Iniziamo da una vista al suolo, pronti al decollo. L'aereo di traino è davanti a me, con il cavo di traino teso. Attendiamo sulla pista in erba che un aereo in IFR concluda l'atterraggio. E' stabilizzato sul Selik, e dovremo attendere 5 minuti. Sono le 14:00 ed il sole picchia. Dopo trenta secondi penso che sarebbe bello avere l'"ombrellina", una di quelle splendide ragazze che fanno ombra ai piloti di Formula Uno o di MotoGP con un ombrello colorato.... dopo 1 minuto penso che mi accontenterei anche di Slowly... Il trainatore, l'amico ed istruttore di volo a vela Luca, visto che può, accende il motore dello Stinson e lo fa girare al minimo, ventilatore costoso ma efficace. Io mi cucino il cervello, nonostante l'indispensabile berrettino.

Finalmente si può partire. Do il pronto al decollo via radio, i 235 HP del traino ci fanno acquistare velocità sulla pista. Intorno ai 70 km/h l'aliante si stacca dal suolo, e lo mantengo a 1-2 metri dalla pista per facilitare il decollo del traino, che avviene un centinaio di metri dopo. Chiamo i 50 metri, quota al di sopra della quale l'aliante è in grado di rientrare in campo in caso di emergenza, e mi concentro per mantenere l'allinemento. Mi ricordo anche della macchina fotografica, e provo a scattare una foto con la destra, mentre la sinistra passa sulla cloche. Un disastro, il coordinamento dei comandi va a farsi benedire, come si vede dal filetto rosso che indica una discreta scivolata.

Sopra i 300 metri inizio a concentrarmi anche sulle possibili termiche, che non si fanno attendere e, a 500 metri, decido che posso sganciare ed iniziare a veleggiare. Sgancio e virata a destra, per allontanarsi dal traino che invece vira a sinistra, carrello dentro, un'occhiata al variometro mentre centro la prima termica della giornata. Non mi trovo bene nella virata a sinistra, e cambio a destra, perdendo per un po' la termica e riuscendo a riprenderla con un po' di fatica. Foto, e filetto di lana che se va ancora per i cavoli suoi...

Andiamo a fare un giro verso i Colli Euganei. La quota massima è di 1000 metri. Prua verso il Monte della Madonna, seguendo una strada di cumuli.

Decido per una foto ad effetto, apro il finestrino, macchina fuori e click!

Un'occhiata ai cumuli sopra i Colli:

Ed al Monte Venda, la collina più alta, dalle cui viscere i militari controllavano i cieli del Nord-Est (Padova Informazioni), ora trasferito invece presso una sede civile dell'Enav ad Abano Terme.

Sulla via del ritorno. Se seguite la strada sotto di me noterete, leggermente sulla destra, l'aeroporto.

Padova dall'alto. Un grosso cumulo getta la sua ombra sul centro della città.

Un'occhiata all'aeroporto. Si vede la pista in erba sulla destra della principale, dalla quale operano gli alianti del Gruppo Volovelistico Patavino. Nell'angolino in basso destra della pista in erba c'è l'aereo di traino azzurro parcheggiato e, vicino, il piccolo gazebo che montiamo per avere un po' d'ombra nell'attesa degli amici in volo.

Una foto "particolare" dell'aeroporto....

Ed infine l'aliante che ci ha ospitato in questo breve voletto sostenuti da invisibili correnti.

Saluti a tutti.