ATR lancia la serie 600
Nuovo glass cockpit Thales, nuovi motori PW127M e peso massimo al decollo aumentato di 300 chili sono le tre novità principali della serie 600 lanciata oggi da ATR in una conferenza stampa a Washington in apertura del giro promozionale per il mercato americano. Le modifiche introdotte con la nuova serie serviranno a mantenere la competitività dei bimotori franco-italiani, che sinora hanno venduto 500 ATR 72 e 414 ATR 42, dei quali restano da consegnare rispettivamente 160 e 19 esemplari.
«La nuova versione "serie -600" è il risultato della nostra strategia di miglioramento continuo del prodotto volta a soddisfare le richieste del mercato,» ha dichiarato l’a.d. di ATR Stéphane Mayer, che valuta il mercato dei turboelica del prossimo decennio in oltre 1.400 velivoli. «Alla luce di tale prospettiva, ATR può continuare a investire nel miglioramento e nello sviluppo di un prodotto di enorme successo».
Il nuovo standard, disponibile sia sul modello 72 che sul più piccolo 42, entrerà in produzione a partire da metà 2010. Rispetto all’attuale serie 500, i 600 offriranno un nuovo glass cockpit con cinque schermi a cristalli liquidi e un computer multifunzione, mutuati da quelli sviluppati da Thales per la versione antisommergibili. La nuova avionica permetterà inoltre atterraggi strumentali in CAT III (con visibilità verticale inferiore a 0 piedi verticali e 0 miglia orizzontali) e migliori prestazioni di navigazione (RNP). Con la loro maggior potenza, i motori Pratt & Whitney PW 127 M offriranno migliori margini a quote e temperatura elevate, nonché un peso massimo al decollo di 300 kg maggiore. La cabina sarà basata sull’attuale cabina 500 con illuminazione a tecnologia LED, che offre minori consumi energetici, minor peso e una durata nettamente superiore.
«La "serie -600" evidenzia il "concetto di famiglia" molto radicato in ATR», ha concluso Mayer.«I due velivoli sono quasi identici, hanno la stessa struttura, lo stesso motore, la stessa cabina di pilotaggio e richiedono la stessa abilitazione ai pilota. Il compromesso tra semplicità ed efficacia della progettazione è uno dei nostri obiettivi principali.»
Meno male che qualcuno crede ancora nel turboelica!
Saluti
Steve
