Ho preferito postarla in questa sezione, per avere la possibilità di avere un commento e un giudizio da parte di tutti i lettori e non solo a chi è interessato alla questione.
L’argomento riguarda le nuove licenze di manutenzione e l’Autorità. A questo punto chi non fosse interessato può tranquillamente smettere di leggere, non mi offendo di certo, ma se si vuole leggere di un’ennesima italianissima presa per i fondelli, vorrei pregarvi ci continuare la lettura.
Prima di affrontare la descrizione dell’avvenimento, preferisco fare un piccolo riassunto per chiarire di cosa stiamo parlando e di cosa si tratta.
In pratica, a partire dal 2001 il settore della manutenzione in Europa è assoggettato a regole e direttive che istituiscono la creazione di una licenza di manutenzione (AML - Aircraft Maintenance Licence) o in italiano LMA (Licenza di Manutentore Aeronautico).
Tale documento nasce dall’esigenza di uniformare in tutta Europa la disciplina che regolamenta l’emissione dei certificati d’idoneità tecnica rilasciate dall’autorità nazionale al personale preposto alla manutenzione dei velivoli ed elicotteri.
Ovviamente tale disciplina viene applicata in funzione delle direttive emesse dall’autorità europea (JAA e poi EASA) attraverso le norme nazionali emesse dall’autorità nazionale.
In Italia L’ENAC ha emesso alcune Circolari che chiariscono i requisiti per la conversione , l’emissione e l’estensione di queste nuove licenze.
Il personale tecnico che aveva un CIT (Certificato di Idoneità Tecnica) in corso di validità alla data in cui è avvenuta la conversione in AML , ha più o meno dovuto contrattare con i funzionari preposti la propria licenza, ottenendo in moltissimi casi una serie di “limitazioni” che rendono ingiustizia all’esperienza maturata sul campo e limitano le capacità del personaggio all’interno della struttura in cui opera. (Domanda ricorrente:- ma se prima una certa operazione potevo “firmarla”, perché adesso non lo posso fare più?)
In ogni caso , a parte pochi fortunati che hanno intuito la fregatura e quindi si sono rivolti all’estero per convertire la propria licenza, qualcuno che ha l’esperienza e ha dimostrato le proprie capacità all’autorità e il personale AZ (con almeno 10-12 anni di esperienza di linea e con tutti i corsi di formazione interna effettuati) , quasi tutti i tecnici italiani dispongono di licenze “limitate”.
Sorvoliamo sul fatto che l’eliminazione di queste “limitazioni” dalla propria licenza implica un costo sia in tempo che in soldini , oltre al fatto che in Italia le organizzazioni o scuole che servono per il completamento dei moduli sono limitate ad una soltanto!
Torniamo all’argomento principale della mia riflessione.
Esisteva una categoria di personaggi i quali alla data della conversione dei CIT in AML non disponevano di Cit , ma erano inseriti in un programma di addestramento interno delle aziende, finalizzato all’ottenimento di una licenza di tipo “A”. Questo personale operava con continuità all’interno delle aziende, sia in operazioni di Base Maintence che in operazioni di Line Maintenance. Molti di loro hanno ad oggi diversi anni di lavoro alla spalle (la media è di 7-8 anni, ma ci sono anche persone che superano i 25 anni di esperienza lavorativa) , molti hanno avuto in passato abilitazioni su velivoli militari o CIT su velivoli che non sono più in flotta da qualche anno. Altri , la maggioranza, sono tutti diplomati in elettronica/elettrotecnica o in costruzioni aereonautiche e hanno già frequentato corsi per l’abilitazione su velivoli o motori.
Queste persone fino ad oggi hanno vissuto in un particolare limbo, reato im massima parte dai nuovi regolamenti e da una mancanza specifica di normativa.
L’ENAC ha quindi deciso di effettuare una “sanatoria” rilasciando la licenza di tipo “A” a questi personaggi . Il requisito richiesto era quello di effettuare un esame a risposte multiple riguardanti vari argomenti relativi alla manutenzione , agli impianti, motori e alla relativa normativa .
I personaggi ammessi a questa sanatoria erano tutti quelli sopradescritti, cioè operatori tecnici ufficialmente in corso di addestramento , ma comunque inseriti a pieno titolo negli organigrammi aziendali e autorizzati in molti casi a firmare task di manutenzione in qualità di “operatori non certificati”.
Lo scorso 9 e 10 ottobre si sono svolti gli esami presso le sedi dell’ENAC di Milano e di Roma. 150 domande a risposta multipla su vari argomenti: il raggiungimento del 75% di risposte corrette dava diritto all’ottenimento di una licenza di tipo ”A”.
TUTTI i candidati che si sono presentati ed hanno eseguito l’esame sono stati BOCCIATI !
I partecipanti hanno riferito che le domande erano “assurde” e in molti casi si percepiva che erano state tradotte dall’inglese in un italiano che dava molti dubbi sull’interpretazione e di conseguenza sulla corretta risposta.
Ovviamente il raggiungimento del 100% di insuccessi è un successo da parte dell’Autorità. E’ stato dimostrato che il personale, anche con esperienza , non ha le qualità per poter operare in maniera autonoma e che ovviamente tutto quello che è il know-how personale è roba da gettare nel cesso!
A questo punto faccio la mia personale riflessione.
Se questo personale tecnico non è abile al raggiungimento di una licenza, è veramente pericoloso che continui ad operare sugli aeroplani ed elicotteri. Se l’Autorità, dall’alto della propria esperienza ha valutato la totale impossibilità da parte di queste persone a completare un semplice esame a rsposta multipla, è ovvio che queste persone devono essere rimosse dalle attuali funzioni e relegate sicuramente ad operare in altri contesti e mansioni . Se sono tutti cretini, non fateli lavorare sugli aeroplani!
Ovviamente la mia è una provocazione!
Me ne guardo bene da lanciare una proposta del genere, anche se nella propria ottusità, l'Autorità potrebbe pensarlo e ottenere la sostituzione di questi personaggi, con ottimo personale a contratto!
Lascio ad altri i commenti
Saluti
Steve
