Volo in montagna
Moderatore: Staff md80.it
Volo in montagna
Vorrei proporre, se può interessare, una sorta di database dove chi svolge attività di volo in montagna possa inserire esperienze particolari che non rientrino nel normale svolgimento di un volo alpino e che, pertanto, possano essere di interesse comune.
Per intenderci, una sorta di "è capitato a me..."
Per fare un esempio, mi è capitato domenica con un P28R scollinando a 1000ft sopra un passo alpino in una giornata termodinamicamente vivacissima, per la gioia degli aliantisti, di trovarmi probabilmente con la sola parte posteriore dell'aereo immersa in un flusso ascendente.
Mi sono trovato per un secondo buono con i piani di coda che salivano alla grande e la pallina che andava per affari suoi.
Per il recupero ho dovuto appoggiare in avanti decisamente e tutto il piede non è bastato a recuperare la pallina.
E' durato un secondo, ma a me non era capitato in tanti anni che volo in montagna.
Ho preso nota che può succedere e la volta prossima non me ne sorprenderò.
Può interessare postare di seguito esperienze simili?
Credo che anche gli aliantisti abbiano molto da dire sull'argomento.
Per intenderci, una sorta di "è capitato a me..."
Per fare un esempio, mi è capitato domenica con un P28R scollinando a 1000ft sopra un passo alpino in una giornata termodinamicamente vivacissima, per la gioia degli aliantisti, di trovarmi probabilmente con la sola parte posteriore dell'aereo immersa in un flusso ascendente.
Mi sono trovato per un secondo buono con i piani di coda che salivano alla grande e la pallina che andava per affari suoi.
Per il recupero ho dovuto appoggiare in avanti decisamente e tutto il piede non è bastato a recuperare la pallina.
E' durato un secondo, ma a me non era capitato in tanti anni che volo in montagna.
Ho preso nota che può succedere e la volta prossima non me ne sorprenderò.
Può interessare postare di seguito esperienze simili?
Credo che anche gli aliantisti abbiano molto da dire sull'argomento.
- AlphaSierra
- FL 150
- Messaggi: 1716
- Iscritto il: 13 settembre 2006, 18:19
- Località: Poitiers PIS
- vihai
- 10000 ft
- Messaggi: 1163
- Iscritto il: 9 ottobre 2006, 14:48
Non è che magari era davvero una vite incipiente? Ti ricordi quanto era la tua velocità rispetto a Vs?deltagolf ha scritto:Certo, intendevo la pallina del virosbandometro, il che sta a indicare che non solo la coda si alzava, ma il flusso era asimmetrico rispetto alla linea del moto; da qui la scelta di picchiare e dare tutto piede, come si fa per spezzare l'ingresso in vite (che a 1000ft GND non avrei apprezzato...).
- libelle
- 05000 ft
- Messaggi: 780
- Iscritto il: 8 dicembre 2005, 18:57
- Località: Firenze
- Contatta:
Si, un fenomeno del genere può succedere specialmente in montagna e a bassa quota. Questi fenomeni succedono spesso in aliante e per questo non ce ne curiamo più di tanto.
In montagna specialmente i fenomeni ascendenti dovuti a termiche sono estremamente potenti e molto stretti alle quote basse.
Può darsi che in quel momento l'aereo sia stato interessato da un vigoroso momento ascendente solo sui piani di coda, dovuto all'intercettazione di una forte bolla ascendente che ha sollevato l'aereo dai piani di coda sbandandolo.
Da notare poi il fatto che tale fenomeno è accaduto scollinando a quota molto bassa. In questo caso bisogna anche vedere la direzione dei venti.
Superare una linea di cresta con il vento in coda e a bassa quota ground può essere pericoloso in quanto si entra in una fascia di robusta turbolenza accompagnata da discendenze impressionanti. Quando si vola bassi lungo la linea di cresta occorre stare sul lato sopravvento, dove esiste una robusta ascendenza ed evitare il lato sottovento dove esiste il contrario.
In montagna specialmente i fenomeni ascendenti dovuti a termiche sono estremamente potenti e molto stretti alle quote basse.
Può darsi che in quel momento l'aereo sia stato interessato da un vigoroso momento ascendente solo sui piani di coda, dovuto all'intercettazione di una forte bolla ascendente che ha sollevato l'aereo dai piani di coda sbandandolo.
Da notare poi il fatto che tale fenomeno è accaduto scollinando a quota molto bassa. In questo caso bisogna anche vedere la direzione dei venti.
Superare una linea di cresta con il vento in coda e a bassa quota ground può essere pericoloso in quanto si entra in una fascia di robusta turbolenza accompagnata da discendenze impressionanti. Quando si vola bassi lungo la linea di cresta occorre stare sul lato sopravvento, dove esiste una robusta ascendenza ed evitare il lato sottovento dove esiste il contrario.
"think positive, flaps negative!"
Grazie Libelle. Era un po' quello che mi immaginavo e so che voi aliantisti ne patite abbastanza spesso di problemi del genere; un paio d'anni fa o tre c'è stato anche un incidente dalle mie parti per cose simili.
Di curioso ci sono due cose:
1) Non scolliniamo mai a meno di 1000 ft dal dorso della montagna, preferibilmente anche sopra e non mi era mai capitato di sentire una pompata simile a quote così alte (con un P28R, poi, mica col Libelle)
2) E questo è curioso per me: non mi era mai capitato nonostante il 90% della mia attività sia il volo alpino.
Comunque il tutto è durato un secondino al max, come detto sopra, ma è stato un secondo in cui ho imparato qualcosa.
Quanto alla velocità, per rispondere a Vihai, ero in crocera, anzi leggera discesa, perché i passi è sempre meglio valicarli velocemente, così se ci sono rogne (rotori e cose simili) ti tiri fuori in fretta.
Ovvio, ben lontani dall'arco giallo, perché aspettarsi turbolenza è il minimo sindacale.
Non ho potuto vedere se magari, sotto gli effetti della pompata, l'anemometro non abbia calato un attimo, perché ero attento all'assetto piuttosto che alle letture strumentali.
Grazie.
Di curioso ci sono due cose:
1) Non scolliniamo mai a meno di 1000 ft dal dorso della montagna, preferibilmente anche sopra e non mi era mai capitato di sentire una pompata simile a quote così alte (con un P28R, poi, mica col Libelle)
2) E questo è curioso per me: non mi era mai capitato nonostante il 90% della mia attività sia il volo alpino.
Comunque il tutto è durato un secondino al max, come detto sopra, ma è stato un secondo in cui ho imparato qualcosa.
Quanto alla velocità, per rispondere a Vihai, ero in crocera, anzi leggera discesa, perché i passi è sempre meglio valicarli velocemente, così se ci sono rogne (rotori e cose simili) ti tiri fuori in fretta.
Ovvio, ben lontani dall'arco giallo, perché aspettarsi turbolenza è il minimo sindacale.
Non ho potuto vedere se magari, sotto gli effetti della pompata, l'anemometro non abbia calato un attimo, perché ero attento all'assetto piuttosto che alle letture strumentali.
Grazie.
- Slowly
- Administrator
- Messaggi: 26108
- Iscritto il: 28 settembre 2004, 12:43
- Località: ...nei pensieri di chi mi vuole bene!
- Contatta:
Interessante!
E utile, direi.
Ottima idea.
E utile, direi.
Ottima idea.
SLOWLY
MD80.it Admin
e-mail: slowly@interfree.it
MSN: slowly@md80.it
Skype: slo.ita
Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
MD80.it Admin
e-mail: slowly@interfree.it
MSN: slowly@md80.it
Skype: slo.ita
Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
Mi è venuto un dubbio Libelle: non è che tu ti riferivi a un rotore?
Di solito i rotori si formano dal livello della cresta in giù sul lato sottovento.
Hai esperienza di rotori a 1000 ft sopra la cresta? Io l'ho beccato appena scollinato, col vento in coda e, non ne ho certezza per la verità, ma ho fatto quota; per questo ho parlato di coda che si alza e non di muso che va giù come può capitare in un rotore.
Ho avuto la netta sensazione che qualcuno mi tirasse la coda su e di lato. Una cosa strana, mai provata prima.
Mi interessa particolarmente questa cosa perché il volo in montagna e quindi il passaggio dei valichi è maeria di formazione da noi, che voliamo tra le Alpi e diciamo sempre agli allievi di passare almeno a 1000 ft.
Francamente se la cosa non fosse stata unica, mi verrebbe di rivedere questa nozione, perché credo che ieri un allievo un po' inesperto avrebbe avuto voglia di alzare il muso e dare dentro di alettoni per raddrizzare e andare in vite sarebbe stato facile, con un'incidenza che probabilmente faceva schifo a causa della pompata dal sotto in su.
Io stesso, confesso che ho reagito un po' d'istinto, un po' di "mestiere" e per questo non ho neanche parametri precisissimi di anemometro e variometro da riferire.
Grazie.
(Noi piloti di montagna andiamo sempre a lezione dai volovelisti, che su queste cose la sanno lunga lunga...
)
Di solito i rotori si formano dal livello della cresta in giù sul lato sottovento.
Hai esperienza di rotori a 1000 ft sopra la cresta? Io l'ho beccato appena scollinato, col vento in coda e, non ne ho certezza per la verità, ma ho fatto quota; per questo ho parlato di coda che si alza e non di muso che va giù come può capitare in un rotore.
Ho avuto la netta sensazione che qualcuno mi tirasse la coda su e di lato. Una cosa strana, mai provata prima.
Mi interessa particolarmente questa cosa perché il volo in montagna e quindi il passaggio dei valichi è maeria di formazione da noi, che voliamo tra le Alpi e diciamo sempre agli allievi di passare almeno a 1000 ft.
Francamente se la cosa non fosse stata unica, mi verrebbe di rivedere questa nozione, perché credo che ieri un allievo un po' inesperto avrebbe avuto voglia di alzare il muso e dare dentro di alettoni per raddrizzare e andare in vite sarebbe stato facile, con un'incidenza che probabilmente faceva schifo a causa della pompata dal sotto in su.
Io stesso, confesso che ho reagito un po' d'istinto, un po' di "mestiere" e per questo non ho neanche parametri precisissimi di anemometro e variometro da riferire.
Grazie.
(Noi piloti di montagna andiamo sempre a lezione dai volovelisti, che su queste cose la sanno lunga lunga...

- libelle
- 05000 ft
- Messaggi: 780
- Iscritto il: 8 dicembre 2005, 18:57
- Località: Firenze
- Contatta:
Non mi riferivo nella fattispecie ad un rotore.
Ho esperienza di rotori, ma solo per la salita in quota nel flusso laminare dell'onda a centro valle lontano dal pendio. Non si può entrare in rotore nel lato sottovento proprio al margine della cresta perchè il suolo è troppo vicino.
Come ho già detto credo che il tuo caso sia da imputare esclusivamente ad una termica potente. Generalmente succede sempre così, anche l'aliante spesso si apprua e sale al momento dell'ingresso in una termica potente. Non credo quindi che il fenomeno che tu hai trovato sia pontenzialmente pericoloso di per sè, a patto che il pilota non faccia la manovra sbagliata, cioè tirare su il muso e ridurre a velocità
Ho esperienza di rotori, ma solo per la salita in quota nel flusso laminare dell'onda a centro valle lontano dal pendio. Non si può entrare in rotore nel lato sottovento proprio al margine della cresta perchè il suolo è troppo vicino.
Come ho già detto credo che il tuo caso sia da imputare esclusivamente ad una termica potente. Generalmente succede sempre così, anche l'aliante spesso si apprua e sale al momento dell'ingresso in una termica potente. Non credo quindi che il fenomeno che tu hai trovato sia pontenzialmente pericoloso di per sè, a patto che il pilota non faccia la manovra sbagliata, cioè tirare su il muso e ridurre a velocità
"think positive, flaps negative!"
- vihai
- 10000 ft
- Messaggi: 1163
- Iscritto il: 9 ottobre 2006, 14:48
Certo, è cosa buona e giusta.deltagolf ha scritto: Quanto alla velocità, per rispondere a Vihai, ero in crocera, anzi leggera discesa, perché i passi è sempre meglio valicarli velocemente, così se ci sono rogne (rotori e cose simili) ti tiri fuori in fretta.
Te lo chiedevo perché se investi la parte superiore di un vortice ti trovi improvvisamente con una componente di vento in coda che quindi erode il tuo margine da Vs, in più magari hai una componente di ascendenza e l'aumento dell'angolo di incidenza ti può far stallare.
In aliante può succedere (lo dico per sentito dire... io vero volo di pendio non lo farò ancora per molto

Ciao,
Grazie Libelle. Chiaro e conciso.
Un fenomeno particolarmente potente ma quindi non così raro.
Devo fare tesoro di questa esperienza e dei tuoi suggerimenti, perché non ero a conoscenza del fatto che un aliante apprui all'ingresso in termica anche se, avendolo vissuto, sembra ovvio.
Grazie soprattutto dal prossimo allievo che non tirerà in un caso simile perché qualcuno l'avrà messo in guardia.
Spesso gli allievi del volovela vengono a imparare navigazione da noi; suggerirò qualche brainstorming meteo al contrario, noi da voi ad imparare.
Un fenomeno particolarmente potente ma quindi non così raro.
Devo fare tesoro di questa esperienza e dei tuoi suggerimenti, perché non ero a conoscenza del fatto che un aliante apprui all'ingresso in termica anche se, avendolo vissuto, sembra ovvio.
Grazie soprattutto dal prossimo allievo che non tirerà in un caso simile perché qualcuno l'avrà messo in guardia.
Spesso gli allievi del volovela vengono a imparare navigazione da noi; suggerirò qualche brainstorming meteo al contrario, noi da voi ad imparare.
Sì, è quello che è capitato nell'incidente di cui parlavo sopra. Fortunatamente era il loro giorno fortunato e la raccontano, ma è andata così, cioé lo stallo dell'ala dalla parte del pendio, mentre magari uno si aspetta che l'ascendenza di faccia rollare dalla parte opposta.una forte ascendenza vicino al pendio vada ad aumentare l'incidenza dell'ala interna fino al punto da farla stallare e, invece di spingerti via, ti mette in una vite dal lato del pendio.
- flyingbrandon
- A320 Family Captain
- Messaggi: 12052
- Iscritto il: 23 febbraio 2006, 9:40
Perchè una raffica dal basso verso l'alto aumenta l'angolo d'attacco...in sostanza l'ala "vede" un alfa maggiore.Flyfree ha scritto:una domanda da allievo se posso: se c'è stata una componente ascensionale che ha sollevato la coda, quindi l'angolo di attacco è diminuito, come può esserci stato il pericolo di una vite incipiente?
Ciao!
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.
(È!)
(יוני)
O t'elevi o te levi
(È!)
(יוני)
O t'elevi o te levi
Sì, sono d'accordo con flyingbrandon; per quanto il muso si abbassi l'arria viene dal sotto in su e l'angolo di incidenza va a farsi benedire.
L'idea della vite incipiente veramente non l'avevo considerata ed è stata una affermazione di vihai, ma devo dire che più ci penso e più gli do ragione; quella pallina che non voleva saperne di rientrare mi fa pensare qualcosa di più di un'imbardata.
L'idea della vite incipiente veramente non l'avevo considerata ed è stata una affermazione di vihai, ma devo dire che più ci penso e più gli do ragione; quella pallina che non voleva saperne di rientrare mi fa pensare qualcosa di più di un'imbardata.
- vihai
- 10000 ft
- Messaggi: 1163
- Iscritto il: 9 ottobre 2006, 14:48
Beh, il mio giudizio è un po' di parte, in questo periodo ho una predilezione per la vite, visto che negli ultimi giorni ne ho provate cinquedeltagolf ha scritto: L'idea della vite incipiente veramente non l'avevo considerata ed è stata una affermazione di vihai

L'unica cosa che mi sembra strana è che dev'essere stato un fenomeno particolarmente violento per erodere tutto il tuo margine di velocità.
Quanto è la tua Vs e quanto tenevi di crociera?
- Flyfree
- FL 150
- Messaggi: 1799
- Iscritto il: 17 gennaio 2007, 18:41
ma se la raffica ha sollevato solo la coda l'ala come può essere stata interesata dalla raffica?flyingbrandon ha scritto:Perchè una raffica dal basso verso l'alto aumenta l'angolo d'attacco...in sostanza l'ala "vede" un alfa maggiore.Flyfree ha scritto:una domanda da allievo se posso: se c'è stata una componente ascensionale che ha sollevato la coda, quindi l'angolo di attacco è diminuito, come può esserci stato il pericolo di una vite incipiente?
Ciao!
Nono, non è un giudizio di parte, è una buona chiave di lettura.
135 kts in crociera (ero un po' appruato; il vecchio scassone ne tiene 115/120 con parametri di crociera) e 66 kts di Vs in quella configurazione. Insomma, avevo 64 nodi di riserva, mica ho preso una botta d'uragano in coda.
Darei ragione a Libelle e Flying per l'alfa scaduto e a te per la vite incipiente.
Peraltro è evidente quando si è semplicemente in turbolenza (la pallina magari ballonzola qua e là, ma non ha senso usare la pedaliera e rincorrere una miriade di oscillazioni, soprattuto su un ala bassa che brandeggia il muso più facilmente di un ala alta) o quando l'imbardata è qualcosa di più di una scrollatina e la pallina sta in un angolo e non si muove da lì, allora il piede ci va e tanto anche...
Direi che la tua analisi ci sta tutta.
135 kts in crociera (ero un po' appruato; il vecchio scassone ne tiene 115/120 con parametri di crociera) e 66 kts di Vs in quella configurazione. Insomma, avevo 64 nodi di riserva, mica ho preso una botta d'uragano in coda.
Darei ragione a Libelle e Flying per l'alfa scaduto e a te per la vite incipiente.
Peraltro è evidente quando si è semplicemente in turbolenza (la pallina magari ballonzola qua e là, ma non ha senso usare la pedaliera e rincorrere una miriade di oscillazioni, soprattuto su un ala bassa che brandeggia il muso più facilmente di un ala alta) o quando l'imbardata è qualcosa di più di una scrollatina e la pallina sta in un angolo e non si muove da lì, allora il piede ci va e tanto anche...
Direi che la tua analisi ci sta tutta.
ma se la raffica ha sollevato solo la coda l'ala come pu? essere stata interesata dalla raffica?
_________________
mmmmmm.... questa manda a quel paese un po' di certezze.
Beh, insomma, mica sarà stata una bolla fatta col tecnigrafo; immagino di essere passato completamente nela bolla e magari il piano di coda ne è stato maggiormente investito.
- libelle
- 05000 ft
- Messaggi: 780
- Iscritto il: 8 dicembre 2005, 18:57
- Località: Firenze
- Contatta:
Confermo, questa non è una diceria è la verità.In aliante può succedere (lo dico per sentito dire... io vero volo di pendio non lo farò ancora per molto ) che una forte ascendenza vicino al pendio vada ad aumentare l'incidenza dell'ala interna fino al punto da farla stallare e, invece di spingerti via, ti mette in una vite dal lato del pendio
Il volo in pendio è molto tecnico e necessita di grande esperienza e consapevolezza. Sono stati scritti fiumi di parole sul volo in pendio con l'aliante, specialmente dai francesi che sono dei maestri in questo.
Volare in pendio, in termica o ancora peggio in dinamica spesso comporta fasi anti-istintive. Ad esempio vedere le punte degli alberi a pochi metri (non poche decine, pochi metri per davvero! ) sotto il muso o contare i sassi lungo i sentieri montani può indurre il pilota inesperto ad una reazione istintiva e letale: tirare la barra alla pancia per far salire il muso e allontanarlo in qualche modo dalla visione inquietante del terreno.
Quando si vola in pendio con l'aliante la velocità deve essere abbondante, quindi il muso deve stare rivolto leggermente verso il basso.
Nei casi in cui si ha a che fare con termiche strette la velocità non può essere troppo alta altrimenti non si sale bene e non si riesce a centrare l'ascendenza. Allora occorre maggiore attenzione quando si è bassi sui costoni. Una pontente e improvvisa bolla ascendente può far sollevare il muso in maniera repentina oppure provocare una caduta d'ala se la velocità è eccessivamente bassa. In quel caso MAI cercare di tirarla su di alettone perchè l'aliante, in modo particolare quelli più vecchi, si rovescia e cade in vite. Non appena si ha la percezione della caduta d'ala per stallo imminente (e non perchè una termica ha sollevato l'altra ala) occorre dare una bella affondata di piede opposto e rendere quel tanto di barra in avanti per ridurre l'angolo di incidenza, naturalmente senza mettersi in picchiata verso il costone!
Qualunque pilota di aliante, anche che vola da poco, ha per forza avuto contatto con una bella termica potente di quelle che quasi ti mettono a coltello se le intercetti con una sola ala. In quel caso si deve lavorare per entrarci, ma una volta dentro si è sparati in quota a velocità impressionanti.
Il volo in pendio praticato con l'aereo o con l'aliante è uno dei modi di volare più affascinanti che esista, sia in aereo sia in aliante, però occorre consapevolezza, testa sulle spalle e una conoscenza estrema dei fenomeni di micrometereologia e come questi possano influenzare direttamente la condotta e l'assetto dell'aeromobile nell'aria.
"think positive, flaps negative!"
Re: Volo in montagna
Non direi che si possa parlare di coda in ascendenza. La ragione sono le velocita` dell'deltagolf ha scritto: Per fare un esempio, mi è capitato domenica con un P28R scollinando a 1000ft sopra un passo alpino in una giornata termodinamicamente vivacissima, per la gioia degli aliantisti, di trovarmi probabilmente con la sola parte posteriore dell'aereo immersa in un flusso ascendente.
Mi sono trovato per un secondo buono con i piani di coda che salivano alla grande e la pallina che andava per affari suoi.
Per il recupero ho dovuto appoggiare in avanti decisamente e tutto il piede non è bastato a recuperare la pallina.
E' durato un secondo, ma a me non era capitato in tanti anni che volo in montagna.
Ho preso nota che può succedere e la volta prossima non me ne sorprenderò.
aria e dell'aero: l'aereo e` tipicamente sempre abbastanza piu` veloce dell'aria, e quindi non puoi avere una bolla "sparata" in alto che ti prende solo la coda e questa ci sta dentro per un secondo.
La situazione tipicamente e` di avere un campo di velocita` dell'aria lentamente variabile rispetto al tempo di transito dell'aereo in cui entri e che ti da` quegli effetti che hai descritto.
Non puoi avere una bolla che ti insegue, solo sulla coda, per 50 m (un secondo di volo). Quello che probabilmente e` capitato e` che sei entrato in una zona con un campo di velocita` verticale che di mano in mano andavi a avanti diminuiva abbastanza velocemente, e questo da` l'effetto che hai descritto (coda tirata su). E` anche possibile che il campo di velocita` avesse componeti di rotore tali da darti una rotazione che hai descritto.
Se poi c'e` anche una componente laterale hai anche la scodinzolata. Bisognerebbe parlare di campi vettoriali di velocita`, e vedere qual e` il rotore del campo punto per punto, ma si va sul complicato (se conosci l'analisi vettoriale, diventa semplice descrivere quello che ti e` capitato).
Comunque mi associo in toto a quanto dice libelle nell'ultimo post sull'uso dei pedali.
- pippo682
- FL 450
- Messaggi: 4571
- Iscritto il: 21 ottobre 2005, 16:25
- Località: Padova (LIPU)
- Contatta:
Mi sento di aggiungere una ovvietà parlando del volo in costone e di termiche. Non è il caso di girare una termica vicino ad un costone a meno di non avere una quota superiore alla cresta della montagna. Fino a quel momento la salita deve essere fatta restando vicino al costone, ma descrivendo degli "otto", con la virata verso valle. Superata la cresta potremo iniziare le nostre virate di 360° in termica.
Per chi vola a motore in valle, sarebbe sempre bene affrontare una valle passando sopra le creste. Se si vuole volare in valle al di sotto di queste, non tenete il centro della vale, ma sempre il lato al vento o al sole. Non finirete in discendenze che potreste non poter contrastare anche con tutto motore, ed avrete lo spazio sufficiente per virare e tornare indietro, se necessario, andando verso il centro.
Inoltre non infilarsi in una valle stretta in salita. Anche in questo caso potreste non avere la potenza necessaria a salire più velocemente di quanto salga la valle. Purtoppo gli incidenti di questo tipo accadono. Prima di partire per un volo in montagna bisogna conoscere bene l'orografia del terreno che vogliamo sorvolare.
Per chi vola a motore in valle, sarebbe sempre bene affrontare una valle passando sopra le creste. Se si vuole volare in valle al di sotto di queste, non tenete il centro della vale, ma sempre il lato al vento o al sole. Non finirete in discendenze che potreste non poter contrastare anche con tutto motore, ed avrete lo spazio sufficiente per virare e tornare indietro, se necessario, andando verso il centro.
Inoltre non infilarsi in una valle stretta in salita. Anche in questo caso potreste non avere la potenza necessaria a salire più velocemente di quanto salga la valle. Purtoppo gli incidenti di questo tipo accadono. Prima di partire per un volo in montagna bisogna conoscere bene l'orografia del terreno che vogliamo sorvolare.
N757GF, la mia cultura extravolo è medica, per cui non so nulla di vettori; per me un fattore di potenza è un contadino della Basilicata.
Però questa faccenda del campo di velocità mi interessa.
Riesci a spiegarmi qualcosa di più con termini da povero ignorante?
Grazie per la conferma del corretto uso della pedaliera, perché altri post inseriti in altri thread avevano posto seri dubbi sull'opportunità di reagire di piede ad un evento simile.
Però questa faccenda del campo di velocità mi interessa.
Riesci a spiegarmi qualcosa di più con termini da povero ignorante?
Grazie per la conferma del corretto uso della pedaliera, perché altri post inseriti in altri thread avevano posto seri dubbi sull'opportunità di reagire di piede ad un evento simile.
- libelle
- 05000 ft
- Messaggi: 780
- Iscritto il: 8 dicembre 2005, 18:57
- Località: Firenze
- Contatta:
Voglio comunque fare una precisazione: l'uso del piede dalla parte opposta all'ala che cade è da usare esclusivamente per compensare una forte tendenza allo stallo asimmetricoGrazie per la conferma del corretto uso della pedaliera, perché altri post inseriti in altri thread avevano posto seri dubbi sull'opportunità di reagire di piede ad un evento simile
In condizioni di velocità indicata sicura e sufficientemente lontana da qualsiasi limite di stallo i comandi devono essere usati sempre in maniera coordinata. Il fatto che applicando un comando l'aereo non risponda prontamente può dipendere da alcuni fattori precisi. Non ne so niente di volo a motore, ma in aliante può capitare spesso che virando verso una termica potente, l'aliante quasi si rifiuti di inclinarsi ottenendo solo un modesto banking a fronte di una applicazione laterale a fondo corsa della barra. Questo succede a bassa velocità, quando la superficie di governo non ha la sufficiente autorità aerodinamica per provocare l'abbassamento dell'ala in una massa di forte ascendenza. In questi casi ri rilascia leggermente barra avanti per applicare un pò più di velocità ed ecco che si ottiene pronta risposta sull'inclinazione.
"think positive, flaps negative!"
- libelle
- 05000 ft
- Messaggi: 780
- Iscritto il: 8 dicembre 2005, 18:57
- Località: Firenze
- Contatta:
Non è una ovvietà ma una legge che tutti i piloti di aliante devono o più realisticamente parlando "dovrebbero" rispettare. In realtà c'è sempre tanta gente pronta a spiattellarsi sul costone virando verso le rocce.Mi sento di aggiungere una ovvietà parlando del volo in costone e di termiche. Non è il caso di girare una termica vicino ad un costone a meno di non avere una quota superiore alla cresta della montagna. Fino a quel momento la salita deve essere fatta restando vicino al costone, ma descrivendo degli "otto", con la virata verso valle. Superata la cresta potremo iniziare le nostre virate di 360° in termica
Non si vira mai verso il costone, a meno che la linea di cresta non sia stata superata in altezza. Grazie per la doverosa precisazione Pippo, l'avevo omessa.
"think positive, flaps negative!"