nuovi velivoli che solcano i cieli

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JMsoOnair
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Re: ufo

Messaggio da JMsoOnair »

Ashaman ha scritto:
pippo682 ha scritto:Ma come Albert Einstein ha dimostrato, non è possibile superare la velocità della luce.
Più che altro nessun fenomeno naturale non supera la velocità della luce nello spazio, ma più e più volte mi sono chiesto, guardando e riguardando tanti sedicenti saggi in TV dire la stessa cosa senza avere una base dettata da esperienza ma solo rifacendosi a formule matematiche (create da uomini e in quanto tali soggette alla fallibilità del creatore) mai messe in discussione (c'è a tutt'oggi gente che ritiene che mettere in discussione la conoscenza canonica sia BESTEMMIA... facendomi ricordare chissà perché Leonardo da Vinci e Galileo Galilei e i problemi che ebbero ai loro tempi), se quando fu scoperto che il suono viaggiava alla sua velocità, nei secoli passati, qualcuno avesse mai postulato che non fosse mai possibile per qualcuno viaggiare più veloci del suono. :|

Giusto per buttarla lì.
Io la penso come te anche, la nostra conoscienza riguarda solo un misero spazio dell'universo, e quindi è relativa noi. Con l'evoluzione si potranno capire cose a noi impossibili oggi la storia è un esempio clamoroso. Quindi non fermiamoci sulla solita formula matematica, non vi ricordate in passato si credeva che oltre le colonne d'ercole non si potesse andare perchè c'erano le famose cascate e guai a smentire tale toria, i nostri antenati erano fermi su certe idee quanto lo siamo noi adesso pensiamo di sapere tutto ma non è così. Ok per ora la scienza dice il contrario ma rimaniamo di mente aperta solo in questa maniera si potrà andare avanti.
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pippo682
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Messaggio da pippo682 »

Ok per ora la scienza dice il contrario ma rimaniamo di mente aperta solo in questa maniera si potrà andare avanti.
Ma è così. La scienza non è chiusa alle novità, la scienza è ricerca. Ma non si può andare a casaccio. Se una teoria ampiamente dimostrata ci dice una cosa, dobbiamo tenerne conto. Non significa per questo non essere aperti alle novità, ma solo essere concreti ed agire con metodo. Per i calcoli necessari a mettere in orbita un satellite o a viaggiare tra la terra e la luna, le leggi della gravitazione di Newton sono sufficientemente precise, e vengono utilizzate così come sono. Ma se vogliamo avere un sistema di navigazione satellitare preciso, il GPS, bisogna tenere conto degli effetti della teoria della relatività di Einstein. La scienza evolve, è insito nel metodo scientifico di cui Galileo fu il padre. La teoria della relatività non ha scardinato quella di Newton, ma la ha integrata. Così come oggi si cerca di unificare la teoria della gravitazione di Einstein con la teoria quantistica, ma non di scardinarla. L'esempio delle colonne di ercole non regge perchè non esisteva il metodo scientifico. Da Galileo in poi la scienza evolve, senza scardinare più nulla....
Io la penso come te anche, la nostra conoscienza riguarda solo un misero spazio dell'universo
veramente le osservazioni attuali ci fanno intendere che le nostre conoscenze riguardano l'intero universo e sono applicabili ovunque. Esistono situazioni che sono ancora al di là delle nostre conoscenze e che cominciamo a comprendere, in parte, solo adesso, come ad esempio cosa è accadatuto nei primissimi istanti di vita dell'universo, o all'interno di un buco nero, ma quanto già scoperto, per quanto imperfetto e quindi migliorabile, ha valore universale.

L'Universo parla il linguaggio della matematica....
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Messaggio da Ospite »

Aldus ha scritto:
<omissis>

Ma non mi sorprenderei se la scienza un giorno dovesse dire NO! :roll:
Trovo la metafora del navigante che va per mare e l'esplorazione spaziale molto più adatta di quello che credi, solo che ti sei messo a postulare noi abbiamo golette che si fanno spingere dal vento.

No, amico mio. Quando si parla di esplorazione spaziale, noi siamo nella preistoria. Abbiamo appena imparato a mettere tre tronchi vicini e legarli con la corda per raggiungere un'isoletta vicino la costa e vorremmo raggiungere quell'altra isola più grossa che a malapena vediamo all'orizzonte e temiamo che non ci arriveremo mai vivi, perché l'acqua ci ingoierà e moriremo affogati.

Nemmeno Ulisse era conciato come noi, se vogliamo fare una metafora comparativa. Abbiamo ancora MOLTO da imparare e da scoprire prima di poter dire di sapere.
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Aldus
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Messaggio da Aldus »

Beh Ashman, guarda che in linea di principio l'esempio tra mare e spazio regge abbastanza bene.
Pensa appunto a Ulisse e tutti gli altri antichi navigatori.
Di cosa necessitavano per poter "esplorare"?
Di aria.
Di cibo.
Di una nave (e per nave si intende un piccolo "pezzo di terra" su cui poter stare nel mezzo dell'oceano).
Infine di un'isola su cui attraccare.
Con lo spazio non è molto diversa la cosa.
Cosa serve per andare nello spazio?
Serve l'aria (ma non avendola al di fuori, ce la dobbiamo portare appresso).
Serve il cibo.
Serve la nave (ossia il nostro pezzo di terra su cui poter stare).
Infine ci serve una "isola" su cui attraccare, ossia un pianeta.

Naturalmente le differenze ci sono eccome perchè se da una lato l'oceano non ci sostiene (se cola a picco la nave siamo morti), dall'altro però è un elemento naturale per noi, possiamo sguzzarci dentro a pelle nuda, prelevare cibo da esso, e respirare aria libera.
Tuttavia l'esploratore navale rimane vincolato alla sua nave.
Senza quella non va da nessuna parte, e quella nave diventa una specie di "carcere forzato" che bisogna fare, accudire, e amare.
Nello spazio ahimè questo "carcere forzato" è decisamente peggiore perchè l'esploratore non può utilizzare nulla al di fuori di esso.
Non può "pescare cibo" dallo spazio.
Non può passeggiare sul ponte della sua nave a pelle nuda respirando aria fresca.
Non può favoleggiare sul ponte fumando la pipa mentre osserva un bel tramonto.
Non può fare niente di niente, se non proteggersi il più possibile e blindarsi il più possibile dalle radiazioni, dal buio siderale (ah, pure la luce deve portarsi appresso perchè a un certo punto non la vedrà mai più!).
Insomma lo spazio non è fatto per noi.
Noi siamo terrestri, e per quanto il nostro pianeta ci può far bollire al calore del deserto o freddare al gelo dei poli, siamo comunque a casa nostra e possiamo vivere.
Se nel cosmo perdiamo la strada non ci troverà mai più nessuno (probabilmente) per l'eternità.
Insomma....abbiamo qualche "problemino" ancora da affrontare, e non so quanto ne valga la pena cercare di andare tanto lontano. :D

Oltretutto abbiamo parlato di sopravvivenza, ma non abbiamo considerato anche altre cose di fondamentale importanza.
Le macchine che ci porteranno là, e le forme di comunicazione.
Si parla tanto di velocità elevatissime prossime a quelle della luce.
A parte che anche a simili velocità ci vorrebbero migliaia di anni per andare da qualche parte, abbiamo considerato cosa significherebbe prendere "sul parabrezza" un granello di sabbia cosmico (e lo spazio ne è immensamente pieno) a quella velocità? :shock:
Chi lo "schiva" più un simile minuscolo oggetto a velocità luce? :roll:
E ammesso che sia possibile, una volta arrivati là con chi mai possiamo comunicare?
La fisica parla chiaro, le onde radio hanno una velocità, per cui per dire a qualcuno sulla terra "ehi guardate che siamo arrivati, qui è bellissimo, venite anche voi" servirebbero migliaia di anni (e nel frattempo, o sulla terra, o sul nuovo pianeta, siamo forse tutti morti per una catastrofe naturale).
Praticamente non c'è scelta.
O la fisica si "inventa" cose totalmente sconosciute (leggi "scopre nuove cose"), oppure chi viaggerà così lontano dovrà dire addio per sempre alla terra. Praticamente sarà un viaggio di sola andata, e questi viaggiatori diverranno in toto degli "extraterrestri", non più dei terrestri.
A meno che ripeto, la fisica troverà il modo di farci andare a 100.000 anni luce di distanza in un giorno! A quel punto non servirà neppure comunicare. Si va là, e si torna indietro a raccontarlo a tutti (sempre se quel "un giorno" sia anche "un giorno" per il tempo terrestre, e non 100.000 anni!). :D

Beh sai che ti dico caro amico?
Che tanto io non ci sarò più da moooooooooooolto prima che qualcuno riesca a fare queste cose, quindi non me la meno neanche più di tanto, e penso alla bella birra fresca che mi farò stasera. :wink:
Se gli Ufo ne vogliono un sorso, mi bussimo pure alla porta e glielo dò. Basta che siano vestiti a proposito e parcheggino il loro coso ben dentro le strisce, altrimenti ET o non ET il messo comunale glielà fa vedere lui. :lol:
Già si sono permessi 20 anni fa di volarci sopra Varese senza autorizzazione.
Neppure una cartolina ci hanno mandato giù, niente di niente, manco un souvenir. :(
Tsè, ma guarda questi maleducati (Pssss......secondo me avevano anche il brevetto scaduto)! :D
Ospite

Messaggio da Ospite »

Ah, non me la meno nemmeno io. L'ho detto e ripetuto in più riprese. Se una rivoluzione accadrà in come vediamo l'universo e i suoi limiti di noi non ci saranno più nemmeno i ricordi. Destino di noi mortali. :(


Magari un domani per arrivare dall'altra parte della galassia ci saranno dei passeggeri inkazzatissimi perché l'astronave navetta porta mezz'ora di ritardo sul previsto all'attracco su una distante colonia terrestre. Ma noi, a meno di stravolgimenti dello status quo che è difficile che accadano in tempi brevi, non lo vedremo mai. :cry:
:P :P :P :P :P
Alla fin della fiera io semplicemente non riesco a capacitarmi di certa gente però (e fammi specificare a scanso di equivoci che non parlo di nessuno in questo forum) e della loro incapacità di superare con la mente le limitazioni imposte dalla realtà come la concepiamo noi al momento. Abbiamo esempi nel passato di come la percezione della realtà possa essere stravolta in tempi tutto sommato brevi (qualche secolo), eppure queste persono rimangono (forse in cerca di un centro di gravità permanente... sperando che non sia un buco nero :mrgreen: ) appiccicate alla credenza che ormai sappiamo tutto quello che c'è da sapere, e non c'è più nulla da scoprire, e non ci sono più limiti da superare. :roll:


Una concezione alquanto minimalista dell'universo, la loro. :D
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