
Finger o pulmino???
Moderatore: Staff md80.it
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In realtà se vogliamo esser sinceri un aeroporto veramente serio è quello che sbarca tutti i voli con figer...e in italia succede raramente..
Mi sembra di ricordare che a Bruxelles attaccavano persino gli embraer al finger...che avanguardia
!!
Un aeroporto come Linate con 10 Mln di pax annui mi pare abbia solo 5 finger..e infatti tutte le volte che sono atterrato a LIN mi hanno sbarcato a piedi...anche FCO e MXP dovrebbero averne molti di più in rapporto al traffico che gestiscono...
E comunque col finger si risparmia molto tempo...col bus ti respiri tutto quello che sta in pista...
Decisamente finger...rapporto 1 a 10 !!
Mi sembra di ricordare che a Bruxelles attaccavano persino gli embraer al finger...che avanguardia

Un aeroporto come Linate con 10 Mln di pax annui mi pare abbia solo 5 finger..e infatti tutte le volte che sono atterrato a LIN mi hanno sbarcato a piedi...anche FCO e MXP dovrebbero averne molti di più in rapporto al traffico che gestiscono...
E comunque col finger si risparmia molto tempo...col bus ti respiri tutto quello che sta in pista...
Decisamente finger...rapporto 1 a 10 !!
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Finger
Finger:
di solito aspetto che la gente che si alza (troppo) prima per mettersi in fila (inutilmente), forse per prendere i migliori posti
, siano fluite dentro l'aereo.
Poi mi alzo, quando rimangono poche persone in fila, documento, biglietto, un sorriso alla splendida signorina che ricambia, e via nel luminoso e panoramico tunnel che mi porta direttamente in cabina. Un ultimo sguardo emozionante agli altri velivoli, all'aeroporto che dopo poco tempo sarà lontano. Varco il confine tra il finger e l'aereo e immancabilmente lo sguardo va avido a cadere alla mia sinistra, al bordo superiore del pannello per vedere a che quota è impostato l'altimetro dell'autopilota, il course e la frequenza NAV. Il comandante è impegnato nella checklist, immagino. Saluto la signorina che da il benvenuto. Aspetto che gli altri passeggeri sistemino i propri bagagli, do una mano, se serve, a sistemarli, guardo i passeggeri seduti, magari in cerca di qualche bella ragazza che se ne va in vacanza e via dicendo.
Pulmino:
un breve percorso mi conduce al parcheggio esterno, nel quale i due pulmini sostano in attesa che la signorina sopra dia l'ok. Salgo, con comodo, sicuro di non trovare neanche un posto a sedere. Con difficoltà trovo un sostegno al quale reggermi, ma poco male: mi diverto a "surfare" mantenendo l'equilibrio. Il pulmino sfreccia veloce nell'aeroporto, a destra e sinistra muletti, aerei, treni di bagagli ammassati. A bordo il solito "yuppie" che parla al telefono ad alta voce, qualora gli altri viaggiatori non fossero a conoscenza della sua vita sentimentale o professionale. Mi chiedo: dove sarà il nostro aereo? Eccolo. Il pulmino frena. Le porte si aprono. Eccolo l'aereo che mi porterà in vacanza: maestoso, lucente sotto il sole estivo. I motori tuonano e sputano aria calda. Come al solito il mio posto è in coda. Passo sotto l'ala e mi concedo due secondi per ammirare la sua struttura, gli attuatori dei flap, le "antennine". Guardo le marche dell'aereo per vedere se si tratti dello stesso che avevo preso l'ultima volta. Raggiungo la coda. Il fiero ruggito dei motori mi assorda, ma è musica per le mie orecchie. Salto sulla scaletta che rimbalza sotto di me. Sono già sospeso. Uno sguardo indietro, poi su fino in cabina. Il rumore si fa ovattato. Saluto l'hostess o lo stewart e mi sistemo.
In tutto questo mi sono dimenticato di decidere quale dei due sistemi sia migliore...
Ciao.
di solito aspetto che la gente che si alza (troppo) prima per mettersi in fila (inutilmente), forse per prendere i migliori posti

Poi mi alzo, quando rimangono poche persone in fila, documento, biglietto, un sorriso alla splendida signorina che ricambia, e via nel luminoso e panoramico tunnel che mi porta direttamente in cabina. Un ultimo sguardo emozionante agli altri velivoli, all'aeroporto che dopo poco tempo sarà lontano. Varco il confine tra il finger e l'aereo e immancabilmente lo sguardo va avido a cadere alla mia sinistra, al bordo superiore del pannello per vedere a che quota è impostato l'altimetro dell'autopilota, il course e la frequenza NAV. Il comandante è impegnato nella checklist, immagino. Saluto la signorina che da il benvenuto. Aspetto che gli altri passeggeri sistemino i propri bagagli, do una mano, se serve, a sistemarli, guardo i passeggeri seduti, magari in cerca di qualche bella ragazza che se ne va in vacanza e via dicendo.
Pulmino:
un breve percorso mi conduce al parcheggio esterno, nel quale i due pulmini sostano in attesa che la signorina sopra dia l'ok. Salgo, con comodo, sicuro di non trovare neanche un posto a sedere. Con difficoltà trovo un sostegno al quale reggermi, ma poco male: mi diverto a "surfare" mantenendo l'equilibrio. Il pulmino sfreccia veloce nell'aeroporto, a destra e sinistra muletti, aerei, treni di bagagli ammassati. A bordo il solito "yuppie" che parla al telefono ad alta voce, qualora gli altri viaggiatori non fossero a conoscenza della sua vita sentimentale o professionale. Mi chiedo: dove sarà il nostro aereo? Eccolo. Il pulmino frena. Le porte si aprono. Eccolo l'aereo che mi porterà in vacanza: maestoso, lucente sotto il sole estivo. I motori tuonano e sputano aria calda. Come al solito il mio posto è in coda. Passo sotto l'ala e mi concedo due secondi per ammirare la sua struttura, gli attuatori dei flap, le "antennine". Guardo le marche dell'aereo per vedere se si tratti dello stesso che avevo preso l'ultima volta. Raggiungo la coda. Il fiero ruggito dei motori mi assorda, ma è musica per le mie orecchie. Salto sulla scaletta che rimbalza sotto di me. Sono già sospeso. Uno sguardo indietro, poi su fino in cabina. Il rumore si fa ovattato. Saluto l'hostess o lo stewart e mi sistemo.
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Ciao.
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