guardavo questa ricostruzione dell' incidente del Columbia Space Shuttle e mi domandavo se fosse possibile abortire la manovra di rientro...
Ne sapete qualcosa voi?
ciao!
Paolo
"Ladies and Gentlemen, this is your Captain speaking. We have a small problem. All four engines have stopped. We are doing our damnedest to get them going again. I trust you are not in too much distress."
una volta che si sta rientrando nell'atmosfera è impossibile abortire, per il semplice fatto che lo shuttle non ha motori, e quelli orbitali non basterebbero, anche perchè nell'atmosfera i reattori ad idrazina d'azoto non si possono accendere per svariate ragioni.
Altro problema è che l'assetto di rientro è critico: lo shuttle deve rientrare ad un angolo e su una traiettoria precisa per evitare che si bruci nell'atmosfera, una conseguente "riattaccata" se fosse possibile porterebbe alla variazione dell'assetto. Per non contare l'enorme VS negativa che ha in rientro, sarebbe come cercare di fermare un aereo in picchiata che viaggia a MACH 9 (in una delle fasi del rientro, ovvio che non viene tutto effettuato a MACH 9)
L'unico modo per abortire la manovra di rientro è se essa viene abortita prima di iniziarla, dopodichè c'è solo una possibilità
Ultima modifica di Luke3 il 4 luglio 2007, 15:47, modificato 1 volta in totale.
Direi che una volta iniziato l'ingresso nell'atmosfera, essendo lo shuttle senza motore in quanto senza più propellente, non ci sia possibilità di una "riattaccata", anche perchè per vincere la forza di attrazione della terra ci sarebbe bisogno di una notevole potenza, come quella necessaria a farlo partire.
Ciao Mario
China su fronte chi ses sezzidu pesa! Ch'es passende sa Brigata Tattaresa!
FORZA PARIS
Luke3 ha scritto:una volta che si sta rientrando nell'atmosfera è impossibile abortire, per il semplice fatto che lo shuttle non ha motori, e quelli orbitali non basterebbero, anche perchè nell'atmosfera i reattori ad idrazina d'azoto non si possono accendere per svariate ragioni.
Altro problema è che l'assetto di rientro è critico: lo shuttle deve rientrare ad un angolo e su una traiettoria precisa per evitare che si bruci nell'atmosfera, una conseguente "riattaccata" se fosse possibile porterebbe alla variazione dell'assetto. Per non contare l'enorme VS negativa che ha in rientro, sarebbe come cercare di fermare un aereo in picchiata che viaggia a MACH 9 (in una delle fasi del rientro, ovvio che non viene tutto effettuato a MACH 9)
L'unico modo per abortire la manovra di rientro è se essa viene abortita prima di iniziarla, dopodichè c'è solo una possibilità
immaginavo...dunque il margine d'errore (di qualunque tipo) deve essere praticamente nullo in quella fase.
"Ladies and Gentlemen, this is your Captain speaking. We have a small problem. All four engines have stopped. We are doing our damnedest to get them going again. I trust you are not in too much distress."
Luke3 ha scritto:...lo shuttle deve rientrare ad un angolo e su una traiettoria precisa per evitare che si bruci nell'atmosfera, una conseguente "riattaccata" se fosse possibile porterebbe alla variazione dell'assetto.
Più che bruciare, il rischio più elevato è di avere un numero di g enorme che ucciderebbe l'equipaggio.
Un teorico rientro verticale porterebbe a una accelerazione negativa dell'ordine delle centinaia di g.
...fermare un aereo in picchiata che viaggia a MACH 9 (in una delle fasi del rientro, ovvio che non viene tutto effettuato a MACH 9)
Nelle prime fasi del rientro viaggia a M 25, e resta in ipersonico fino alle virate finali sulla Florida.
Per avere un'idea, passa sul Texas e atterra in Florida dopo una decina di minuti, mentre un volo Houston-Miami dura circa 3 ore
Più che bruciare, il rischio più elevato è di avere un numero di g enorme che ucciderebbe l'equipaggio.
Anche questo è vero, ma se viene esposta una zona non coperta dall'isolamento termico al plasma che si crea durante il rientro, credo che l'effetto sia facilmente immaginabile
Maurizio Cheli dice che la cosa che lo ha impressionato di più è stato passare sul Texas a mach 10 ad una quota relativamente bassa: è stato il momento in cui ha percepito di più la velocità. Per il resto, il discorso di Luca è "ovviamente" perfettamente corretto. L'unica cosa che non capisco è perchè "nell'atmosfera i reattori ad idrazina d'azoto non si possono accendere": in decollo non sono accesi? Che poi non si "debbano" accendere perchè non c'è una manetta per regolarne la potenza è un altro discorso.
L'unica cosa che non capisco è perchè "nell'atmosfera i reattori ad idrazina d'azoto non si possono accendere": in decollo non sono accesi?
Durante il lancio infatti non sono accesi: quelli sono i 3 motori principali a idrogeno ed ossigeno liquido, alimentati dal carburante dell'external tank. Una volta sganciato l'external tank non si possono più accendere perchè ovviamente non c'è più il carburante. I reattori ad idrazina d'azoto sono quei due sopra i motori principali, sarebbero i due motori orbitali. Nell'atmosfera non si possono accendere sia per una questione di regolamentazione: il combustibile è infatti tossico e vietato da usare nell'atmosfera, e sia per il fatto che fisicamente non si accendono proprio sotto la pressione dell'atmosfera, sono motori ipergolici
Maxx ha scritto:Ma l'ipotesi di mettere un paio di jet "convenzionali" sull'orbiter non è mai stata presa in considerazione?
Gli americani non ci hanno pensato, e non vedo pechè dovevano farlo per 2 motivi:
-lo shuttle al rientro ha una enorme energia cinetica che gli permette appunto di "andare dal Texas alla Florida in 10 minuti" e gli avanza anche in quanto deve fare delle manovre ad S per dissiparla
-lo shuttle viene fatto atterrare sempre dove c'è bel tempo o in California o in Florida, quindi le condizioni di volo sono quasi sempre ideali per planare senza problemi.
I russi sulla loro navetta spaziale Buran avevano previsto, poichè essa non montava i Main Engine in quanto veniva portata su dal razzo Energia come carico pagante, di montare 4 turbofan che gli consentivano di volare in qualità di jet e non di aliante e addirittura era capace anche di volare decollando autonomamente da una pista, solo che considerando che nell'ottica di 1 missione spaziale sicuramente i serbatoi x alimentare i turbofan sarebbero stati abbastanza piccoli allora sicuramente l'autonomia di volo propulso credo sarebbe stata veramente bassa.