Stragi in Afghanistan:piloti sotto psicofarmaci
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Grazie duck.Gentilissimo.duck44 ha scritto:duck44 ha scritto:Dico la mia al riguardo: onestamente, e lo dico con cognizione di causa, non conosco un pilota militare che sia uno, che andrebbe in volo avendo assunto sostanze simili. In Italia.Si assolutamente si, no assolutamente no. A breve periodo forse si, ma sui 5 anni lo perdi. Se hai soldi va bene, se non li hai come l'AMI, non sarebbe assolutamente pagante e sotto il profilo economico e sotto quello morale.md80 lover ha scritto:Ecco.Questa anche era una cosa che non sapevo.
Secondo te quindi la differenza tra italiano ed usa potrebbe dipendere dai vertici o dal diverso tipo di impostazione che viene data al "sistema militare"?
E ancora.Dobbiamo presupporre che un pilota "dopato" sia più performante e lucido di uno non "dopato"?
Dove le hai lette queste cose?raoul80 ha scritto:Per i militari USA impegnati in Afganistan, invece, la pratica di assumere psicofarmaci sarebbe non solo ammessa, ma persino caldamente raccomandata, anzi imposta, dai vertici militari statunitensi. Per chi non è disposto a prendere le pillole prescritte è prevista l'esclusione dalle missioni. I piloti tengono una scorta di psicofarmaci nella cabina di pilotaggio. Quando si teme che la stanchezza faccia diminuire le prestazioni dei piloti si interviene con il Dexedrine, in dosi da 10 milligrammi, poi - una volta rientrati alla base - i piloti vengono calmati con sedativi per prendere sonno ed assumere, spesso nemmeno dodici ore dopo, una nuova dose di anfetamine per tornare a volare. Gli effetti collaterali di questa dieta sono sovreccitazione e aumento dell'aggressività. I cosiddetti "errori" dell'aviazione statunitense in Afganistan sono costati la vita a centinaia di civili innocenti e sono stati giustificati come banali errori nel calcolo della mira o come risposte a bombardamenti peraltro inesistenti. Nel caso del raid che ha fatto strage di invitati ad un banchetto di nozze, i piloti si giustificarono dicendo di aver semplicemente risposto ad un attacco partito da terra, mentre la realtà è che scambiarono i petardi lanciati per festeggiare gli sposi per spari diretti a loro. Questa reazione esageratamente aggressiva potrebbe essere stata legata all'effetto degli psicofarmaci. Come nell'episodio dei militari canadesi, morti sotto il cosiddetto "fuoco amico", che stavano effettuando un'esercitazione e che sono stati bombardati dai piloti americani convinti di dover fronteggiare un'offensiva di talebani redivivi. Anche la catena di uxoricidi tra i reduci dell'Afganistan (rientrati da Kabul, quattro "berretti verdi" hanno ucciso le mogli, in due casi poi si sono suicidati) trova probabilmente la propria spiegazione in queste allegre orge chimiche dei militari USA.
- Bacione
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Raoul80, quello che hai riportato si trova anche in rete:
il primo post a questo indirizzo;
il secondo invece a questo.
il primo post a questo indirizzo;
il secondo invece a questo.
Bacione ha scritto:Raoul80, quello che hai riportato si trova anche in rete:
il primo post a questo indirizzo;
il secondo invece a questo.


Potrei dire a un'amica medico di scrivere un articolo sull'argomento, spedirlo a Journal of Medicine o a Nature e citarli in bibliografia come fonti...


- raoul80
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Secondo me allora pare strano che le tutte le fonti che ho vi ho sottoposto nn hanno alcun elemento reale..Black Magic ha scritto:E' un giornale...e come tutti scrive notizie "alla giornata".raoul80 ha scritto:Anche l'indipendent è un sito pacifista?
Non lo porterei certo come prova, o a conferma di nulla.
Ma questo è solo quello che farei io, ci macherebbe...
- Morpheus7
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Sbagliatissimo... anzi...Morpheus7 ha scritto:ok si ma non penso che i piloti civili sono sottoposti allo stesso stress fisico e psichico dei piloti militari....E inoltre ci sono piloti civili che fanno voli intercontinentali da 10-12 ore(o di più) senza per questo prendersi droghe
sono arrivato un po a discorso iniziato
Esempio, ahimè non troppo lontano dalla realtà:
compagnia spregiudicata che fa lungo raggio 4 o 5 voli al mese (10 tratte tra andata e ritorno) con riposi minimi e 5/6 fusi orari se non di più ogni volta... quanto pensi che possa resistere il fisico? Quando fai 24 ore sempre di luce o sempre di buio il fisico ne risente, partono i ritmi biologici e a seguire il cervello. La differenza fondamentale tra piloti militari e civili è che i primi hanno molti eventi in un lasso di tempo breve. I secondi hanno pochi eventi ma in lassi di tempo lunghissimi. Alla fine il risultato è identico. Il fisico ne risente.
- Morpheus7
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ok hai ragione "ho fallato" ...Sbagliatissimo... anzi...
Esempio, ahimè non troppo lontano dalla realtà:
compagnia spregiudicata che fa lungo raggio 4 o 5 voli al mese (10 tratte tra andata e ritorno) con riposi minimi e 5/6 fusi orari se non di più ogni volta... quanto pensi che possa resistere il fisico? Quando fai 24 ore sempre di luce o sempre di buio il fisico ne risente, partono i ritmi biologici e a seguire il cervello. La differenza fondamentale tra piloti militari e civili è che i primi hanno molti eventi in un lasso di tempo breve. I secondi hanno pochi eventi ma in lassi di tempo lunghissimi. Alla fine il risultato è identico. Il fisico ne risente.
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Decisamente!!Draklor ha scritto:Forse stiamo andando un po' off-topic...
Lady and Gentlemen,
Back on-topic please!

Riguardo i piloti inglesi nella II Guerra Mondiale.
A quelli del bomber Command venivano somministrate delle pillole (presumo anfetamine, ma ammetto di non sapere di cosa si trattasse di preciso) per farli rimanere svegli durante le lunghe missioni di bombardamento all'interno del territorio tedesco.
Era necessario perchè ogni bombardiere aveva un solo pilota che doveva condurre tutta la missione.
Se vi capita di leggere i libri autobiografici di questi ragazzi (erano tutti tra i 20 e i 30 anni) vedrete che per loro il problema era quando la missione (causa meteo sul campo o sul bersaglio) veniva annullata all'ultimo momento.
I farmaci li avevano già presi ed erano costretti a non poter dormire per almeno le successive 24 - 30 ore...
Anche per questo motivo non saro' mai abbastanza riconoscente verso queste persone, che hanno sacrificato per me la loro giovinezza.
- raoul80
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Il problema è che passato o presente il fisico umano sottoposto a stress oltre il limite inevitabilmente collassa con conseguenze disastrose in una situazione già di per se tale.Black Magic ha scritto:Decisamente!!Draklor ha scritto:Forse stiamo andando un po' off-topic...
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Riguardo i piloti inglesi nella II Guerra Mondiale.
A quelli del bomber Command venivano somministrate delle pillole (presumo anfetamine, ma ammetto di non sapere di cosa si trattasse di preciso) per farli rimanere svegli durante le lunghe missioni di bombardamento all'interno del territorio tedesco.
Era necessario perchè ogni bombardiere aveva un solo pilota che doveva condurre tutta la missione.
Se vi capita di leggere i libri autobiografici di questi ragazzi (erano tutti tra i 20 e i 30 anni) vedrete che per loro il problema era quando la missione (causa meteo sul campo o sul bersaglio) veniva annullata all'ultimo momento.
I farmaci li avevano già presi ed erano costretti a non poter dormire per almeno le successive 24 - 30 ore...
Anche per questo motivo non saro' mai abbastanza riconoscente verso queste persone, che hanno sacrificato per me la loro giovinezza.
- raoul80
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Il film parla del rientro dei soldati dalle missioni in Medioriente e del periodo di adattamento che devono trascorrere nell'anonimato, neanche comunicando alle famiglie d'esser rientrati. Durante questo periodo un ragazzo viene ucciso dai suoi stessi commilitoni, ed il padre, non accontentandosi della spiegazione "ufficiale" dell'Esercito, decide di indagare per conto proprio, scoprendo una verità del tutto diversa...Ma se ti svelo tutto, che gusto c'è??? 
