in questi mesi sto preparando l'esame di Fisica Tecnica (Termodinamica Applicata + Trasmissione del calore) che dovrò dare tra poco e avrei piacere di chiedere al nostro staff tecnio (o a chi ne avesse le competenze) solo una piccola cosa...
Di recente abbiamo fatto il ciclo di Brayton-Joule e relative applicazioni/varianti, da quello a combustione esterna a quello frigorifero...Ad ogni modo, è stato fatto anche il turbogetto.
Semplificando, ho appreso che nel turbogetto (puro) a differenza delle altre varianti del ciclo B-J si tende ad espandere in turbina fino ad un valore di pressione tale da ottenere il lavoro strettamente necessario al compressore, e che il salto residuo di pressione fino al valore della pressione atmosferica viene elaborato (idealmente in maniera isoentropica) nell'ugello allo scarico.
Quindi ho pensato al turbofan, che è l'unico caso che non è stato trattato.
Immagino che qui la richiesta di lavoro utile da ottenere nel ciclo per muovere il fan sia maggiore di quella di un turbogetto puro, o quantomeno ne serve più di quello necessario al solo compressore; mi chiedevo intanto se il mio ragionamento fosse giusto, e in caso affermativo: in che misura si preferisce espandere in turbina per ottenere lavoro utile (netto) per il fan piuttosto che lasciare una gran parte di espansione all'ugello?
Scusate, so che mi sono spiegato in maniera piuttosto contorta, ma al momento non sono riuscito a fare di meglio, spero si sia capito qualcosa

Grazie, ciao!