
dunque la cosa verte sulla regolazione dei motori a reazione, i turbofan, credo si dica così
la spinta di un motore a reazione è data dal della variazione nell'unità di tempo della quantità di moto dell'aria ingoiata e poi espulsa a valle, cioè è data dalla derivata prima rispetto al tempo della funzione MV dove M è la massa di aria espulsa e V è la variazione di velocità tra ingresso e uscita V=Vingr-Vuscita
vediamo se mi ci ritrovo
S (spinta) = d(MV)/dt = VdM/dt + MdV/dt
che è dimensionalmente una massa per un'accelerazione
dunque la spinta si può variare o variando la quantità di aria ingerita ed espulsa nell'unità di tempo (massa) o modificando la differenza di velocità tra ingresso e uscita
Ora mi faccio questa considerazione, guardandomi allo specchio. La differenza di velocità tra aria che entra ed aria che esce viene influenzata dalla velocità relativa rispetto all'aria, giusto? Collego questo fatto all'informazione che ebbi da uno di voi e cioè che la spinta in decollo rimane costante all'aumentare della velocità per concludere che: al decollo l'influenza che ha la bassa velocità di decollo rispetto alle alte velocità di uscita dei gas è modestissima, praticamente ininfluente. Pertanto la spinta non varia all'aumentare della velocità, perchè siamo nel campo di velocità ininfluenti. Ma se volo a 900 km/h il turbofan dovrebbe fare più fatica ad aumentare la velocità dell'aria che entra, prima di farla uscire, perchè l'aria già entra a velocità elevata.
ragionando da ingegneri, si arriva al paradosso che, ad un certo punto, se il motore è molto veloce, è l'aria di ingresso che trascina le pale del compressore e non è il compressore che cede lavoro all'aria.
forse scrivo ca**ate, ma la domanda è: è vero che quanto più veloce è il motore tanto più cala il suo rendimento?
la seconda domanda è: per regolare la spinta si agisce sulla massa di aria o sulla velocità?
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