Human Factor

Area dedicata alla discussione sugli incidenti e degli inconvenienti aerei e le loro cause. Prima di intervenire in quest'area leggete con attenzione il regolamento specifico riportato nel thread iniziale

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JT8D
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Re: Human Factor

Messaggio da JT8D »

Ottimo ed interessante argomento, su cui si potrebbe riempire un forum intero e approfondire moltissimo.

Cominciamo dalla Sporca Dozzina, cioè quei fattori, come detto da Francesco, collegati al fattore umano.

1) Lack of communication (mancanza di comunicazione)
2) Complacency (dovuta alla ripetizione di operazioni uguali)
3) Lack of Knowledge (mancanza di conoscenza)
4) Distraction
5) Lack of teamwork (mancanza di lavoro di squadra)
6) Fatigue
7) Lack of resource (mancanza di risorse)
8 ) Pressure
9) Lack of assertiveness (mancanza di assertività)
10) Stress
11) Lack of awareness (mancanza di consapevolezza)
12) Norms

Paolo
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araial14
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Re: Human Factor

Messaggio da araial14 »

Plausibile? :roll:
Nel ventennio 1983-2002
Meno errori umani dietro gli incidenti aerei

Secondo quanto si apprende nelle conclusioni dell’articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Aviation, Space, and Environmental Medicine”, il fenomeno è attribuibile ai progressi dei programmi di addestramento
Il numero di incidenti aerei attribuiti a errori dei piloti è notevolmente diminuito tra il 1983 e il 2002, secondo una analisi condotta dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.
Sebbene infatti il numero di incidenti sia rimasto pressoché stabile in tale arco di tempo, la percentuale di eventi attribuibili all’errore umano è scesa del 40 per cento e, in particolare, la percentuale di quelli dovuti a un’errata decisione del comandante o dell’equipaggio è diminuita del 71 per cento.
Secondo quanto si apprende nelle conclusioni dell’articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Aviation, Space, and Environmental Medicine”, tale fenomeno è attribuibile ai progressi dei programmi di addestramento.
Lo studio ha esaminato 558 incidenti aerei registrati nel ventennio 1983-2002, rilevando in particolare come leerrate decisioni in caso di cattivo tempo meteorologico siano scese del 76 per cento; quelle dovute a cattive condizioni della pista o al vento del 78 per cento; quelle dovute a scarso coordinamento fra i membri dell’equipaggio del 68 per cento. Inoltre, si è potuto verificare che gli errori umani hanno la massima probabilità di verificarsi durante il rullaggio, il decollo, l’avvicinamento all’aeroporto e l’atterraggio.
A fronte di questi dati positivi, gli autori sottolineano in ogni caso l’opportunità di migliorare la sicurezza nei momenti in cui gli aeromobili sono fermi o vengono trainati sulle piste: gli incidenti che si verificano nel corso di queste operazioni, infatti, è più che raddoppiato nel periodo di osservazione, passando da un tasso di 0,25 per milione di voli a 0,6 per millione di voli.“Una diminuzione così consistente di incidenti dovuti all’equipaggio è veramente impressionante, tenuto conto che l’errore umano è considerato da sempre il fattore di rischio più importante nel traffico aereo”, ha commentato Susan P. Baker, che ha guidato lo studio. “I risultati mostrano come siano stati fatti molti progressi per migliorare i processi decisionali a bordo e il coordinamento tra i membri dell’equipaggio; purtroppo però questi progressi non hanno determinato un complessivo decremento di incidenti.”
(29dicembre2007) http://lescienze.espresso.repubblica.it ... ei/1320647
Meno errori umani dietro gli incidenti aerei | Le Scienze
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JT8D
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Re: Human Factor

Messaggio da JT8D »

Si può iniziare considerando che l'essere umano è il componente più flessibile, adattabile, prezioso del sistema aviazione (o di qualunque altro sistema organizzativo tecnologico complesso), ma è anche quello più vulnerabile alle influenze negative che possono comprometterne la performance.

Una secondo me buona definizione di "human factor" è questa: human factor si riferisce allo studio delle capacità umane e delle sue limitazioni nell'ambiente di lavoro. Lo studio dello human factor comprende elementi di psicologia, fisiologia, work place design, condizioni ambientali, interfacce uomo-macchina, ecc... Gli studiosi di HF analizzano le performance del sistema, le interazioni tra le persone e gli impianti e le macchine che utilizzano, le procedure e le regole che si devono seguire e le condizioni ambientali del sistema.

Reason è uno dei maggiori studiosi di errori umani esistenti al mondo.
Diamo innanzitutto una definizione di errore umano: esso si ha quando una sequenza pianificata di attività fisiche o mentali non riesce a raggiungere i risultati voluti, e questi insuccessi non possono essere attribuiti al caso.
Secondo Reason, esistono diversi tipi di errore:

- Fallimenti dell'esecuzione: slip, lapses
- Fallimenti della pianificazione: mistakes

Nei mistakes è il piano spesso ad essere inadeguato al raggiungimento degli obiettivi. Negli slips e lapses invece l'azione non viene eseguita secondo il piano.

Con il passare degli anni si sono succeduti diversi modelli esplicativi di analisi del rischio. Quello più attuale (studiato e approfondito dallo stesso Reason e poi sviluppato e ampliato negli anni da altri studiosi) è chiamato modello organizzativo - socio tecnico. Esso prevede che sia il sistema ad indurre all'errore, diventano cioè prioritari gli aspetti organizzativi e si pone come obiettivo di far diventare le organizzazioni delle HROs (organizzazioni ad alta affidabilità), in cui si deve realizzare una cultura della sicurezza, in cui si mette in pratica l'anticipazione e la resilienza.

Secondo la teoria di Reason, in un organizzazione si possono avere errori attivi, associati alle prestazioni degli operatori più a stretto contatto con i sistemi complessi (piloti, controllori di volo, ecc), ed errori latenti, associati a persone più distanti dal controllo diretto dell'interfaccia. Mentre gli errori attivi si manifestano quasi immediatamente, quelli latenti possono rimanere silenti per molto tempo, diventando evidenti ìsolo quando combinati con altri fallimenti organizzativi o scatenati da un errore attivo, creando una breccia nelle difese del sistema. Mentre in passato si focalizzava l'attenzione solo sui fallimenti attivi, ora si pone l'attenzione su tutta l'organizzazione tecnologica nel suo complesso, analizando anche i fallimenti organizzativi che sono alle spalle e hanno reso possibile l'instaurarsi dell'evento incidentale. Reason ha sintetizzato ciò con un modello "traiettoria dell'incidente":

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Per scoprire qualcosa di più su alcune tematiche di analisi organizzativa, anche se non strettamente legate agli aspetti manutentivi, potete dare una guardata al nostro approfondimento in portale:

http://www.md80.it/approfondimenti/le-c ... flessioni/

Spero di avere dato qualche spunto di discussione e riflessione in più su questi argomenti interessanti e molto importanti :wink:

Paolo
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Re: Human Factor

Messaggio da JT8D »

Francè, visto che il topic, purtroppo, non decolla comincio a farti io una domanda: cosa mi dici del modello SHELL ? Come lo avete studiato e applicato ?

Paolo
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LS4
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Re: Human Factor

Messaggio da LS4 »

JT8D ha scritto:visto che il topic, purtroppo, non decolla
non decolla, ma interessa molto: c'è tanto da imparare, per cui chi sa non faccia il timido :oops:
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N176CM
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Re: Human Factor

Messaggio da N176CM »

Sono molto interessato anch'io a questo argomento e ho letto anche un po' di roba in proposito. Mi sono sempre chiesto se la progressiva tecnologizzazione del volo (cioè il ruolo sempre maggiore del computer) operi in senso positivo o negativo nel ridurre gli errori dell'uomo. Da un lato c'è la possibilità di concentrarsi maggiormente su altri elementi del volo (quelli non gestiti direttamente dal computer), dall'altro il rischio di maggiore distrazione derivante dalla convinzione (prevalentemente inconscia) che il computer riesca a governare la situazione. Chi vive questa situazione che ne pensa?
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Giacomo
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Re: Human Factor

Messaggio da Giacomo »

Vi consiglio questo link
http://www.caa.co.uk/application.aspx?c ... bcat&id=22

sono le publicazioni della CAA inglese riguardo lu human factor
sa publicazione 715 prende in considerazione tutti gli aspetti del programma del modulo di human factor per la LMA

Personalmente è un argomento che trovo molto interessante, peccatoche molti ne sottovalutino l'importanza
saluti

Giacomo
lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

Eretiko ha scritto:Ho intenzione di ravvivare questo 3D.

E' stata approvata una Legge sulla sicurezza sul lavoro, di fatto sono solo aumentate le pene sanzionatorie (italico)
zero prevenzione.

Tutto il disappunto possibile immaginabile, non trovo le parole.

La gente continua a morire sul posto di Lavoro.

In funzione di quei famosi 12 esposti sopra,
dite cosa ne pensate, fate riferimento al vostro posto di Lavoro.

Non siate timidi
Che fai stuzzichi ??? :mrgreen: beh io sono del settore (sicurezza) e quoto alla stragrande quanto da te affermato; in Italia si pensa che sicurezza sia solo indossare idonei dispositivi di protezione e/o progettare bene un impianto. Non la vedo affatto cosi, molto si può fare lavorando sul comportamento delle persone, di più si può fare ancora cercando di realizzare procedure o metodi di lavoro più sicuri, di più ancora sulla formazione (questa veramente è già prevista dal D. L.gs 626/94 ma ovviamente trascurata) di più coinvolgendo tutti sul concetto di sicurezza dal lavoratore fino al Datore di Lavoro.
Bisogna lavorare di più sullo Human Factor...un esempio ? c'è gente che lavora in quota e che pensa che una volta che ha indossato il casco ha realizzato la cosiddetta sicurezza e ti dice pure...ne architè ma io ce l'ho il casco :shock: Architetto a mmeee :lol: vabbè a parte gli scherzi il problema è proprio quello, far capire ed inculcare che se cadi da 10 metri non ti salva nessun casco.
Tengo a fare una importante precisazione : NON intendo dare la colpa al lavoratore anzi la colpa è tutta di quelli che non hanno a cuore la salute e/o vita del lavoratore, però il lavoratore va istruito soprattutto per capire le istruzioni operative dettate dai superiori.

Per quanto riguarda le sanzioni è inutile inasprirle; volete sapere la Germania come ha brillantemente ridotto gli infortuni sul lavoro ? premiando le imprese che fanno sicurezza !!! se per un anno l'impresa non subisce infortuni l'anno successivo si vedrà ridotta l'assicurazione da pagare per singolo lavoratore e cosi via...pensate che l'imprenditore non si faccia i suoi calcoletti ?
Attenzione però, se sbagli te ne vai tu e tutto il tuo albero genealogico !!! in parole povere l'imprenditore che ha sgarrato non può riaprire lo stesso di impresa magari affidandola sotto diversa ragione sociale alla moglie...e qua veniamo al dunque: è tutto il contrario di quello che succede in Italia, specialmente al sud aihmè.

Le cose si fanno con serietà applicando leggi lineari e semplici non andando ad abboffare la già consistente legislazione; bisogna responsabilizzare e condannare ma finchè varrà l'idea che l'Italia è il paese dei balocchi... :(

ciaooooooooo
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Re: Human Factor

Messaggio da JT8D »

Eretiko ha scritto:
lucax1x ha scritto: Tengo a fare una importante precisazione : NON intendo dare la colpa al lavoratore anzi la colpa è tutta di quelli che non hanno a cuore la salute e/o vita del lavoratore, però il lavoratore va istruito soprattutto per capire le istruzioni operative dettate dai superiori.
ciaooooooooo
Io sono "istruito" se però vado dal Capo ( ho un contratto a termine) e gli dico che non posso lavorare in sicurezza, perchè il processo che devo eseguire è pericoloso, Il Capo mi manda a casa.
Ho mutuo
2 Figli di 11 e 6 anni
Che faccio?
Vengo a casa tua!!!!
:mrgreen:

PS Ho messo il sottoscritto come soggetto, non per soddisfare il mio "ego" smisurato, bensi per soffocare qualsivoglia polemica.
Non posso riferirmi al mio lavoro perchè non è definito come "rischioso". Gli unici rischi che corro sono affaticamento della vista, sindrome del tunnel carpale o altre tendiniti alla mano e al polso, mal di schiena per scarsa ergonomia della sedia (abbiamo fatto i corsi su queste cose, ma l'azienda poi nei fatti è molto carente, ma da precario come posso andare a lamentarmi dal mio team leader perchè non mi mettono a disposizione una postazione informatica "salutare"?)

Spostiamo la questione a lavori effettivamente con un potenziale di rischio più elevato del mio. La cosa è però identica: posso avere tutte l'informazione che voglio, ma poi nei fatti posso andare a lamentarmi?
Ho un amico che lavora nel settore chimico e si trova spesso a dover svolgere compiti rischiosi senza le necessarie autoprotezioni: ma la sua posizione contrattuale non gli permette troppe lamentele, e quindi sta zitto ed esegue...

Effettivamente la distanza tra la teoria e la pratica nel quotidiano operare è enorme, e spesso l'ultimo anello della catena è molto ricattabile....

Paolo
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lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

Eretiko ha scritto:
lucax1x ha scritto: Tengo a fare una importante precisazione : NON intendo dare la colpa al lavoratore anzi la colpa è tutta di quelli che non hanno a cuore la salute e/o vita del lavoratore, però il lavoratore va istruito soprattutto per capire le istruzioni operative dettate dai superiori.
ciaooooooooo
Io sono "istruito" se però vado dal Capo ( ho un contratto a termine) e gli dico che non posso lavorare in sicurezza, perchè il processo che devo eseguire è pericoloso, Il Capo mi manda a casa.
Ho mutuo
2 Figli di 11 e 6 anni
Che faccio?
Vengo a casa tua!!!!
:mrgreen:

PS Ho messo il sottoscritto come soggetto, non per soddisfare il mio "ego" smisurato, bensi per soffocare qualsivoglia polemica.
Lo so :wink: questo è un nodo su cui lavorare e soprattutto non sai da quante persone me lo sento dire. Ad ogni modo in una impresa decente dovrebbe esistere l'RLS (Responsabile dei lavoratori per la sicurezza) che di solito è sempre una persona iscritta al sindacato (proprio per dare più voce al lavoratore) e che fa da anello di congiunzione tra lavoratore e datore.

La legge prevede che il datore di lavoro sia obbligato a redigere il documento di valutazione dei rischi (DVR); uno di quelli che deve firmare il DVR è proprio l'RLS, quindi, se egli firma vuol dire che accetta tutte le misure di sicurezza previste per i lavoratori nelle diverse fasi lavorative.

Se poi il processo improvvisamente mi diventa pericoloso allora bisogna risalire alla competenza di chi ha stilato e firmato il DVR; o il DVR è stato fatto male o lo si deve aggiornare.

La prima persona a cui rivolgersi è l'RLS la quale, tra l'altro, se va a protestare dal datore non sarà mai mandata a casa perchè teoricamente fa parte del sindacato...e i sindacati sono potenti no ?

In linea teorica dovrebbe funzionare cosi e andare tutto liscio; dal punto di vista pratico la soluzione non so proprio quale possa essere se non quella di dare più voce in capitolo al lavoratore e all'RLS.

Però di datori di lavoro sensibili ne esistono pure eh...dipende dalla paura che hanno di essere beccati; vedi allora che il problema è quello dei controlli ? perchè il settore aeronautico è cosi sicuro ? e perchè non applicano la stessa filosofia al settore del lavoro?

In Italia ci sono troppe imprese e pochi controllori...centomila imprese contro centinaia di ispettori

Cosi la battaglia non la si può vincere !!!
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JT8D
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Re: Human Factor

Messaggio da JT8D »

lucax1x ha scritto:In Italia ci sono troppe imprese e pochi controllori...centomila imprese contro centinaia di ispettori

Cosi la battaglia non la si può vincere !!!
Quoto in pieno. Leggevo poco tempo fa che servirebbero moltissimi ispettori in più. Con il personale esistente ora servirebbero decenni per controllare tutto ciò che andrebbe controllato.... :(

Paolo
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Otaku

Re: Human Factor

Messaggio da Otaku »

lucax1x ha scritto:
... Ad ogni modo in una impresa decente dovrebbe esistere l'RLS (Responsabile dei lavoratori per la sicurezza) che di solito è sempre una persona iscritta al sindacato (proprio per dare più voce al lavoratore) e che fa da anello di congiunzione tra lavoratore e datore.
Eccone uno (me) :mrgreen:
In realtà la famosa 626 fa riferimento agli eccellenti Decreti Presidenziali del 1955 e 56.
Tengo a precisare che non sono iscritto a sindacati.



lucax1x ha scritto: La legge prevede che il datore di lavoro sia obbligato a redigere il documento di valutazione dei rischi (DVR); uno di quelli che deve firmare il DVR è proprio l'RLS, quindi, se egli firma vuol dire che accetta tutte le misure di sicurezza previste per i lavoratori nelle diverse fasi lavorative.
Col piffero. Non è vero, quando firmo vuol dire solo che ho avuto accesso al documento e ne ho preso visione.
La legge 626 riguarda le misure per il MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA. Anno dopo anno. Ovvio che il miglioramento nasce prima di tutto da una valutazione di cosa si vuole migliorare...


lucax1x ha scritto: Se poi il processo improvvisamente mi diventa pericoloso allora bisogna risalire alla competenza di chi ha stilato e firmato il DVR; o il DVR è stato fatto male o lo si deve aggiornare.
Tutto ciò che è presente nel DVR è potenziale fonte di pericolo (a meno di non produrre un documento vuoto): il succo è sempre lo stesso: "ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE (...) RIGUARDANTI IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI DURANTE IL LAVORO". Il DVR è il punto di partenza per introdurre miglioramenti.

lucax1x ha scritto: La prima persona a cui rivolgersi è l'RLS la quale, tra l'altro, se va a protestare dal datore non sarà mai mandata a casa perchè teoricamente fa parte del sindacato...e i sindacati sono potenti no ?
Saranno anche potenti, ma una figura come la mia ha maggior peso proprio nelle Compagnie poco sindacalizzate come quella per cui lavoro.
lucax1x ha scritto:In linea teorica dovrebbe funzionare cosi e andare tutto liscio; dal punto di vista pratico la soluzione non so proprio quale possa essere se non quella di dare più voce in capitolo al lavoratore e all'RLS.

Però di datori di lavoro sensibili ne esistono pure eh...dipende dalla paura che hanno di essere beccati; vedi allora che il problema è quello dei controlli ? perchè il settore aeronautico è cosi sicuro ? e perchè non applicano la stessa filosofia al settore del lavoro?

In Italia ci sono troppe imprese e pochi controllori...centomila imprese contro centinaia di ispettori

Cosi la battaglia non la si può vincere !!!
Nel mondo dell'imprenditoria non sono tutti banditi, la sicurezza (almeno da qualcuno...) è percepita anche come un valore. O un investimento, se vogliamo.
Comunque, hai dimenticato un fattore: puro, reiterato autolesionismo.
Quello che sto scrivendo forse non piacerà a qualcuno, ma, in qualità di rls, l'ostacolo più grande contro cui mi sono sempre trovato a sbattere la testa, è stata proprio l'ostilità di chi delle misure di sicurezza dovrebbe essere beneficiario (e così, casualmente, siamo ritornati allo human factor...).
Secondo me, per vincere la battaglia si parte da qui; questo sarà il passo in avanti più grande da fare nei prossimi anni.




Il link al testo completo della 626:
http://www.giustizia.it/cassazione/legg ... 26_94.html
lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

JT8D ha scritto:Non posso riferirmi al mio lavoro perchè non è definito come "rischioso". Gli unici rischi che corro sono affaticamento della vista, sindrome del tunnel carpale o altre tendiniti alla mano e al polso, mal di schiena per scarsa ergonomia della sedia (abbiamo fatto i corsi su queste cose, ma l'azienda poi nei fatti è molto carente, ma da precario come posso andare a lamentarmi dal mio team leader perchè non mi mettono a disposizione una postazione informatica "salutare"?)
Azzo hai detto niente...ti ci immagini un giorno a camminare tutto storto e senza vista ? :lol:
Guarda che i danni piano piano si accumulano e poi tutte ste cose le paghiamo noi.
Non ti spaventare ora: lo sai a quanto ammontano ogni anno i costi sociali dovuti alla non sicurezza? sono pari ad una manovra finanziaria!!! :shock:
Non so se ci conviene andare avanti di questo passo, meglio premiare le imprese che non fanno infortuni piuttosto che continuare a pagare qualcosa che è destinata a crescere nel tempo.
Invece giù a tutta forza con pene e ammende che fanno solo rabbrividire tutti...manco nel Medioevo si ragionava cosi !!! :x
JT8D ha scritto:Spostiamo la questione a lavori effettivamente con un potenziale di rischio più elevato del mio. La cosa è però identica: posso avere tutte l'informazione che voglio, ma poi nei fatti posso andare a lamentarmi?
Ho un amico che lavora nel settore chimico e si trova spesso a dover svolgere compiti rischiosi senza le necessarie autoprotezioni: ma la sua posizione contrattuale non gli permette troppe lamentele, e quindi sta zitto ed esegue...
Effettivamente la distanza tra la teoria e la pratica nel quotidiano operare è enorme, e spesso l'ultimo anello della catena è molto ricattabile....
Quoto e non so neanche come pensarla.

Ciaooooooo
lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

Otaku ha scritto:Col piffero. Non è vero, quando firmo vuol dire solo che ho avuto accesso al documento e ne ho preso visione.La legge 626 riguarda le misure per il MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA. Anno dopo anno. Ovvio che il miglioramento nasce prima di tutto da una valutazione di cosa si vuole migliorare
Con due pifferi magari, secondo il 626 l'RLS deve ricevere una formazione particolare in tema di sicurezza e deve avere accesso al DVR; se ne deve avere accesso deve conoscere in che condizioni lavorano i lavoratori per cui potenzialmente sa...se poi non se lo legge, 1000 congetture possiamo fare.
Otaku ha scritto:Tutto ciò che è presente nel DVR è potenziale fonte di pericolo (a meno di non produrre un documento vuoto): il succo è sempre lo stesso: "ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE (...) RIGUARDANTI IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI DURANTE IL LAVORO". Il DVR è il punto di partenza per introdurre miglioramenti.
Perfetto...e se i miglioramenti nei luoghi di lavoro non vengono fatti vuol dire che non si fa sicurezza; non so se poi si fanno DVR senza scrivere le migliorie da adottare.
Otaku ha scritto:Saranno anche potenti, ma una figura come la mia ha maggior peso proprio nelle Compagnie poco sindacalizzate come quella per cui lavoro.
Bene che fai ? :D
Otaku ha scritto:Nel mondo dell'imprenditoria non sono tutti banditi, la sicurezza (almeno da qualcuno...) è percepita anche come un valore. O un investimento, se vogliamo.
Comunque, hai dimenticato un fattore: puro, reiterato autolesionismo.
Quello che sto scrivendo forse non piacerà a qualcuno, ma, in qualità di rls, l'ostacolo più grande contro cui mi sono sempre trovato a sbattere la testa, è stata proprio l'ostilità di chi delle misure di sicurezza dovrebbe essere beneficiario (e così, casualmente, siamo ritornati allo human factor...).
Secondo me, per vincere la battaglia si parte da qui; questo sarà il passo in avanti più grande da fare nei prossimi anni.
Sono d'accordo con te...accade anche questo nel mondo della sicurezza, perciò facevo l'esempio del lavoratore a 10 metri col casco, che se ne frega lui di cadere ? resto sempre del parere che la responsabilità è anche di chi comanda quel lavoratore a 10 metri.
Di casi ne possiamo citare a milioni.

ciao
Ro60

Re: Human Factor

Messaggio da Ro60 »

Eccomi, RSPP, la figura di datore di lavore e quindi responsabile sicurezza è assegnata ad un altro socio dell'azienda.

La figura di RSPP è una delle tante mansioni che mi competono, ma che comunque ben si integra ed "incastra" con le altre, quali la direzione di stabilimento.

Rispondendo a non ricordo chi, volevo far notare che anche in Italia esistono sgravi assicurativi a carico per i dipendenti, se dimostri di avere, ad esempio, un sistema di gestione della sicurezza tipo 18001(che fa sempre a capo al documento 626 e successive integrazioni).

Mancano i "riconoscimenti", diciamo tipo bonus-malus, per quelle aziende che hanno un limitato, in numero e indice di gravità, tasso di infortuni sul lavoro, senza comprendere ovviamente quelli in itenere.

Purtroppo la legislazione italiana in materia è troppo complicata e burocratica, fa perdere di vista l'obiettivo finale che è la tutela della salute e la salvaguardia fisica dei lavoratori.

Quei morti nella cisterna, tolto il primo, si sono praticamente suicidati. Mi spiace davvero per loro e le loro famiglie, ma il comportamento tenuto, che gli fosse stata fatta formazione ed informazione o no, viola completamente le norme più elementari di sicurezza! In una cisterna, anche avesse contenuto solo acqua minerale, non si scende senza imbragatura e respiratore! Non maschera facciale...RESPIRATORE! E se ti viene un mezzo infarto mentre sei dentro, senza imbragatura, quanto ci vuole a tirarti fuori??? Eppure è accaduto, e non solo...in uno slancio emotivo senza ragionamento alcuno, uno dopo l'altro si sono uccisi tentando un salvataggio impossibile!

Non si può scrivere in un DVR per la mansione assegnata che comprende rischio chimico, vibrazioni, incendio ed esplosione, esposizione ai campi e.m., ecc.respira una volta si ed una no perchè sennò vai in apnea o iperventilazione! E' sarcastico, volutamente, ma per far comprendere che prima si collega il cervello al corpo, poi si agisce! Ogni piccola parte per compiere un lavoro, dalla risorsa umana a chi le governa, deve avere la coscienza della responsabilità che comporta, verso se stessi e verso gli altri. Tutti, dal primo all'ultimo, siamo responsabili di ciò che ci accade! Nessuno escluso. E la salute non ha prezzo!
Otaku

Re: Human Factor

Messaggio da Otaku »

lucax1x ha scritto:
Otaku ha scritto:Col piffero. Non è vero, quando firmo vuol dire solo che ho avuto accesso al documento e ne ho preso visione.La legge 626 riguarda le misure per il MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA. Anno dopo anno. Ovvio che il miglioramento nasce prima di tutto da una valutazione di cosa si vuole migliorare
Con due pifferi magari, secondo il 626 l'RLS deve ricevere una formazione particolare in tema di sicurezza e deve avere accesso al DVR; se ne deve avere accesso deve conoscere in che condizioni lavorano i lavoratori per cui potenzialmente sa...se poi non se lo legge, 1000 congetture possiamo fare.
Ricevuto formazione, acceduto al documento, contribuito a stilarlo, conosco le condizioni. Ripeto: se firmo non accetto le condizioni che ho riscontrato, se mai firmare è il primo passo per cambiarle, non per accettarle.

Io, però ricondurrei il discorso a un ambito più ampio: un infortunio è frutto di un errore nell'impostare il sistema di lavoro, in questo caso tanto può subire lesioni personali il lavoratore, quanto l'utente finale di questa catena.
L'esempio migliore ce lo da proprio l'aeronautica: in un errore imputabile a human factor non si fa male solo il pilota, un errore si può ripercuotere tanto sul pilota, quanto sui passeggeri, o addirittura sulla gente che sta a terra...
Credo che il senso del post iniziale di Eretiko fosse proprio questo.
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IFACN
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Re: Human Factor

Messaggio da IFACN »

Eretiko ha scritto: E' stata approvata una Legge sulla sicurezza sul lavoro, di fatto sono solo aumentate le pene sanzionatorie (italico)
zero prevenzione...
Poi vedi l'operaio che lavora sul tetto al sesto piano senza alcun aggancio di sicurezza e ti senti dire "faccio così altrimenti non sto nei tempi se devo sempre agganciarmi e sganciarmi" oppure "ma tanto non succede niente".

O il camionista che guida venticinque ore di fila per non perdere il posto...

Il problema è che la sanzione scatta ad illecito compiuto e necessita di un'autorità di controllo.
Bisogna poi vedere se la sanzione è tale da non rendere conveniente rischiare il maggior ritorno dalla violazione delle norme di sicurezza.

Poi, conosco responsabili antincendio che non sanno la differenza fra estintori A, B o C ed ambienti di lavoro dove l'unica uscita passa a fianco della stazione di trasformazione m/b tensione (sai mai che si incendi proprio il trasformatore...)...

A.
lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

Otaku ha scritto:Ricevuto formazione, acceduto al documento, contribuito a stilarlo, conosco le condizioni. Ripeto: se firmo non accetto le condizioni che ho riscontrato, se mai firmare è il primo passo per cambiarle, non per accettarle.
Ok anche cosi mi sta bene !!!
Otaku ha scritto:Io, però ricondurrei il discorso a un ambito più ampio: un infortunio è frutto di un errore nell'impostare il sistema di lavoro, in questo caso tanto può subire lesioni personali il lavoratore, quanto l'utente finale di questa catena.L'esempio migliore ce lo da proprio l'aeronautica: in un errore imputabile a human factor non si fa male solo il pilota, un errore si può ripercuotere tanto sul pilota, quanto sui passeggeri, o addirittura sulla gente che sta a terra...
Credo che il senso del post iniziale di Eretiko fosse proprio questo.
Si...però Eretiko ha citato l'ultima legislazione in materia di sicurezza, pensavo si volesse discutere anche di quello. :wink:
Dall'ottima definizione che tu hai dato traggo lo spunto per una domanda:

Secondo te è possibile impostare un sistema di lavoro per il quale si abbia percentuale di infortuni pari a zero ?
Dico ciò perche' se non sbaglio nella sezione incidenti c'era, o ci sarà ancora, un articolo in cui si dichiarava che certi eventi proprio non possono evitarsi, del tipo l'incidente aereo ci sarà sempre.

In effetti qualcosa di simile si ammette anche nel campo della sicurezza dei lavoratori ossia si ammette che il 20% degli infortuni si verificherà sempre indipendentemente da tutte le misure di sicurezza adottate, preventive e non.

Ciaooooooooooo
lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

Ro60 ha scritto:Rispondendo a non ricordo chi, volevo far notare che anche in Italia esistono sgravi assicurativi a carico per i dipendenti, se dimostri di avere, ad esempio, un sistema di gestione della sicurezza tipo 18001(che fa sempre a capo al documento 626 e successive integrazioni).

Mancano i "riconoscimenti", diciamo tipo bonus-malus, per quelle aziende che hanno un limitato, in numero e indice di gravità, tasso di infortuni sul lavoro, senza comprendere ovviamente quelli in itenere.

Purtroppo la legislazione italiana in materia è troppo complicata e burocratica, fa perdere di vista l'obiettivo finale che è la tutela della salute e la salvaguardia fisica dei lavoratori.
Ottimo :up: però secondo il mio modesto parere i "riconoscimenti" da te citati sono ancora poca cosa fermo restando che molte aziende non sanno che ci si può certificare in sicurezza.
Ro60 ha scritto:Non si può scrivere in un DVR per la mansione assegnata che comprende rischio chimico, vibrazioni, incendio ed esplosione, esposizione ai campi e.m., ecc.respira una volta si ed una no perchè sennò vai in apnea o iperventilazione! E' sarcastico, volutamente, ma per far comprendere che prima si collega il cervello al corpo, poi si agisce! Ogni piccola parte per compiere un lavoro, dalla risorsa umana a chi le governa, deve avere la coscienza della responsabilità che comporta, verso se stessi e verso gli altri. Tutti, dal primo all'ultimo, siamo responsabili di ciò che ci accade! Nessuno escluso. E la salute non ha prezzo!
Giusto, per questo ci vorrebbe la formazione, anzi ci vuole !!! Pensa che per una nota azienda noi facciamo corsi, con tanto di opuscoli consegnati, su come utilizzare alcuni di tipi di scale per i lavori su pali telefonici...sembra una stupidata ma intanto anche per utilizzare una scala (non convenzionale) ci vuole formazione.

Bye bye
Otaku

Re: Human Factor

Messaggio da Otaku »

lucax1x ha scritto:Secondo te è possibile impostare un sistema di lavoro per il quale si abbia percentuale di infortuni pari a zero ?
Dico ciò perche' se non sbaglio nella sezione incidenti c'era, o ci sarà ancora, un articolo in cui si dichiarava che certi eventi proprio non possono evitarsi, del tipo l'incidente aereo ci sarà sempre.

In effetti qualcosa di simile si ammette anche nel campo della sicurezza dei lavoratori ossia si ammette che il 20% degli infortuni si verificherà sempre indipendentemente da tutte le misure di sicurezza adottate, preventive e non.

Ciaooooooooooo
Quando si analizza un incidente, visto alla luce del poi, appare sempre chiaro in quale punto si è avuto l'errore che ha portato la situazione a precipitare: questo vale nelle lavorazioni industriali, nella circolazione stradale, e così via. Nessuna novità: l'errore viene sempre da una procedura non corretta: non esistono quasi mai incidenti "nuovi", le cause sono in genere sempre le stesse, e tutti gli incidenti sono potenzialmente evitabili.
Questo in teoria. Dato che al lunedì mattina siamo tutti allenatori di calcio, bisogna tenere conto che non tutti gli errori sono facilmente riconoscibili in tempo: individuarli tempestivamente fa parte di quella awareness citata più sopra, sulla quale possono influire stanchezza, distrazione, stress, qualità della formazione, ecc ecc.
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Re: Human Factor

Messaggio da JT8D »

lucax1x ha scritto:Secondo te è possibile impostare un sistema di lavoro per il quale si abbia percentuale di infortuni pari a zero ?
Dico ciò perche' se non sbaglio nella sezione incidenti c'era, o ci sarà ancora, un articolo in cui si dichiarava che certi eventi proprio non possono evitarsi, del tipo l'incidente aereo ci sarà sempre.
Lo zero assoluto è impossibile da raggiungere, ma il dovere è avvicinarsi il più possibile.
Rimanendo in campo aeronautico, o comunque in contesti complessi e potenzialmente a rischio, come possono essere impianti nucleari, chimici, ecc... , gli studiosi dibattono due teorie: la prima sostiene che l'incidente è prima o poi inevitabile, essendo questi sistemi intrinsecamente esposti al rischio
L’altra teoria sostiene che, per quanto è impossibile portare a zero i rischi di errore, si può comunque migliorare i processi fino ad arrivare ad avere “organizzazioni ad alta affidabilità” (HROs), dove la sicurezza è sempre al primo posto, un obiettivo primario, principale (una vera e propria cultura della sicurezza), applicando l’anticipazione (l’insieme cioè degli sforzi atti a prevenire i potenziali problemi) e cercando di avere un’alta resilienza (l’insieme degli sforzi per far fronte ai pericoli quando si manifestano).

Questo come discorso generale teorico.
Ritornando un'attimo sulla questione dell'attuale novità introdotta a livello legislativo dopo i recenti spiacevolissimi fatti, concordo anch'io che sia una cavolata: punta tutto sulle sanzioni, sul punire, ma non cambia in profondità le cose.
Prima facevo un discorso relativo al fatto che spesso le cose reali sono lontane dalla teoria, e spesso la posizione del lavoratore gli impedisce una giusta lamentela al proprio responsabile.
Ma è anche vero che nel nostro paese, secondo me, a tutti i livelli, manca una "cultura della sicurezza". Certe tematiche non sono proprio nella testa della gente, che pensa "tanto a me non accade". E, come qualcuno accennava già prima, sarebbe importante per prima cosa sensibilizzare e cercare di creare una mentalità orientata alla sicurezza.

Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)

lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

Otaku ha scritto:Quando si analizza un incidente, visto alla luce del poi, appare sempre chiaro in quale punto si è avuto l'errore che ha portato la situazione a precipitare: questo vale nelle lavorazioni industriali, nella circolazione stradale, e così via. Nessuna novità: l'errore viene sempre da una procedura non corretta: non esistono quasi mai incidenti "nuovi", le cause sono in genere sempre le stesse, e tutti gli incidenti sono potenzialmente evitabili.
Questo in teoria. Dato che al lunedì mattina siamo tutti allenatori di calcio, bisogna tenere conto che non tutti gli errori sono facilmente riconoscibili in tempo: individuarli tempestivamente fa parte di quella awareness citata più sopra, sulla quale possono influire stanchezza, distrazione, stress, qualità della formazione, ecc ecc.
:lol: ottima quella degli allenatori di calcio !!! per il resto sono sulla stessa tua lunghezza d'onda...ciao
lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

JT8D ha scritto:Lo zero assoluto è impossibile da raggiungere, ma il dovere è avvicinarsi il più possibile.
Stragrandissima verità :D
JT8D ha scritto:Rimanendo in campo aeronautico, o comunque in contesti complessi e potenzialmente a rischio, come possono essere impianti nucleari, chimici, ecc... , gli studiosi dibattono due teorie: la prima sostiene che l'incidente è prima o poi inevitabile, essendo questi sistemi intrinsecamente esposti al rischio
L’altra teoria sostiene che, per quanto è impossibile portare a zero i rischi di errore, si può comunque migliorare i processi fino ad arrivare ad avere “organizzazioni ad alta affidabilità” (HROs), dove la sicurezza è sempre al primo posto, un obiettivo primario, principale (una vera e propria cultura della sicurezza), applicando l’anticipazione (l’insieme cioè degli sforzi atti a prevenire i potenziali problemi) e cercando di avere un’alta resilienza (l’insieme degli sforzi per far fronte ai pericoli quando si manifestano).
Come vorrei che questa cultura aeronautica fosse applicata in tutti i settori :wink: sarebbe una delle più grandi conquiste dell'umanità...o no ?

ciao
alainvolo

Re: Human Factor

Messaggio da alainvolo »

L'utente alainvolo ha richiesto in data 31 ottobre 2011 la cancellazione del suo account e la rimozione dei suoi post.
lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

alainvolo ha scritto:Quindi vorrei dire che,un buon professinista non dovrebbe saper portare l'aeroplano in maniera inecceppibile per essere considerato tale,bensi' dovrebbe essere anche un buon pedagogo,per creare la giusta atmosfera che garantisca a tutti i colleghi di sviluppare una performance piu' che accettabile.
Quoto alla grande :thumbright: aggiungendo che il concetto deve essere esteso a tutti i settori del mondo del lavoro dove c'è tanta gente volenterosa e desiderosa di imparare a lavorare BENE per il proprio datore di lavoro.

Ciao
lucax1x

Re: Human Factor

Messaggio da lucax1x »

Eretiko ha scritto:
lucax1x ha scritto:
Secondo te è possibile impostare un sistema di lavoro per il quale si abbia percentuale di infortuni pari a zero ?


Ciaooooooooooo
Parliamone.
Da dove si comincia ? :scratch:
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PaoloStearman
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Re: Human Factor

Messaggio da PaoloStearman »

Ciao a Tutti,

Concordo appieno con Alain; questa attitudine di dipendenza gerarchica assoluta in cabina (lack of CRM implementation) ha causato il piu' grosso disastro mai accaduto nell' aviazione civile accaduto a Tenerife il 27/3/1977 in cui lo scontro di due Boeing 747 (KLM 4805 & PAN AM 1736) ha causato 583 vittime. Il volo KLM si e' schiantato in decollo contro il 747 della Pan Am che stava rullando sulla stessa (ed unica) pista in senso opposto.

Il tutto perche' il capitano del volo KLM, che era' anche Chief Pilot della KLM per la fretta di tornare a casa, non ha dato peso (e tollerato) alle obbiezioni del copilota che aveva inteso correttamente la clearance di allinearsi, ma non di decollare in quanto la torre aveva dato al volo Pan Am istruzioni di "back track" sulla medesima pista. La fitta nebbia ha fatto il resto.......

Ciao
alainvolo ha scritto:di alainvolo il sab 15 mar, 2008 11:52

Il fattore umano in aviazione e' come l'acqua per l'uomo:se manca non si vive,o si vive a stenti.
E' un argomento molto importante,e credo ne valga la pena di discuterne insieme.Nel fattore umano,farei rientrare anche il CRM (crew resources managment),ovvero la capacita' di coordinazione e cooperazione e di gestione delle risorse nel cockpit.Sappiamo che ogni CM ha un determinato compito da eseguire in ogni fase del volo,e cosa piu' importante che non sta scritta da nessuna parte,e' la capacita' di comunicazione.Questa capacita' non deve essere per forza innata,ma si acquisisce con l'esperienza e con il tempo e anche la buona volonta'.Per capacita' di comunicazione intendo il sapere atteggiarsi in situazioni piu' o meno critiche,ma anche normali,con gli altri CMs.
Ho assistito di recente ad un volo di addestramento di un collega nuovo,e ho notato da parte dell'istruttore un atteggiamento poco rispettoso nei suoi confronti,con urla e poco ci mancava che lo prendesse a botte.
Addirittura offese e quant'altro;ma e' capitato anche a me,e pur non condividendo questo tipo di "metodo" addestrativo,lo ho accettato e mi e' servito.Quindi da un lato si puo' dire che questo metodo "militare" possa aiutare a far comprendere alcuni concdtti all'allievo,ma dal punto di vista del fattore umano ci si trova a livelli molto bassi.Credo inoltre che questi comportamenti possano essere pericolosi,poiche' il copilota potrebbe intimorirsi andando ad innescare reazioni a catena pericolose.Potrebbe,per paura di sbagliare,agire in maniera non corretta o,cosa ancor peggiore,non agire del tutto,andando ad inficiare negativamente sulla sicurezza volo.
CRM significa anche rispettare il cosiddetto task sharing,ovvero la suddivisione dei compiti tra i CMs;ho assistito durante i voli a situazioni che non rispettano in pieno questo concetto.Per esempio capita spesso che il PM vada a toccare elementi in cockpit che non sono di sua competenza oltretutto senza dichiararlo e poi sono gli stessi che fanno la "ramanzina" al copilota in addestramento rimproverandogli un qualcosa che egli stesso non fa o non rispetta.
Devo dire che se il PM mi setta una frequenza NAV di rotta senza informarmi,e' poco piacevole,cosi' come se va a regolare la potenza spostando le power levers.
Ieri un collega e' venuto da me chiedendomi se il comandante col quale sono andato in volo,ha urlato durante il volo.Gli ho risposto che era tranquillo e lui mi ha detto che se dovesse urlare,di non farci caso o di non prendermela,poiche' e' cosi' di carattere.Ora io ho interpretato benissimo la domanda del collega,il quale voleva sapere se questo comandante urla solo con lui o fa cosi' con tutti.Poi ha usato la frase "mascheratrice" -"se dovesse farlo non ti preoccupare,e' cosi".
Al collega evidentemente non fa piacere questo comportamento,e naturalmente si preoccupa.Quindi vorrei dire che,un buon professinista non dovrebbe saper portare l'aeroplano in maniera inecceppibile per essere considerato tale,bensi' dovrebbe essere anche un buon pedagogo,per creare la giusta atmosfera che garantisca a tutti i colleghi di sviluppare una performance piu' che accettabile.

CIAO
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Re: Human Factor

Messaggio da N176CM »

Allego questo pdf tratto dal sito dell'ENAC.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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alainvolo

Re: Human Factor

Messaggio da alainvolo »

L'utente alainvolo ha richiesto in data 31 ottobre 2011 la cancellazione del suo account e la rimozione dei suoi post.
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