Caproni Ca 60

Area dedicata all'Aviazione Storica. Aerei vintage, vecchie Compagnie e imprese del passato

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Messaggio da arciere » 9 giugno 2011, 13:58

Ho fatto una breve ricerca sul forum ma non mi sembra che se ne sia già parlato. Non fosse così rimuovete pure :wink:

Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di questo immenso idrovolante? A quanto pare esiste solo un piccolo filmato, recuperato e "restaurato":

Qui non si specifica granché (nel filmato), ma secondo un articolo apparso sulla rivista Newton, sembra che il velivolo avesse già volato (anche se per breve distanza) con esito positivo, la tragedia è avvenuta quando, per simulare la presenza di passeggeri a bordo, hanno messo dei sacchi sui sedili di peso simile. Dimenticandosi però di fissarli, alla prima virata se ne sono andati tutti nell'angolino, e l'hanno mandato giù :|
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da i-daxi » 9 giugno 2011, 16:53

Conoscevo sia l'aereo sia il filmato molto interessante e nonostante tutto ben conservato.
Non se ne é mai parlato, almeno anche a mia memoria nello specifico se non, forse, in qualche rapida e fugace citazione :wink:

Argomonto comunque molto interessante :D :D :D

Guarda questo bel modellino: :drunken: :drunken: :drunken:

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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da arciere » 9 giugno 2011, 18:08

i-daxi ha scritto: Guarda questo bel modellino: :drunken: :drunken: :drunken:
Spettacolo! :shock:
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da Ashaman » 9 giugno 2011, 19:00

Con tutta quella superficie alare, per quanto necessaria a generare portanza sufficiente con i motori non potentissimi dell'era, non credo doveva poi essere tanto piacevole pilotarlo in condizioni meno che perfette di tempo atmosferico. Il solo pensiero di un atterraggio con vento di traverso su un coso come quello basta a farmi sbiancare. :pale:

Rimane comunque un notevole aeroplano dei suoi tempi, portato al fallimento da un errore tecnico dei collaudatori.
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da arciere » 9 giugno 2011, 19:37

Si dice che i vari motoristi (uno per motore! :shock: ) comunicassero tra loro con segnali ottici, visto che era impossibile parlare a causa del frastuono degli stessi.

Quali erano le basi tecniche all'epoca? E quanto veniva lasciato "al caso"?
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da transadriatica » 9 giugno 2011, 23:08

Ashaman ha scritto:Rimane comunque un notevole aeroplano dei suoi tempi, portato al fallimento da un errore tecnico dei collaudatori.
Non lo ritrovo più, ma ricordo un articolo su una rivista inglese dove l'aereo veniva analizzato da un punto di vista tecnico e la conclusione era che l'aereo era destinato a precipitare per la sua formula che lo rendeva intrinsecamente instabile (una questione di momenti d'inerzia, se ricordo bene). Quindi forse l'errore non fu dei collaudatori.
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da md82 » 9 giugno 2011, 23:28

ciao vi è la storia con il modellino a volandia museo del volo di malpensa
http://commons.wikimedia.org/wiki/File: ... Museum.jpg
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da Nonno Salt » 10 giugno 2011, 14:12

Qui si vede molto meglio:

Il disastro fu imputato al fatto che i sacchi di sabbia che mimavano il peso dei passeggeri erano stati semplicemente appoggiati sui sedili. Durante il decollo scivolarono a poppa facendo cabrare l'intero aereo che entrò in acqua di coda e poi urtò il resto. Fu recuperato con l'intento di ripararlo (i danni non erano impressionanti), ma stranamente qualche giorno dopo si incendio' l'hangar dove era custodito....

Negli anni fino alla II guerra, è successo piu' volte che gli hangar contenenti un qualche prototipo siano andati a fuoco e da sempre si sospettano azioni sabotatorie....
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da Ashaman » 10 giugno 2011, 15:47

transadriatica ha scritto:Non lo ritrovo più, ma ricordo un articolo su una rivista inglese dove l'aereo veniva analizzato da un punto di vista tecnico e la conclusione era che l'aereo era destinato a precipitare per la sua formula che lo rendeva intrinsecamente instabile (una questione di momenti d'inerzia, se ricordo bene). Quindi forse l'errore non fu dei collaudatori.
L'aereo poteva anche non essere intrinsecamente sicurissimo... ma nessun aereo dell'epoca (e anche qualcuno di quelli odierni, non si creda... un esempio per tutti: basta pensare ai problemi della valvola del sistema di comando del timone del pluriosannato 737...) faceva eccezione. In quanto poi al tecnicalese... sarebbe bastato un volo in condizioni perturbate a mettere in ginocchio quel sistema a tripla alla doppia... e come già detto, non avrei voluto essere nei panni del pilota che avesse avito il compito di portarlo giù con anche solo un moderato vento traverso. Se rileggi quello che ho scritto, in fondo in fondo, non ho detto che fosse un "buon" aereo, ma un "notevole" aereo dei suoi tempi. :wink:

arciere ha scritto:Si dice che i vari motoristi (uno per motore! :shock: ) comunicassero tra loro con segnali ottici, visto che era impossibile parlare a causa del frastuono degli stessi.
Anche nei dirigibili dei tempi era più o meno lo stesso.

arciere ha scritto:Quali erano le basi tecniche all'epoca? E quanto veniva lasciato "al caso"?
Le basi tecniche del volo atmosferico dell'epoca erano più o meno le stesse del volo spaziale degli anni 70 (e anche odierne, non si creda)... si sapeva poco e quel poco era stato imparato sul campo. Bastava non rifare l'errore che aveva ammazzato quello che ci aveva provato prima, e tutto andava... bene... più o meno. :|

Nonno Salt ha scritto:...fu recuperato con l'intento di ripararlo (i danni non erano impressionanti), ma stranamente qualche giorno dopo si incendio' l'hangar dove era custodito....

Negli anni fino alla II guerra, è successo più volte che gli hangar contenenti un qualche prototipo siano andati a fuoco e da sempre si sospettano azioni sabotatorie....
Certi regimi totalitari non cambiano mai, allora come oggi. Strombazza ogni piccolo successo come una ragione in più perché il potere sia nelle Sue mani e fai sparire ogni fallimento, anche il più colossale, ma dando la colpa ai "nemici" inventati dal regime stesso per essere usati come parafulmini...

Ora, chiunque abbia visto uno strano parallelo tra il Crapun e il Nano... come si dice al cinema: ogni riferimento a persone e fatti realmente esistenti NON è puramente casuale.
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da transadriatica » 10 giugno 2011, 20:46

Ashaman ha scritto: L'aereo poteva anche non essere intrinsecamente sicurissimo... ma nessun aereo dell'epoca (e anche qualcuno di quelli odierni, non si creda... un esempio per tutti: basta pensare ai problemi della valvola del sistema di comando del timone del pluriosannato 737...) faceva eccezione.

Il non avere sottomano l'articolo che ho citato mi impedisce di riportare con esattezza le considerazioni tecniche che vi erano sviluppate. Il problema non era che non fosse sicurissimo (e il paragone con un attuatore del 737 mi pare poco pertinente: avrei pensato piuttosto al superstallo del prototipo del BAC 1-11) ma che l'aereo aveva problemi di controllo dell'assetto per ragioni di aerodinamica, verificabili già a tavolino mentre lo si progettava facendo un'analisi dei momenti d'inerzia: detto fuori d'ogni metafora, un aereo mal progettato e destinato sicuramente al fallimento, per quanto robusta fosse stata la sua costruzione, perchè intrinsecamente incontrollabile, anche con la zavorra al suo posto (evidentemente costituita da panetti di burro, visto che era scivolata subito a poppa pur con i risibili angoli di attacco con cui decollavano gli aerei dell'epoca).
Ashaman ha scritto:Le basi tecniche del volo atmosferico dell'epoca erano più o meno le stesse del volo spaziale degli anni 70 (e anche odierne, non si creda)... si sapeva poco e quel poco era stato imparato sul campo. Bastava non rifare l'errore che aveva ammazzato quello che ci aveva provato prima, e tutto andava... bene... più o meno.

E qui semplifichi troppo: mentre l'articolo inglese puntava il dito su un singolo progetto, mi sembra che tu stia dicendo che tutti andavano avanti improvvisando: senza andare a leggere quello che aveva scritto Zeppelin nel secolo precedente o Ugo Junkers all'inizio del '900, basterebbe leggere quello che hanno scritto alcuni "improvvisatori", ma laureati in ingegneria, che rispondevano ai nomi di Umberto Nobile, Gaetano Arturo Crocco, Giulio Costanzi e Rodolfo Verduzio e ti renderesti conto che già allora gli aerei non venivano progettati solo in base a quello che si era imparato sul campo ma anche facendo ricorso allo studio dell'aerodinamica, della meccanica e dei materiali, insomma con criteri ingegneristici.
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da max70 » 10 giugno 2011, 21:18

Il Ca60 mi ha sempre incuriosito, ad osservare la configurazione

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(da richard.ferriere.free.fr)

mi viene da chiedere come dovessero funzionare i comandi per il controllo dell'assetto. Come si poteva far cabrare il bestione?
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da Ashaman » 10 giugno 2011, 22:02

transadriatica ha scritto:Il non avere sottomano l'articolo che ho citato mi impedisce di riportare con esattezza le considerazioni tecniche che vi erano sviluppate. Il problema non era che non fosse sicurissimo (e il paragone con un attuatore del 737 mi pare poco pertinente: avrei pensato piuttosto al superstallo del prototipo del BAC 1-11) ma che l'aereo aveva problemi di controllo dell'assetto per ragioni di aerodinamica, verificabili già a tavolino mentre lo si progettava facendo un'analisi dei momenti d'inerzia: detto fuori d'ogni metafora, un aereo mal progettato e destinato sicuramente al fallimento, per quanto robusta fosse stata la sua costruzione, perchè intrinsecamente incontrollabile, anche con la zavorra al suo posto (evidentemente costituita da panetti di burro, visto che era scivolata subito a poppa pur con i risibili angoli di attacco con cui decollavano gli aerei dell'epoca).
Il SS (Superstallo, NON Schutzstaffeln :x) è un problema che accomuna tutti gli aerei con impennaggio a T. Se citi il 1-11 devi anche metterci tutte le varianti del DC9 COME MINIMO. A volte, e purtroppo, in alcuni (non tutti) i campi, il problema si risolve evitando che diventi talmente grave da essere pericoloso... specialmente poi quando l'esasperato nazionalismo di certi regimi DEVE far apprezzare il prodotto proprio piuttosto che il prodotto giusto.

transadriatica ha scritto:E qui semplifichi troppo: mentre l'articolo inglese puntava il dito su un singolo progetto, mi sembra che tu stia dicendo che tutti andavano avanti improvvisando: senza andare a leggere quello che aveva scritto Zeppelin nel secolo precedente o Ugo Junkers all'inizio del '900, basterebbe leggere quello che hanno scritto alcuni "improvvisatori", ma laureati in ingegneria, che rispondevano ai nomi di Umberto Nobile, Gaetano Arturo Crocco, Giulio Costanzi e Rodolfo Verduzio e ti renderesti conto che già allora gli aerei non venivano progettati solo in base a quello che si era imparato sul campo ma anche facendo ricorso allo studio dell'aerodinamica, della meccanica e dei materiali, insomma con criteri ingegneristici.
Non una semplificazione, la mia era semplicemente una considerazione. Non andavano avanti improvvisando, ma certo NON SAPEVANO quanto sappiamo noi. Pensa, per esempio, semplicemente ai problemi con la compressibilità del P-38, risolta con l'adozione di particolari flap antistallo prima sul P-38 stesso e poi DEFINITIVAMENTE con ali a freccia in aerei più veloci... o con i problemi a regimi supersonici delle prime versioni del F86, risolte con l'adozione del Flying tailplane (l'impennaggio a inclinazione variabile), invece dell'impennaggio fisso con elementi mobili fino a quel momento utilizzato...

Tutto questo per dire che SI, sicuramente all'epoca cercavano di fare le cose per bene, seguendo la scienza a loro disponibile e con la massima coscienza, ma che sapevano BEN poco quelli che lavoravano sugli aerei 30 anni dopo (rispetto oggi) in un posto come gli USA, dove la ricerca è ADEGUATAMENTE attrezzata, remunerata e incoraggiata, figurati un attimo da queste parti, dove detta ricerca è sempre stata guardata come uno spreco di risorse e trenta anni prima. Visti anche i risultati (i "comunisti" che incendiano l'hangar, come direbbe il Nano; comunisti con camice nere li per non far fare figure da peracottari al regime, come aggiungemmo NOI rivoltosi), non si può dire fosse poi tutta quella conoscenza dietro al progetto.

Rimane comunque un aereo notevole, che ha insegnato che "quelle cose" è meglio evitare di farle, e l'importante è evitare di commettere gli stessi errori. :wink:
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da transadriatica » 10 giugno 2011, 23:48

max70 ha scritto: mi viene da chiedere come dovessero funzionare i comandi per il controllo dell'assetto. Come si poteva far cabrare il bestione?
Infatti: secondo questo ormai famigerato articolo inglese, il bestione era praticamente incontrollabile e il suo decollo e pronto stallo sembrerebbero dar ragione all'autore dello scritto.
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Re: Caproni Ca 60

Messaggio da Flyfree » 11 giugno 2011, 8:15

brutto era brutto! :)
Uno studio preliminare dell'aerodinamica di qualcosa del genere, credo sia quasi impossibile anche oggigiorno.
Almeno sarà servito a capire che ca.... del genere non potevano volare senza incidenti, infatti mi pare che nessuno abbia perseverato.... :)

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