Grave incidente aliante
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Grave incidente aliante
PARMA, 14 APR-Un aliante si e' schiantato durante un volo sul monte Prinzera a pochi chilometri da Fornovo Taro, il pilota e' morto. Il velivolo era partito da Rubiano, a pochi chilometri da Parma, dove e' attivo un club di appassionati di avioturismo. La Croce verde ha recuperato il corpo del pilota, in un bosco a meta' strada tra il monte Cassio e il Prinzera. Sarebbero stati alcuni soci del club di Rubiano a dare l'allarme, perche' il contatto radio si era interrotto.
http://wwww.ansa.it/site/notizie/awnplu ... 77715.html
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Fabrizio
Warnehmung / Constatazione
Als ich wiederkeherte / War mein Haar noch nicht grau / Da war ich froh. Die Muhen der Gebirge liegen hinter uns / Vor uns liegen die Muhen der Ebenen
Quando ritornai / i miei capelli non erano ancora grigi / ed ero contento. Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle / davanti a noi le fatiche delle pianure
Bertolt Brecht
Saltate pure e con coraggio di testa nel presente che non ritorna per ritrovarvi in un attimo nel cuore stesso dell'eternità...
Bohumil Hrabal (Brno 1914, Praha 1997)

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Il volo in aliante, specialmente in aree di montagna, ti porta spesso a volare vicino ai costoni, per sfruttare le correnti dinamiche o le termodinache che si formano lungo di essi. Il volo vicino ai costoni aggiunge ovviamente diversi fattori di pericolo, in quanto in caso di errori lo spazio disponibile per rimediare è molto ridotto. Ci sono alcune semplici regole da rispettare, tipo quella di non virare mai contro la montagana e quindi, se si vuole restare lungo un costone, eseguire degli "otto" per rimanere prossimi ad essa, con virate verso la valle. Inoltre mantenere una velocità più alta, per evitare stalli o peggio viti con poco spazio sotto di noi. Spesso, anche se fa più impressione, volare vicino ad un costone molto inclinato è più sicuro, in quanto lo spazio sotto è maggiore, anche se l'impatto visivo è più impressionante.
Ma queste sono tutte cose che ogni pilota di volo a vela conosce. Il problema del volo in aliante credo risieda nel fatto che, essendo una attività sportiva e non da diporto come per il volo a motore, porta molti piloti a cercare ad ogni volo di andare oltre il precedente, non in termini di rischio reale, ma di prestazioni. Questo porta le persone con meno esperienza ad andare oltre i limite delle proprie capacità.
In effetti, rispetto al volo a motore, ritengo che la preparazione media sia un po' più alta, o almeno più ricercata, in quanto è molto diffuso l'addestramento di secondo periodo, che si fa volando su un biposto con un pilota più esperto che ci insegna i trucchi del volo veleggiato di distanza. Forse quello che manca da questo punto di vista, però, è la preparazione di questi piloti esperti in termini didattici. Anche se piloti molto validi, non è detto che riescano a trasferire ad un "allievo" le loro conoscenze.
E' inoltre molto diffuso l'utilizzo di alianti privati. Spesso si vedono persone con "poche" ore di volo acquistare alianti molto performanti (anche se il pilotaggio in se non è particolarmente più impegnativo). Il problema è poi pensare di sfruttarli per l'attività sportiva senza una adeguata preparazione. L'aliante, ovviamente, non è che una parte del volo sportivo, quello che conta è la capacità del pilota.
Ancora un problema può essere la "forzata" inattività durante l'inverno, poco o per niente favorevole al volo in aliante, che porta ad affrontare i primi voli della stagione con un po' di "ruggine". Chiedere di fare uno o due voli di ripresa con un istruttore, anche se abbiamo molte ore di volo sulle spalle, non è una vergogna, ma un merito, in quanto denota la nostra serietà nell'affrontare il volo.
Ovviamente tutto quello che ho detto è molto generico e non conosco il caso specifico.
Un mio pensiero a tutti quelli che conoscevano il pilota....
L'aliante in questione è uno Standard Cirrus, con cui ho fatto qualche volo. La sua caratteristica "negativa" e poco diffusa è quella di avere il piano di profondità completamente mobile, Questo penalizza in parte la stabilità rendendo un po' impegnative le fasi di decollo e traino, nelle quali c'è una tendenza a delfinare. Tra i mezzi del nostro club è quello ritenuto più impegnativo e prima di pilotarlo bisogna aver fatto un certo numero di ore con i mezzi ritenuti più facili.
Ma queste sono tutte cose che ogni pilota di volo a vela conosce. Il problema del volo in aliante credo risieda nel fatto che, essendo una attività sportiva e non da diporto come per il volo a motore, porta molti piloti a cercare ad ogni volo di andare oltre il precedente, non in termini di rischio reale, ma di prestazioni. Questo porta le persone con meno esperienza ad andare oltre i limite delle proprie capacità.
In effetti, rispetto al volo a motore, ritengo che la preparazione media sia un po' più alta, o almeno più ricercata, in quanto è molto diffuso l'addestramento di secondo periodo, che si fa volando su un biposto con un pilota più esperto che ci insegna i trucchi del volo veleggiato di distanza. Forse quello che manca da questo punto di vista, però, è la preparazione di questi piloti esperti in termini didattici. Anche se piloti molto validi, non è detto che riescano a trasferire ad un "allievo" le loro conoscenze.
E' inoltre molto diffuso l'utilizzo di alianti privati. Spesso si vedono persone con "poche" ore di volo acquistare alianti molto performanti (anche se il pilotaggio in se non è particolarmente più impegnativo). Il problema è poi pensare di sfruttarli per l'attività sportiva senza una adeguata preparazione. L'aliante, ovviamente, non è che una parte del volo sportivo, quello che conta è la capacità del pilota.
Ancora un problema può essere la "forzata" inattività durante l'inverno, poco o per niente favorevole al volo in aliante, che porta ad affrontare i primi voli della stagione con un po' di "ruggine". Chiedere di fare uno o due voli di ripresa con un istruttore, anche se abbiamo molte ore di volo sulle spalle, non è una vergogna, ma un merito, in quanto denota la nostra serietà nell'affrontare il volo.
Ovviamente tutto quello che ho detto è molto generico e non conosco il caso specifico.
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L'aliante in questione è uno Standard Cirrus, con cui ho fatto qualche volo. La sua caratteristica "negativa" e poco diffusa è quella di avere il piano di profondità completamente mobile, Questo penalizza in parte la stabilità rendendo un po' impegnative le fasi di decollo e traino, nelle quali c'è una tendenza a delfinare. Tra i mezzi del nostro club è quello ritenuto più impegnativo e prima di pilotarlo bisogna aver fatto un certo numero di ore con i mezzi ritenuti più facili.
- libelle
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Delfinare in decollo vuol dire usare male la barra sul piano del picchia-cabra. In pratica si eccede danto troppo comando al momento sbagliato e quindi si finisce in controfase con la correzione rispetto al movimento dell'aliante.Pippo...una cortesia: mi spieghi cosa vuol dire delfinare?Grazie
In genere il delfinamento nasce quando in decollo si cerca di strappare l'aliante da terra tirando la barra alla pancia.
L'aliante decolla improvvisamente e schizza verso l'alto: questo è un movimento pericoloso perchè si finisce più alti del traino che ancora ha le ruote a terra e gli si impedisce di decollare. Difatti in decollo l'aliante deve volare basso a non più di due metri da terra per permettere al traino di decollare. L'aliante decolla sempre prima.
Il pilota allora cerca di correggere dando tutta barra avanti e allora ecco che il muso si riabbassa verso la pista con un angolo pronunciato. Il pilota allora nuovamente ritira la barra violentemente per cabrare e il giochino riprende.
In decollo l'aliante va su è giù di muso e assomiglia ad un delfino che nuota velocemente tra le onde.
Questo movimento ondulatorio può rimanere costante fino al decollo del traino, può smorzarsi fino a sparire, o peggio può aumentare come si entrasse in risonanza.
Nell'ultimo caso è uno dei peggiori inconvenienti che possono accadere durante la fase più critica del traino cioè il decollo perchè l'aliante può spiattellarsi in pista oppure dare un tirone esagerato al traino sbattendolo in terra o metterlo in serio pericolo se ha appena decollato.
Il Cirrus come il DG-101 o altri alianti che hanno il piano di coda intermente mobile ha bisogno di un minimo di attenzione in più rispetto agli altri alianti dotati del più tradizionale piano suddiviso in parte fissa ed equilibratore.
Questi alianti di vecchia concezione (il piano interamente mobile non esiste più) a maggior ragione devono essere lasciati decollare da soli senza cercare di strapparli da terra perchè ti puniscono.
Il delfinamento si origina negli allievi piloti o nei piloti ancora inseperti che non sanno bene dosare la giusta quantità di comando da applicare in relazione alla correzione da fare.
L'aliante, fra tutti i mezzi volanti, è quello più sensibile alla precisione di pilotaggio, vuole sentirsi comandato al momento esatto e con la giusta dose, altrimenti ne risente. Alcuni alianti ti perdonano, altri ti fanno pagare subito l'errore in termini di serpeggiamenti, caduta d'ala o delfinamento.
"think positive, flaps negative!"
- pdani
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Al quale mi associo.pdani ha scritto:Solo un pensiero per la scomparsa di un amante del volo...
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