
Si ritorna su un cagnolone, dopo un bel po' di tempo che non ci viaggiavo.
In previsione, FCO-LIN e ritorno, un fine settimana meneghino che mi piace assai!
Non ero più passata dal blocco A di Fiumicino da più di vent'anni; ho trovato una bella atmosfera, piacevole. All'ingresso spazi grandi e bella luce: gradevole davvero.
Il gate del mio volo è l'ultimo in fondo, mi faccio una scarpinata mica male: ma alla fine, appena mollata la carta d'imbarco, vedo da dietro il vetro quel bel nasino che mi aspetta:


Accanto c'è un altro cagnolone, che passando di fretta davanti al suo gate non ho nemmeno guardato dove va; ma sono così contenta di riprendere un 80 AZ, che fotografo pure quello:


Ho il posto 4A, sia per l'andata che per il ritorno. Riservato per tempo

Ad inizio taxi, non manca modo di vedere 80 pronti ad andarsene a spasso per il cielo:


In questa foto, se non ho contato male, se ne vedono sei:

Durante il taxi, dimostrazione degli AA/VV sulle procedure di sicurezza. Onestamente, confesso di non seguirle più da tempo; però due cose le faccio sempre: guardare qual è l'uscita di sicurezza più vicina al mio posto e controllare che sotto il sedile ci sia il giubbotto-salvagente.
Ebbene: questa volta il giubbotto non c'era. Finita la dimostrazione, ho chiamato l'AV e gli ho chiesto di verificare a sua volta: non c'era, in effetti. Immediatamente mi ha detto: "un attimo solo, le cambio il posto". "Finestrino, però!", ho risposto io; l'aereo era quasi pieno, ma io mica volevo mollare (se era possibile, ovviamente) il mio bel posto finestrino da godermi al 101% finalmente a bordo di un cagnolone, eh?

Morale: l'A/V deve aver capito che "non era cosa"; e, visto che una soluzione alternativa c'era, ha preso un giubbotto "spare" dalla cappelliera e me l'ha dato:

Siamo quasi in fondo alla pista, c'è chi parte e c'è chi arriva:

Stavolta no, non ho fatto proprio nessuna foto al decollo: mi sono goduta in pieno il fantastico "calcio nel sedere" dell'80, alla salute di tutto il forum!

Le montagne dell'Elba trattengono le nuvole:


poi si rientra su terra.
Uffa, c'è quella foschietta che fa venire un po' sceme tutte le foto, tanto più se sono fatte con un'umile compattina, come nel mio caso. Comunque, ecco qualche istantanea: l'Appennino:

e le sue geometrie di campi coltivati:


Ogni volta che vedo, ovunque nel mondo, queste immagini da un aereo, non posso fare a meno di pensare a quanto lavoro dell'uomo c'è dietro, a quanta fatica e attenzione. E anche a quanto chi fa questo lavoro offre di sostanziale a noi "cittadini": senza i regali di Madre Terra e senza l'opera dei contadini, noi cittadini staremmo in terribili guai.
Ho un enorme rispetto per chi lavora la campagna. Perciò - in omaggio a chi grazie alle macchine forse oggi fatica un po' meno di cinquant'anni fa, ma comunque continua a coltivare la terra - metto qui alcune foto fatte avvicinandoci a Linate, sorvolando la pianura padana:





Anche vedere dall'alto il Po ha il suo fascino:


Ormai siamo bassini, l'atterraggio non è lontano:



Ora è proprio vicino:



Ora è... quasi fatto!


E ora è fatto e basta


In fondo, da una parte, c'è un 80 solo soletto; chissà che ci fa lì nella piazzola (scusate la prima foto fuori fuoco, però rende l'idea):


Essendo restati a gironzolare in giornata dalle parti di LIN

Uscendo dall'aereo, trovo nel corridoio un cartellone pubblicitario. Mi fermo per fotografarlo, ma un addetto mi blocca dicendomi che non si può fotografare. Non si può fotografare un cartellone pubblicitario? boh...

Gli spiego perché vorrei fare una foto, e devo essere stata convincente: mi autorizza a farla, ma raccomandandomi di non fotografare niente altro all'interno dell'area arrivi: gli dò la mia parola.

Ho una collezione di scoiattoli, ad oggi sono circa duecento: una foto così non potevo non farla!

A seguire il racconto del soggiorno a Milano e del ritorno, ciao!