Scali Romani In Difficoltà Per Afflusso Passeggeri

Le "case" dei nostri aerei e il punto di transito di ogni passeggero, parliamo degli aeroporti di tutto il mondo, ognuno con la sua storia, il suo fascino, le sue peculiarità

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Scali Romani In Difficoltà Per Afflusso Passeggeri

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Gli scali romani di Fiumicino e Ciampino toccano il record di passeggeri e di movimenti, e AirOne questa mattina è andata in tilt per i troppi bagagli

Roma, 22 lug. (Ign) - Gli italiani tornano a volare ed è boom di partenze dagli aeroporti di tutta Italia. Passato lo choc dell’11 settembre, della Sars e degli attentati nelle località turistiche, gli scali italiani sono tornati a riempirsi già da maggio scorso, toccando anche record di imbarchi, decolli e atterraggi. Lo testimoniano i due principali aeroporti di Roma, Fiumicino e Ciampino, che all’inizio di luglio hanno superato quota 100.000 passeggeri durante i tre giorni di weekend lungo (venerdì, sabato e domenica), registrando così oltre 1000 movimenti aerei (decolli e atterraggi). Cifre, queste, che pongono i due scali al pari dei più importanti impianti internazionali. A contribuire al successo sono state le nuove rotte introdotte, ma anche le compagnie aeree low cost, che hanno scelto Fiumicino e Ciampino come punto di riferimento. Nonostante i costi più alti per la manutenzione e i servizi di terra, che sono organizzati direttamente dall’Adr (Aeroporti di Roma), la società che gestisce i due scali. L’intenso traffico di viaggiatori ha addirittura messo in difficoltà questa mattina AirOne, che per l’eccessivo numero di bagagli è letteralmente andata in tilt, provocando ritardi a catena di circa mezz’ora su tutti i voli. Il problema incontrato dalla compagnia aerea, però, è un segnale positivo: per i soli voli nazionali, dalle 8 alle 9 del mattino, sono stati imbarcati circa 1600 bagagli, segnale che gli italiani si stanno spostando per andare in vacanza in tutto il Paese. Sembrerebbero così confermate le parole di Giovanni Bisignani, direttore generale e amministratore delegato dell’International Air Transport Association (Iata), l'organizzazione mondiale delle Compagnie Aeree con servizi schedulati. Lo scorso giugno, durante il summit della Iata a Parigi, Bisignani aveva infatti espresso “cauto ottimismo” sulle prospettive dell'industria del trasporto aereo per il 2006, nonostante il continuo incremento dei prezzi del carburante. Le stime prevedevano perdite per 3 miliardi di dollari contro i 3,3 dell’anno precedente, ma ancora lontane dai 2,2 che erano stati indicati. Risultati, questi, che il direttore della Iata aveva considerato “positivi” e ai quali si era giunti grazie “agli enormi sforzi” di ristrutturazione realizzati dalle compagnie dopo la crisi del 2001. “La produttività del lavoro - aveva detto Bisignani - è migliorata del 33%. I costi di vendita ed acquisizioni sono scesi del 10% mentre i costi unitari non legati al carburante sono calati del 13%”.
I-SMTN. Mauro

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Cerca sempre di mantenere uguale il numero degli atterraggi che fai, rispetto ai decolli
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