Flyfree ha scritto:Quali sono le condizioni che a un pilota possa tornare utile l’apprendimento del recupero dalla vite?
In crociera non riesco a capire come si possa entrare in stallo involontariamente, anche dalla statistica è più probabile possa capitare durante le virate in circuito o in finale, comunque a bassa quota. E’ questo che mi lascia un tantino dubbioso sulla sufficienza della quota per il recupero. Qualcuno potrebbe rispondermi con la sua esperienza?
La domanda di Flyfree mi sempra più che lecita.
Sono d'accordo con lui che una vite accidentale in decollo o in finale difficilmente sia risolvibile anche da un esperto, perché se una macchina ci mette X piedi a venire fuori dalla vite e io sono a X meno uno piedi da terra, sono già morto anche se sono il campione mondiale di illimitata.
Io non sono per nulla un esperto di acrobazia, per quasto non ho risposto alla domanda di Flyfree già quando l'aveva posta la prima volta. Ne capisco qualcosa di addestramento e ho imparato che tante cose non hanno magari uno sviluppo pratico in senso stretto, ma consentono una migliore conoscenza della macchina e questo può venire buono.
Inoltre, Flyfree dice non capisce come in crociera si possa stallare involontariamente e ha ragione, però giustamente non dice che è "impossibile".
Ora, noi passiamo dozzine di ore a fare emergenze simulate, eppure nessuno o quasi avrà una emergenza reale, però, per la legge della ridondanza, grazie alla quale siamo vivi in tanti, lo proviamo.
Allora, perché non provare una vite, che magari a qualcuno potrebbe capitare?
Che ne so: uno stallo venuto male, un volo lento finito come non si voleva, una virata di scampo per evitare un traffico tirata allo spasimo, una virata fatta male come quelle a cui si riferiva Aurum in un post precedente, un'entrata in nube involontaria (non dovrebbe succedere, ma non è impossibile) e un'uscita sghemba.
Non è impossibile, è solo largamente improbabile. Saperne uscire, a chi capitasse, salva la pelle.
Sarebbe bello provarlo, ma certo ci vorrebbe l'aeroplanino acrobatico e l'istruttore acrobatico, perché farlo col TB9 e con uno come me a bordo sarebbe un po' un problema.
Spero che Fly trovi la mia risposta esauriente.
P.S. Mi spiace vedere due persone come Aurum e Libelle che si accapigliano, se pure in termini tecnici.
Aurum ha un'esperienza che è preziosa e Libelle ha più volte dimostrato competenza e passione, anche se ha un esperienza limitata.
Io, che per esperienza sto estremamente più vicino a Libelle che ad Aurum (sono intorno alle 1000 ore...) ho imparato che il sapere degli esperti è da prendere come nettare, perché 12000 ore vuol dire una vita tra le ali e se ne sono viste e sentite tante, e che il "non sapere" (scusa Libelle...) dei meno esperti è talvolta una fonte di arricchimento enorme.
Lo imparo dagli allievi che a volte commettono errori che non avevo mai visto e mi costringono a imparare, o escono con domande assolutamente nuove, che magari un esperto non farebbe mai, perché gli sembrano sciocche, ma, tornando al discorso della ridondanza di prima, non ci sono mai domande sciocche, ma solo risposte sciocche.
Un esempio pratico? Allievo in finale, pista in erba, lui bravino e preparato.
Dimentica totalmente di fare la flare; ora che realizzo siamo al contatto col ruotino di prua; insaccata notevole e finisce lì, ma poteva finire peggio.
Lo guardo con lo sguardo interrogativo e lui mi fa "Ho dimenticato di tirare".
Chiedo a tutti i colleghi istruttori e una cosa simile non era mai capitata a nessuno.
Adesso so che è possibile e sto molto più sveglio, aspettandomi tra mille anche questo errore. Se ricapiterà, sarò pronto.
Si impara quotidianamente anche dagli incapaci.
Credo che su questo punto anche Aurum sarà d'accordo con me.
Allora se non ci facciamo prendere dal nervosismo, parlarci fa solo bene.
Ciao