Stipendio in ore o in atterraggi?
Moderatore: Staff md80.it
- Sonny
- 05000 ft

- Messaggi: 760
- Iscritto il: 20 luglio 2006, 20:59
- Località: IN OGNI DOVE
Stipendio in ore o in atterraggi?
Ho letto su un vecchio Focus che certe compagnie aeree (quelle low cost) pagano i loro piloti in base agli atterraggi eseguiti mentre altre in base alle ore effettive di volo...E' una falsità???

Ciò che facciamo in vita rieccheggia per l'eternità
- Kitano
- Administrator

- Messaggi: 4310
- Iscritto il: 14 agosto 2004, 2:27
- Località: Nell'APU di I-SMEM
- Contatta:
Ma ti sembra una discussione tecnica?
Topic spostato. E cambia rivista
Topic spostato. E cambia rivista

Zeno Guarienti _ md80.it _ Administrator
"Non sono il migliore in alcuna delle cose che faccio, ma nessuno è migliore di me nel farne così tante"
- Sei NUOVO? Leggi qui...
- Hai messo un TITOLO appropriato ai tuoi messaggi?
- Letto il REGOLAMENTO?
- I-FORD
- B777 Captain

- Messaggi: 547
- Iscritto il: 11 luglio 2006, 1:43
Quasi tutte le compagnie del mondo pagano i piloti con uno stipendio formato da una parte fissa ed una variabile.
Una volta in AZ c'era lo stipendio base più una indennità di volo basata sui chilometri percorsi.
Tale indennità è poi diventata oraria, per perequare i piloti di jet con quelli che usavano velivoli ad elica.
Nel tempo tale indennità oraria è stata a sua volta divisa in una parte fissa (minimo garantito) più una parte variabile in base alla attività effettivamente volata.
Questo è grosso modo il sistema in uso ovunque.
Per perequare i piloti di medio raggio con quelli di lungo, per un certo periodo, anche il numero di tratte è entrato nel conteggio (gli atterraggi).
Poi le ore hanno cominciato ad essere calcolate sugli schedulati, invece che sull'effettivo volato.
In pratica si è tornati al sistema chilometrico, con il correttivo degli atterraggi.
Oggi la parte variabile è legata ai giorni di attività, indipendentemente dal volato giornaliero.
Le compagnie USA adoperano il sistema delle ore, solo Southwest usa solo le tratte (gli atterraggi), ma dato che impiega un unico tipo di aereo su tratte tutte equivalenti, ciò non crea sperequazione di stipendio.
Quindi l'articolo di Focus è sostanzialmente corretto.
Basta leggere invece di "atterraggi" "tratte" ed invece che "pagati a ore" "pagati per la parte variabile a ore".
E' un cottimo?
Certamente, ma non più che in qualunque altra attività dove più lavori, più guadagni.
Una volta in AZ c'era lo stipendio base più una indennità di volo basata sui chilometri percorsi.
Tale indennità è poi diventata oraria, per perequare i piloti di jet con quelli che usavano velivoli ad elica.
Nel tempo tale indennità oraria è stata a sua volta divisa in una parte fissa (minimo garantito) più una parte variabile in base alla attività effettivamente volata.
Questo è grosso modo il sistema in uso ovunque.
Per perequare i piloti di medio raggio con quelli di lungo, per un certo periodo, anche il numero di tratte è entrato nel conteggio (gli atterraggi).
Poi le ore hanno cominciato ad essere calcolate sugli schedulati, invece che sull'effettivo volato.
In pratica si è tornati al sistema chilometrico, con il correttivo degli atterraggi.
Oggi la parte variabile è legata ai giorni di attività, indipendentemente dal volato giornaliero.
Le compagnie USA adoperano il sistema delle ore, solo Southwest usa solo le tratte (gli atterraggi), ma dato che impiega un unico tipo di aereo su tratte tutte equivalenti, ciò non crea sperequazione di stipendio.
Quindi l'articolo di Focus è sostanzialmente corretto.
Basta leggere invece di "atterraggi" "tratte" ed invece che "pagati a ore" "pagati per la parte variabile a ore".
E' un cottimo?
Certamente, ma non più che in qualunque altra attività dove più lavori, più guadagni.
