Fokker 70 KLC devastato dal "ghiaccio vetrone"
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Fokker 70 KLC devastato dal "ghiaccio vetrone"
Gennaio 2002.
La sera prima del fatto un Fokker 70 della KLC (KLM CityHopper) atterra a Torino Caselle, proveniente da Schipol:
l’indomani, alle 5.55, il Comandante richiede il de-icing. Visto il protrarsi di tale procedura lo slot fissato alle 6.00 salta. Ne viene assegnato uno nuovo alle 6.45.
Alle 6.17 il Comandante richiede un nuovo de-icing. Il mezzo spruzza sulle superfici alari 413 litri di liquido. Ne viene spruzzato, su richiesta dei piloti, anche sulla superficie alare inferiore e sullo stabilizzatore orizzontale.
Il Comandante non verifica il de-icing manualmente ma si accontenta di un controllo visivo.
Alle 6.45 il Fokker 70 si allinea alla pista 36R e comincia la corsa al decollo.
Raggiunti i 126 nodi indicati un rumore al motore destro preoccupa il primo ufficiale, e un’assistente di volo riporta “evidenti rumori anomali provenienti dal propulsore Rolls Royce di destra”.
Tra i passeggeri sopraggiunge panico, e uno di questi comunica all’equipaggio che un oggetto di dimensioni modeste si è staccato dall’ala pochi istanti prima del botto al motore.
Dopo 30” il Fokker 70 raggiunge i 1500 piedi, ma il variometro passa da 2500 piedi al minuto a soli 600.
Il motore destro viene spento dall’automatismo di sicurezza.
Il sinistro mostra evidenti vibrazioni che superano la soglia di avviso.
Il primo ufficiale contatta la torre, il controllore comunica di aver visto fiamme gialle al motore destro.
Il Fokker 70 imbarda vistosamente.
Viene comunicato “pan pan pan” e si organizza il rientro.
L’equipaggio si trova, a 1’ e 15” dal decollo ad affrontare tale situazione:
- Allarme ghiaccio.
- Ammanco completo del motore destro.
- Motore sinistro malfunzionante.
- Autothrottle non funzionante.
- Valvola carburante motore destro bloccata.
- Avviso rateo errato.
- Avviso decentramento carburante.
Il Comandante di chiara emergenza.
Il Fokker 70 effettua un atterraggio in emergenza in manuale.
Parcheggia in Taxi e vengono valutati i danni.
Sono evidenti delle lacerazioni alla fusoliera, a due finestrini e allo slot interno dei flap.
Le palette dei fan di entrambi i motori sono palesemente rovinate, alcune spezzate, e una manca completamente al motore destro. Evidenti segni di fiamme. Molti cablaggi sono saltati e la centralina dell’Autothrottle penzola letteralmente dalla conchiglia.
Rolls Royce effettua la diagnosi ai motori ed elargisce quanto segue:
“Guasto grave ad entrambi i Tay riportato dalle pale. Cablaggi rotti, centraline staccate.
Ingestione di corpi, di tipo “ghiaccio vetrone”.
La sera prima del fatto un Fokker 70 della KLC (KLM CityHopper) atterra a Torino Caselle, proveniente da Schipol:
l’indomani, alle 5.55, il Comandante richiede il de-icing. Visto il protrarsi di tale procedura lo slot fissato alle 6.00 salta. Ne viene assegnato uno nuovo alle 6.45.
Alle 6.17 il Comandante richiede un nuovo de-icing. Il mezzo spruzza sulle superfici alari 413 litri di liquido. Ne viene spruzzato, su richiesta dei piloti, anche sulla superficie alare inferiore e sullo stabilizzatore orizzontale.
Il Comandante non verifica il de-icing manualmente ma si accontenta di un controllo visivo.
Alle 6.45 il Fokker 70 si allinea alla pista 36R e comincia la corsa al decollo.
Raggiunti i 126 nodi indicati un rumore al motore destro preoccupa il primo ufficiale, e un’assistente di volo riporta “evidenti rumori anomali provenienti dal propulsore Rolls Royce di destra”.
Tra i passeggeri sopraggiunge panico, e uno di questi comunica all’equipaggio che un oggetto di dimensioni modeste si è staccato dall’ala pochi istanti prima del botto al motore.
Dopo 30” il Fokker 70 raggiunge i 1500 piedi, ma il variometro passa da 2500 piedi al minuto a soli 600.
Il motore destro viene spento dall’automatismo di sicurezza.
Il sinistro mostra evidenti vibrazioni che superano la soglia di avviso.
Il primo ufficiale contatta la torre, il controllore comunica di aver visto fiamme gialle al motore destro.
Il Fokker 70 imbarda vistosamente.
Viene comunicato “pan pan pan” e si organizza il rientro.
L’equipaggio si trova, a 1’ e 15” dal decollo ad affrontare tale situazione:
- Allarme ghiaccio.
- Ammanco completo del motore destro.
- Motore sinistro malfunzionante.
- Autothrottle non funzionante.
- Valvola carburante motore destro bloccata.
- Avviso rateo errato.
- Avviso decentramento carburante.
Il Comandante di chiara emergenza.
Il Fokker 70 effettua un atterraggio in emergenza in manuale.
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Sono evidenti delle lacerazioni alla fusoliera, a due finestrini e allo slot interno dei flap.
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L'Ente preposto ad esaminare il caso, a seguito delle verifiche effettuate, dichiara, in data 2-1-2004 che:
"La responsabilità dell'accaduto è da attribuirsi alla KLM (KLC) per l'inadeguatezza delle loro procedure antighiaccio. Al Comandante del volo per non aver verificato a mano l'assenza di ghiaccio vetrone, poichè la situazione meteo era, quel dì, favorevole alla sua formazione e il ghiccio vetrone è da verificarsi passando la mano sulle superfici generanti.
".
Il ghiaccio vetrone si forma quando il carburante stoccato nei serbatoi alari presenta temperature al di sotto dei 0C e quando parte di esso viene a contatto con la superficie dell'ala.
Nessuna conseguenza tangibile è stata procurata al pilota, comunque risolutore di una situazione difficile con un impeccabile atterragio completamente a mano con un aereo devastato dai guasti.
Fonte: JP4, febbraio 2005
"La responsabilità dell'accaduto è da attribuirsi alla KLM (KLC) per l'inadeguatezza delle loro procedure antighiaccio. Al Comandante del volo per non aver verificato a mano l'assenza di ghiaccio vetrone, poichè la situazione meteo era, quel dì, favorevole alla sua formazione e il ghiccio vetrone è da verificarsi passando la mano sulle superfici generanti.
".
Il ghiaccio vetrone si forma quando il carburante stoccato nei serbatoi alari presenta temperature al di sotto dei 0C e quando parte di esso viene a contatto con la superficie dell'ala.
Nessuna conseguenza tangibile è stata procurata al pilota, comunque risolutore di una situazione difficile con un impeccabile atterragio completamente a mano con un aereo devastato dai guasti.
Fonte: JP4, febbraio 2005
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Pan pan pan è probabilmente un modo universale di comunicare "Sono nella m***a"........... e viene dato prima di una definitiva comunicazione di "Dichiarata Emergenza".......
Non lo so, di preciso.......

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Credo che "Pan pan pan" si usi anche in caso di feriti gravi a bordo o emergenze sanitarie, ma non ne sono completamente sicuro...
Die Warheit wird euch frei machen. (Goethe)
La verità vi renderà liberi. (Goethe)
Leonardo
er.tupolone@yahoo.it
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Infatti......HeitorVillaLobos ha scritto:Credo che "Pan pan pan" si usi anche in caso di feriti gravi a bordo o emergenze sanitarie, ma non ne sono completamente sicuro...

"Pan pan pan"......viene sempre comunicato dai piloti che si accorgono che Slowly (che sono io.....



Diciamo che............si portano avanti...........



Eh eh eh.......



Quando a bordo c'è Liuke dichiarano direttamente emergenza............



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Effettivamente il vetrone è il tipo di ghiaccio più pericoloso, anche perchè è molto difficile da vedere se l' ala dell' aereo è bianca.
Ho sentito dire che per evitare questo problema alcuni aereoclub hanno applicano sulle ali dei loro aerei ( stile piper, ecc... )una striscia di nastro adesivo nero, così da riuscire a capire se si sta formando il vetrone.
Ho sentito dire che per evitare questo problema alcuni aereoclub hanno applicano sulle ali dei loro aerei ( stile piper, ecc... )una striscia di nastro adesivo nero, così da riuscire a capire se si sta formando il vetrone.
- Sienamonza2
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- Rullaggio
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- Località: Torino
Mi sembra che derivi dai piloti francesi che nella Seconda guerra mondiale quando venivano abbattutti dicevano " Me de " che significa in pratica salvate la mia anima.
Poi i piloti americani sentendo questi francesi hanno iniziato a dire anche loro " me de " ma con accento inglese e quindi è nato il may day.
( non so come si scriva in francese " mai anima ", ma credo si pronunci come l' ho scritto ).
Poi i piloti americani sentendo questi francesi hanno iniziato a dire anche loro " me de " ma con accento inglese e quindi è nato il may day.
( non so come si scriva in francese " mai anima ", ma credo si pronunci come l' ho scritto ).
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- Rullaggio
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- Iscritto il: 18 gennaio 2005, 19:01
- Località: Palermo
Procedure di pericolo, di urgenza, e di avaria radio.
In aviazione le condizioni di pericolo e di urgenza sono definite:
Pericolo: una condizione in cui si è minacciati da un serio e/o imminente pericolo che richiede assistenza immediata.
Urgenza: una condizione riguardante la sicurezza di un aeromobile o di un altro veicolo, o di persone a bordo o in vista, ma che non richiede assistenza immediata.
La parola Mayday pronunciata all'inizio identifica un messaggio di pericolo, e le parole Pan Pan pronunciate all'inizio identificano un messaggio di urgenza. Le parole Mayday o Pan Pan dovrebbero preferibilmente essere pronunciate tre volte all'inizio della prima chiamata di un messaggio rispettivamente di pericolo o di urgenza.
I messaggi di pericolo hanno la precedenza su tutte le altre trasmissioni.
Ecco uno stralcio di messaggi di pericolo o urgenza da utilizzarsi all'occorrenza, (speriamo mai). Ciao.
In aviazione le condizioni di pericolo e di urgenza sono definite:
Pericolo: una condizione in cui si è minacciati da un serio e/o imminente pericolo che richiede assistenza immediata.
Urgenza: una condizione riguardante la sicurezza di un aeromobile o di un altro veicolo, o di persone a bordo o in vista, ma che non richiede assistenza immediata.
La parola Mayday pronunciata all'inizio identifica un messaggio di pericolo, e le parole Pan Pan pronunciate all'inizio identificano un messaggio di urgenza. Le parole Mayday o Pan Pan dovrebbero preferibilmente essere pronunciate tre volte all'inizio della prima chiamata di un messaggio rispettivamente di pericolo o di urgenza.
I messaggi di pericolo hanno la precedenza su tutte le altre trasmissioni.
Ecco uno stralcio di messaggi di pericolo o urgenza da utilizzarsi all'occorrenza, (speriamo mai). Ciao.
- bruno
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Grazie Delta per la precisazione, io prorpio non lo sapevo......
No, il ghiaccio vetrone è sempicemente.....ghiaccio.......solo che è estremamente trasparente e quindi invisibile sulle ali......prorpio come il vetro........
Per chi fosse interessato all'argomento: compratevi JP4 in edicola questo mese.

No, il ghiaccio vetrone è sempicemente.....ghiaccio.......solo che è estremamente trasparente e quindi invisibile sulle ali......prorpio come il vetro........

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Allora bruno ci sono tre tipi di ghiaccio: il vetrone( il peggiore ), l' opaco e il brinoso.
Il vetrone avviene tra una temparatura compresa circa tra gli 0° a -6°c.
Questo tipo di ghiaccio è molto difficile da togliere, perchè la gocciolina di acqua non diventa subito ghiaccio, quindi ha il tempo per assumere la forma dell' ala.Ne deriva che questo ghiaccio aderisce molto bene e può formare anche un agrande strato di ghiaccio sopra l' ala particolarmente difficile da togliere, inoltre è difficile da vedere perchè è trasparente.
L' opaco si forma da una temperatura di circa -6 a -12°c, avviene quanto molte goccioline di acqua soppraffusa solidificano istantaneamente sull' ala.Di solito avviene principalemnte sul bordo d' attaco e sulle sporgenze.Tutto questo fa si che il ghiaccio granuloso aderisca meno bene del vetrone e che arrivi a formare anche un grande spessore ( soprattutto sul bordo d' attacco ).
Il brinoso avviene invece sotto una temperatura di -12°c, e si ottene per sublimazione del vapore acqueo.Può formarsi anche a terra, da notare anche il fatto che si può formare sul parabrezza rendendo così difficile il volo ma soprattutto l' atterraggio.
La superfice di ghiaccio sarà di cattiva adesionee ormeràuna superfice ruvida di poco spessore.
Naturalmente come già saprai il ghiaccio sulle ali aumenta il peso dell' aereo, una deformazione del profilo alare con conseguente aumento delle resistenze che porta a un aumento della velocità di stallo, diminuzione dell' efficenza delle eliche ( sempre per variazione del profilo ), perdita di potenza ( ghiaccio al carburatore ).
Spero di averti detto tutto...
Il vetrone avviene tra una temparatura compresa circa tra gli 0° a -6°c.
Questo tipo di ghiaccio è molto difficile da togliere, perchè la gocciolina di acqua non diventa subito ghiaccio, quindi ha il tempo per assumere la forma dell' ala.Ne deriva che questo ghiaccio aderisce molto bene e può formare anche un agrande strato di ghiaccio sopra l' ala particolarmente difficile da togliere, inoltre è difficile da vedere perchè è trasparente.
L' opaco si forma da una temperatura di circa -6 a -12°c, avviene quanto molte goccioline di acqua soppraffusa solidificano istantaneamente sull' ala.Di solito avviene principalemnte sul bordo d' attaco e sulle sporgenze.Tutto questo fa si che il ghiaccio granuloso aderisca meno bene del vetrone e che arrivi a formare anche un grande spessore ( soprattutto sul bordo d' attacco ).
Il brinoso avviene invece sotto una temperatura di -12°c, e si ottene per sublimazione del vapore acqueo.Può formarsi anche a terra, da notare anche il fatto che si può formare sul parabrezza rendendo così difficile il volo ma soprattutto l' atterraggio.
La superfice di ghiaccio sarà di cattiva adesionee ormeràuna superfice ruvida di poco spessore.
Naturalmente come già saprai il ghiaccio sulle ali aumenta il peso dell' aereo, una deformazione del profilo alare con conseguente aumento delle resistenze che porta a un aumento della velocità di stallo, diminuzione dell' efficenza delle eliche ( sempre per variazione del profilo ), perdita di potenza ( ghiaccio al carburatore ).
Spero di averti detto tutto...
