Piccola storia per Davymax , il sottoscritto e pochi altri.
Già sapete che la mia cantina contiene, oltre al vino, discrete quantità di cimeli aeronautici storici, modellini, foto, materiale vario accumulato nel tempo per lavoro o per diletto, talvolta mai esaminato, e che ogni tanto spunta fuori.
Questa volta è venuto fuori un registro movimento aeromobili ufficiale dell’aeroporto di Alghero ancora più vecchio di quello dove avevo trovato la storia del Beech 18S neozelandese che si era fatto dagli USA fino in Nuova Zelanda come ferry passando per l’Europa.
(http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.ph ... 61#p654261)
Questo registra i movimenti aerei dal Maggio 1951 all’Ottobre 1954.
Mi sono così preso la briga di guardare se ci fossero tracce di aerei illustri, o strani, o addirittura storici. Stavo per abbandonare la lettura, stanco della sequenza metodica dei vari LORD, LICE, LONA, LUNA, LUCE ecc…, in pratica la flotta DC3 LAI dell’epoca, quando lo sguardo mi è caduto su un LV-AFD.
Che diavolo ci faceva un DC 4B di Aerolineas Argentinas con 8 di equipaggio e 4 pax proveniente da Lisbona/Madrid e atterrato il 7 di Gennaio del 1954 ai comandi di tale Cpt. Rodriguez?
La risposta l’ho trovata nello stesso registro due giorni dopo, il 9 Gennaio, leggendo di un C47 CS-TDG della portoghese TAP atterrato “con motore di ricambio per l’a/m LV-AFD”.
Infatti puntualmente il 13 Gennaio il nostro DC4B decolla in piena forma per Roma (immagino Ciampino) ma senza passeggeri e con due membri di equipaggio in meno.
La storia è allora chiara: il DC4 sulla tratta presumibilmente Buenos Aires-Roma via ?, Lisbona Madrid perde un motore nei pressi della Sardegna settentrionale; l’equipaggio non se la sente di proseguire e, viste anche le condizioni meteo (la LAI aveva cancellato i voli) dirotta nel minuscolo scalo di Alghero, che vede si e no un aereo al giorno. Immagino il panico a terra. Dove portiamo i passeggeri e l’equipaggio? In città c’era un solo albergo. Pratiche doganali, di immigrazione, trasporti di superficie, tutto deve essere sembrato insormontabile. Il danno doveva essere cospicuo vista la necessità di sostituire il motore, e l’attrezzatura per la sostituzione dove l’avranno trovata? Avranno chiesto l’aiuto dei militari?
Il motore di ricambio è arrivato da Barcellona su aereo portoghese, avranno chiesto l’assistenza di TAP; non di Iberia? Chissà quante frenetiche telefonate intercontinentali da un aeroporto che probabilmente non ne aveva mai fatta una prima d’allora.
Alla fine è andata tutto bene, i pax e due crew devono essere stati riprotetti sul primo volo utile per Roma mentre di quelli in partenza da Roma per Buenos Aires non se ne sa nulla. Di questo evento se ne sarebbe persa ogni traccia, temo, senza la mia provvidenziale cantina.
Lo ripeto, è solo una piccola storia per Davymax, per me e pochi altri, ma ormai l’ho raccontata.
Per chi interessa, il vecchio LV-AFD sopravvisse ancora a lungo: eccovi un paio di foto.
Piccola storia di un dirottamento d'altri tempi
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Piccola storia di un dirottamento d'altri tempi
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Re: Piccola storia di un dirottamento d'altri tempi
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Re: Piccola storia di un dirottamento d'altri tempi
grazie per questa storia sardinan aviator, a me fa sempre piacere ascoltare storie di aviazione storica, in special modo anni 50/60, e poi le foto del dc 4 aerolineas sono stupedno.
immagino sia l equipaggio che partiti da ezeiza con un aereo che faceva si e no 220/230 milgia h senza pressurizzazione si vedono costretti ad atterrare dopo svariate ore di volo in un posto diverso dalla destinazione con il pensiero di dover aspettare un ricambio per poi ripartire.
oggi siamo abituati a diversivi del viaggio, nel senso che se ci dirottano in un altro posto bene o male tra cellulari, internet carte di credito e mille altre cose riusciamo a contattare parenti ed amici o risolvere i problemi d'"emergenza" che si potrebbero creare ma 50/60 anni fa?
mi vengono in mente i racconti di mio padre e dei suoi viaggi in madagascar via entebbe parigi e chi più ne ha ne metta, con dirottamento su da er salam con il 707 dell'air france con il vetro del cockpit rotto.
va mbe sto divagando, grazie ancora sardinian aviator e continua cosi
fabrizio
immagino sia l equipaggio che partiti da ezeiza con un aereo che faceva si e no 220/230 milgia h senza pressurizzazione si vedono costretti ad atterrare dopo svariate ore di volo in un posto diverso dalla destinazione con il pensiero di dover aspettare un ricambio per poi ripartire.
oggi siamo abituati a diversivi del viaggio, nel senso che se ci dirottano in un altro posto bene o male tra cellulari, internet carte di credito e mille altre cose riusciamo a contattare parenti ed amici o risolvere i problemi d'"emergenza" che si potrebbero creare ma 50/60 anni fa?
mi vengono in mente i racconti di mio padre e dei suoi viaggi in madagascar via entebbe parigi e chi più ne ha ne metta, con dirottamento su da er salam con il 707 dell'air france con il vetro del cockpit rotto.
va mbe sto divagando, grazie ancora sardinian aviator e continua cosi
fabrizio