Mi presento
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- Iscritto il: 25 febbraio 2007, 23:02
Mi presento
Carissimi amici,
da qualche mese ho scoperto questo fantastico forum e da poco mi sono iscritto.
Per me, che da sempre sono appassionato di tutto ciò che si libra in cielo, escludendo le specie animali, è come aver trovato, sfoderando un classico luogo comune, una miniera d’oro. Riducendo al minimo le mie esperienze aeree, vi dico che la passione nacque quando, ancora bambino, mio padre mi portò per mano - con il classico cappellino griffato in testa - a vedere una manifestazione aerea con le mitiche PAN volanti, a quei tempi con gli assordanti FIAT G 91. Forse il rumore delle turbine mi provocò un trauma a livello celebrale, tanto che da quel giorno sono solito camminare, sostare e fare qualsivoglia attività senza almeno per un momento alzare lo sguardo al cielo alla ricerca della scia (chimica, ecco perché mi stanno cadendo i capelli!!!! È tutto un complotto del tizio di“ ho un'idea meravigliosa in testa” quel Cesare Ragazzi J ) di un liner o meglio ancora di un jet militare. Cliente assiduo di varie compagnie aeree che mi hanno scorazzato per i turchesi cieli di mezzo mondo con voli che vanno dal brevissimo Roma Ciampino - Roma Fiumicino. Quella volta in partenza per Londra con la Britannia in compagnia di un amico, al battesimo dell’aria, e, assolutamente digiuno di aerei, decollati e dopo 5 minuti atterrati a FCO per un non precisato problema tecnico, e senza nessuna comunicazione dell’equipaggio, mi disse “ siamo già arrivati in Inghilterra?” Risposi che eravamo a bordo di un comune B737 e non di un SR71 blackbird, e che c’era stato qualche problema ; lui “si infatti, guarda fuori, il motore si è aperto tutto!” .
Ad un pauroso Caracas- Roma con la defunta Viasa, seguito da rientro all’aeroporto della capitale venezuelana in emergenza con tanto di previo svuotamento del carburante in mare e silenziosa recita di requiem aeternam dei pax o alla meravigliosa abbuffata di un Roma-Mosca- Tokio-Sidney e poi molti altri ancora. L’aereo è la mia casa, la turbolenza è il cullare che concilia il sonno, la virata stretta o il repentino cambio di assetto fanno si che spontaneamente alzi le braccia come fossi su un otto volante: Quale rinomato ristorante panoramico reggerebbe il confronto con un pasto seppur frugale servito a 10000 metri di quota con sotto gli spettacolari declivi verdeggianti, i desolati deserti o le cime innevate delle catene montuose ed il mare e poi gli oceani e le tanto agognate coste? Cito, per continuare, il mio vecchio e poco esercitato brevetto da paracadutista; alzi la mano: chi non è mai atterrato fuori campo nel mezzo di un orto fra l’insalata e il finocchio schivando i paletti dei pomodori? Concludo con una delusione, quando, ai comandi per la prima volta di un aereo vero, ho scoperto che le lunghe notti passate al computer con i simulatori possono essere utili per imparare a pilotare una scrivania!!
Tutto questo per dire che fra pochi giorni, dopo anni, tornerò a Le Bourget; chi si volesse unire per compagnia o semplicemente per una chiacchierata oltre a contattarmi, potrà facilmente individuarmi fra la folla notando la mia figura distinguibile; 1) dal viso, per l’espressione estatica come colto da visione mistica in questa sorta di Nirvana aeronautico 2) dalla maglietta, dove compare a lettere dorate la scritta frecce tricolori, 3) dai miei due amici (che ho costretto con subdoli ricatti ad accompagnarmi) completamente pelati!! Nel salutarvi colgo l’occasione per ringraziare chi, con il suo argomentare ha tenuto compagnia a questo aviatore spesso appiedato, più che altro navigante delle rotte della rete!
da qualche mese ho scoperto questo fantastico forum e da poco mi sono iscritto.
Per me, che da sempre sono appassionato di tutto ciò che si libra in cielo, escludendo le specie animali, è come aver trovato, sfoderando un classico luogo comune, una miniera d’oro. Riducendo al minimo le mie esperienze aeree, vi dico che la passione nacque quando, ancora bambino, mio padre mi portò per mano - con il classico cappellino griffato in testa - a vedere una manifestazione aerea con le mitiche PAN volanti, a quei tempi con gli assordanti FIAT G 91. Forse il rumore delle turbine mi provocò un trauma a livello celebrale, tanto che da quel giorno sono solito camminare, sostare e fare qualsivoglia attività senza almeno per un momento alzare lo sguardo al cielo alla ricerca della scia (chimica, ecco perché mi stanno cadendo i capelli!!!! È tutto un complotto del tizio di“ ho un'idea meravigliosa in testa” quel Cesare Ragazzi J ) di un liner o meglio ancora di un jet militare. Cliente assiduo di varie compagnie aeree che mi hanno scorazzato per i turchesi cieli di mezzo mondo con voli che vanno dal brevissimo Roma Ciampino - Roma Fiumicino. Quella volta in partenza per Londra con la Britannia in compagnia di un amico, al battesimo dell’aria, e, assolutamente digiuno di aerei, decollati e dopo 5 minuti atterrati a FCO per un non precisato problema tecnico, e senza nessuna comunicazione dell’equipaggio, mi disse “ siamo già arrivati in Inghilterra?” Risposi che eravamo a bordo di un comune B737 e non di un SR71 blackbird, e che c’era stato qualche problema ; lui “si infatti, guarda fuori, il motore si è aperto tutto!” .
Ad un pauroso Caracas- Roma con la defunta Viasa, seguito da rientro all’aeroporto della capitale venezuelana in emergenza con tanto di previo svuotamento del carburante in mare e silenziosa recita di requiem aeternam dei pax o alla meravigliosa abbuffata di un Roma-Mosca- Tokio-Sidney e poi molti altri ancora. L’aereo è la mia casa, la turbolenza è il cullare che concilia il sonno, la virata stretta o il repentino cambio di assetto fanno si che spontaneamente alzi le braccia come fossi su un otto volante: Quale rinomato ristorante panoramico reggerebbe il confronto con un pasto seppur frugale servito a 10000 metri di quota con sotto gli spettacolari declivi verdeggianti, i desolati deserti o le cime innevate delle catene montuose ed il mare e poi gli oceani e le tanto agognate coste? Cito, per continuare, il mio vecchio e poco esercitato brevetto da paracadutista; alzi la mano: chi non è mai atterrato fuori campo nel mezzo di un orto fra l’insalata e il finocchio schivando i paletti dei pomodori? Concludo con una delusione, quando, ai comandi per la prima volta di un aereo vero, ho scoperto che le lunghe notti passate al computer con i simulatori possono essere utili per imparare a pilotare una scrivania!!
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Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa.
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