all’ interno di virata, per indicare una virata scivolata, il filo per dare la stessa indicazione va all’ esterno.
azionando gli alettoni si provoca il rollio (rotazione sull’ asse longitudinale), e questo è l' effetto principale del comando nonché quello voluto;

si ha però anche una seconda reazione di imbardata (asse verticale), ossia un movimento del muso verso il lato opposto alla rotazione - se stai virando, il muso "scappa" dal lato opposto alla virata - che rende tutta la manovra scoordinata.

questo accade perché l' alettone che si abbassa crea molta più resistenza rispetto all' alettone che si alza, di conseguenza la velocità dell' ala che si abbassa (ala interna alla virata) diminuisce maggiormente rispetto all’ ala che si alza (ala esterna la virata).

il fenomeno si manifesta in qualsiasi aerodina, ma è tanto più evidente, quanto è maggiore l' allungamento alare: per questo gli alianti sono molto sensibili al fenomeno e richiedono un elevata coordinazione e calibrazione nell' pilotaggio.
anche perché nel volo a vela, dove si plana e si cerca sempre di perdere meno quota possibile, una virata scoordinata che fa aumentare la resistenza si traduce anche in una maggiore perdita di quota, cioè in una diminuzione di "autonomia", di strada percorribile o, se si è in termica in gara, in una minore salita quindi in una perdita di tempo.
propio per diminuire questo effetto, a livello costruttivo si crea l' artificio dell' azionamento differenziato degli alettoni:
questo consiste nel far muovere di una quantità angolare maggiore l' alettone che si alza rispetto a quello che si abbassa.
ciò però non risolve il problema, e la coordinazione sui comandi rimane indispensabile.
per questo si vira di "piede e di barra", mai uno per volta e sempre con movimenti proporzionati.
I piloti d’ aliante hanno a disposizione uno strumento efficacissimo e veloce, nonché economico, per indicare se la virata è costante o meno: è il filo di lana
ha lo steso scopo della pallina, ma l’ indicazione è opposta, ossia, se la pallina va all’ interno di virata, per indicare una virata scivolata, il filo per dare la stessa indicazione va all’ esterno.
Ultima modifica di IVWP il 30 marzo 2009, 21:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: perche si usa differenziare gli alettoni?
grazie, adesso è tutto piu' chiaro...devo ammettere che con i modelli a motore acrobatici non mi ero mai accorto di questo problema dell 'imbardata inversa mentre sugli alianti la cosa è molto evidente anche nei modelli(che hanno di differenza rispetto ai fratelli maggiori soltanto le dimensioni)....viva il volo a vela
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Re: perche si usa differenziare gli alettoni?
per intenderci:loryktm ha scritto:grazie, adesso è tutto piu' chiaro...devo ammettere che con i modelli a motore acrobatici non mi ero mai accorto di questo problema dell 'imbardata inversa mentre sugli alianti la cosa è molto evidente anche nei modelli(che hanno di differenza rispetto ai fratelli maggiori soltanto le dimensioni)....viva il volo a vela
nella prima manovra si può notare, ma la velocità di rollio è elevata, e su un modello piccolo è davvero difficile notarlo, sopratutto da terra !
poi, i modellini acrobatici sono una cosa a parte: volano anche a punto fisso !!
(qui tra l' altro i fumogeni evidenziano bene le manovre, e puoi notare come l' aereo fa il tonneau)
gli alianti Rc invece hanno caratteristiche aerodinamiche uguali ai "veri" alianti, tanto che ci sono piloti che raccontano di aver termicato con dei modellini, e di aver fatto parecchi giri prima di rendersi conto che "l' altro" non era un aliante 1:1
la tecnica di pilotaggio però è differente: intanto perché non essendo a bordo non avete le sensazioni "di c**o" (che rimane il miglio variometro), e poi per le velocità caratteristiche; io ho sempre visto i modellini farsi i costoni a velocità folle, tanto da convincermi a non girargli vicino.


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Re: perche si usa differenziare gli alettoni?
Il fenomeno dell'imbardata inversa è comprensibile anche parlando in termini di semplice portanza. L'alettone che si abbassa genera localmente sulla semiala un'aumento di portanza mentre sulla semiala opposta si ha invece una riduzione delle portanza a causa dell'alettone che si alza. Sappiamo che ogni volta si ha un aumento di portanza occorre pagare anche un tributo alla resistenza. Di conseguenza per ogni aumento di portanza c'è sempre anche una percentuale di resistenza da mettere in conto. Discorso opposto quando invece l'alettone si alza e di conseguenza provoca riduzione di portanza e abbattimento della resistenza. L'ala che aumenta di portanza e sale tende anche a frenare in quanto sottoposta anche ad una percentuale di resistenza, mentre l'altra, pur scendendo, ala salta in avanti in quando è soggetta ad una riduzione sensibile di portanza.
Di conseguenza all'estremità di una semiala c'è un aumento di resistenza, dall'altra parte invece c'è una riduzione. Tra i due alettoni ci sono almeno 13 metri di differenza: un bel braccio di leva sicuramente; non parliamo poi di quando le aperture alari complessive salgono a 18, 22, 30 metri e via discorrendo.
Se si tenta quindi di fare una virata usando solo la barra senza toccare la pedaliera il muso dell'aliante repentinamente si sposta nel senso opposto alla virata, poi pigramente fa dietro front e comincia a virare dalla parte in cui si è dato barra, naturalmente girando una virata molto sporca che è detta scivolata con la pallina tutta all'interno e il filo tirato verso l'esterno.
Per fare un esempio se di muove la barra a sinistra senza dare piede l'aliante prima mette il muso a destra per un secondo o poco più, poi si degna di cominciare a virare a sinistra invertendo la direzione di virata scivolando.Tutto questo in maniera assolutamente automatica, senza l'intervento del pilota
Di conseguenza all'estremità di una semiala c'è un aumento di resistenza, dall'altra parte invece c'è una riduzione. Tra i due alettoni ci sono almeno 13 metri di differenza: un bel braccio di leva sicuramente; non parliamo poi di quando le aperture alari complessive salgono a 18, 22, 30 metri e via discorrendo.
Se si tenta quindi di fare una virata usando solo la barra senza toccare la pedaliera il muso dell'aliante repentinamente si sposta nel senso opposto alla virata, poi pigramente fa dietro front e comincia a virare dalla parte in cui si è dato barra, naturalmente girando una virata molto sporca che è detta scivolata con la pallina tutta all'interno e il filo tirato verso l'esterno.
Per fare un esempio se di muove la barra a sinistra senza dare piede l'aliante prima mette il muso a destra per un secondo o poco più, poi si degna di cominciare a virare a sinistra invertendo la direzione di virata scivolando.Tutto questo in maniera assolutamente automatica, senza l'intervento del pilota
"think positive, flaps negative!"