Premesse:
non ho mai frequentato nessun tipo di scuola/corso/addestramento al volo.
Lo schema in allegato non è tratto da nessuna fonte.
Fatte queste premesse, vengo al mio discorso:
rifacendomi a ricordi più o meno esatti di cose che ho letto e sentito da varie parti (questo stesso thread, libri, recensioni, forum, discussioni, ecc.) ho elaborato lo schemino che allego al mio post.
L'argomento del discorso è la fase finale dell'atterraggio di un liner.
I valori indicati nello schemino sono del tutto arbitrari, ma ciò che più mi premeva erano i concetti.
In maniera improvvida e da assoluto profano, ho suddiviso la parte finale di un atterraggio in 5 parti:
- la picchiata (seppur contenuta) "mirando" un punto immaginario ("aiming point") posto convenientemente prima della soglia della pista.
- l'arrotondamento della planata.
- il flare finale.
- il galleggiamento.
- la toccata.
L'arrotondamento della planata è la fase durante la quale l'aereo passa progressivamente da un assetto picchiato ad uno orizzontale e, contemporaneamente, smaltisce la velocità verticale negativa fino ad una sorta di "volo livellato radente" (anche dando un pochino di motore, se questo serve a mantenere la portanza richiesta).
Il flare finale è il momento in cui l'aereo comincia ad alzare il muso, perde airspeed e portanza e riduce il gap tra il main gear e la pista sottostante.
Il galleggiamento è la fase durante la quale, grazie ad un ulteriore lieve sollevamento del muso, l'aereo recupera portanza e sembra procedere come se galleggiasse su una pellicola d'aria (anche in questo caso, dando un pochino di motore se serve).
La toccata è il momento in cui la airspeed diminuisce ulteriormente, viene meno la portanza e l'aereo tocca terra. Una specie di stallo volontario fatto con il main gear a pochissima distanza dalla pista sottostante.
Queste sono le mie elucubrazioni da profano.
Nella consapevolezza di sentirmi dire di tutto e di più (tipo: "ogni aereo ha il suo type-rating", "fa tutto l'auto-landing", "i piloti non atterrano guardando uno schemino", "ne abbiamo già ampiamente dibattuto in questo ed
i altri thread", ecc., ecc., ecc., ecc.), mi espongo al pubblico ludibrioe mi preparo ad essere preso, idealmente, a pomodori (ed altri tipi di ortaggi) in faccia

.
Che volete che vi dica: talvolta non riesco a trovare un modo migliore, per ottenere risposte e chiarimenti, che quello di sottoporre le mie idee al vaglio delle confutazioni di chi ne sa.
Sottolineo infine, che lo schemino voleva essere anche più una descrizione di ciò che avviene anzichè ciò che il pilota si preoccupa di fare.
Saluti !
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