Nuova tappa nuova angoscia

La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
Vincere la Paura di Volare con MD80.it

Moderatore: Staff md80.it

Rispondi
fradn
Rullaggio
Rullaggio
Messaggi: 13
Iscritto il: 24 agosto 2008, 21:49

Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da fradn » 18 aprile 2016, 12:37

Buongiorno a tutti gli utenti del forum. Sono Francesco, scrivo dalla Puglia per condividere (non per la prima volta) alcune sensazioni a 5 giorni da un breve viaggio a Lisbona approfittando del giorno festivo del 25 aprile, con TAP Portugal (BDS-FCO-LIS a/r).
In genere ho l'opportunità di viaggiare un paio di volte all'anno (la stragrande maggioranza delle volte per solo turismo) di cui almeno una con aereo. Naturalmente nella fase della scelta della meta e dell'organizzazione del viaggio sono sempre assai entusiasta e propositivo, ma tutto questo spirito va gradualmente scemando man mano che la data si avvicina, e ciò al solo pensiero di dover salire di nuovo su un aereo. Inizio a sentire ansia, angoscia, malumore, irritabilità fino a che non si arriva a vero e proprio mutismo permeato da una improvvisa necessità di mistica religiosità. In sintesi, almeno un mese di vita, se non completamente turbato, manca poco.
Eppure prendo aerei dall'età di 14 anni, ma il disagio è aumentato con l'età (ora ne ho 35) fino a compiere vere e proprie imprese, come rinunciare a partire in Messico nel 2006 sulla soglia della porta di imbarco, in preda ad un attacco di panico. Dopo, naturalmente ho continuato a viaggiare tutti gli anni in aereo, ma la situazione non migliora e questo mi fa vivere male perché viaggiare è una delle cose che più amo fare. Mi sento una persona abbastanza razionale e controllata e credo che questa fobia sia forse l'unica vera fobia che abbia mai avuto, perché mi rendo conto di non riuscire a fare altro che dissimulare quando sono lì sopra, e neanche tanto poi, ma non riesco a evitare di provare un inferno di paura dentro di me.
Non credo di avere realmente paura che capiti qualcosa, perché alla fine razionalizzo e capisco che milioni di persone utilizzano l'aereo per spostarsi nella stessa maniera e assoluta normalità in cui si prende un treno o un bus. Spesso mi proietto già nella cabina con la paura di trovarmi a 10.000 metri di quota (soffro molto le altezze) senza poter far nulla per evitare quelle due/tre ore di puro terrore, dove non riesco nemmeno a sillabare con la mia compagna che mi siede affianco. Pensieri ricorrenti che mi affiorano, anche quando mi trovo in volo, sono quelli di violente turbolenze in crociera (nelle quali a volte mi sono trovato e che, ovviamente ho vissuto con palpitazioni terribili e angoscianti), "vuoti d'aria", rumori sinistri, birdstrike e chi più ne ha più ne metta. Ho provato negli anni anche il ricorso a gocce che mi intorpidivano, ma con evidenti ripercussioni all'arrivo, per cui ho smesso di prenderle.
Mi sono anche fatto una certa cultura di meccanica del volo a furia di leggere forum e libri sul tema, e anche se ho appreso molte nozioni e scoperto che tante persone vivono le mie stesse sensazioni negative, quando sono lì, non riesco a razionalizzare o a non farmi prendere dal terrore (cosa che non provo assolutamente su una nave o su un treno AV).
Quando mi trovo lì su avverto quella sgradevole sensazione di precarietà, rischio, futuro incerto, pericolo imminente e tensione che mi fanno vivere 3 ore come se mi trovassi in sala operatoria. Sensazioni assurde, ma purtroppo tristemente REALI! Non trovo la forza di distrarmi leggendo, ascoltando musica o guardando film, l'unica cosa che riesco a fare è stare concentrato e "in campana" ad ascoltare i rumori, guardarmi intorno, fuori dal finestrino, gli sguardi degli assistenti di volo, il mio orologio, ecc...
Non so, forse perché sento che trovarsi in aria sospesi così in alto sia qualcosa di innaturale per l'uomo ed è una sensazione che non mi piace, forse per la paura del distacco da terra, dalle mie cose e abitudini, forse perché non conosco bene il funzionamento della macchina, forse perché
Mi rattrista molto che il mio bisogno e il mio desiderio costante di vacanze all'esterno e di scoperta di nuovi luoghi e costumi debba sempre passare prima per queste prove di sofferenza e di tensione incredibile che mi portano quasi a un desiderio di rinunciarvi, pur di non provare quel disagio che dura molte settimane prima della partenza e terminerà solo all'atterraggio in quel di Brindisi.
Mi sento un cos piuttosto disperato, non fosse altro per il fatto che nonostante siano passati 22 anni dal mio primo volo... la situazione peggiora anziché migliorare..e non capisco come poterne uscire.
Help!!!

Avatar utente
Maxx
FL 500
FL 500
Messaggi: 10118
Iscritto il: 24 ottobre 2006, 10:12
Località: Arese

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da Maxx » 18 aprile 2016, 14:25

Devo dire che mi ritrovo in alcuni aspetti che sottolinei, ovvero questi:

"Non trovo la forza di distrarmi leggendo, ascoltando musica o guardando film, l'unica cosa che riesco a fare è stare concentrato e "in campana" ad ascoltare i rumori, guardarmi intorno, fuori dal finestrino, gli sguardi degli assistenti di volo, il mio orologio, ecc…”.

A me non dispiace essere così, anzi è qualcosa che ricerco e mi tengo ben stretto! Non voglio essere come il manager milanese che legge Il Sole 24 Ore mentre l’aereo decolla o atterra, o l’hipster che smanetta con lo smartphone per taggare contacts sulla home page di Instagram al punto attesa. Voglio sentirmi in cabina di pilotaggio vicino ai piloti, cercare di capire (anzi illudermi di capire) cosa stanno facendo e perchè e poi, una volta arrivato a destinazione, sentire quella soddisfazione e quell’orgoglio di pensare “ho appena volato”, nonchè la nostalgia per la condizione appena passata. Adesso, caro Max, sei tornato con i piedi per terra. E sono ca**i tuoi.

Avatar utente
la franci
FL 200
FL 200
Messaggi: 2313
Iscritto il: 9 maggio 2006, 20:26

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da la franci » 18 aprile 2016, 15:07

Ciao Francesco! Ho dovuto rileggere il tuo post passato perché la memoria mi tradiva... e mi sino accorta che sei passato di qui in un mio momento di assenza dal forum... quindi faccio oggi la tua conoscenza......
Io... nel 2008.... ero esattamente come te... anzi direi MOLTO peggio... mentre adesso... sono qui a rasserenare il tuo tempo pre-volo... quindi... sappi che
SI PUÒ!!

Naturalmente nella fase della scelta della meta e dell'organizzazione del viaggio sono sempre assai entusiasta e propositivo, ma tutto questo spirito va gradualmente scemando man mano che la data si avvicina, e ciò al solo pensiero di dover salire di nuovo su un aereo. Inizio a sentire ansia, angoscia, malumore, irritabilità fino a che non si arriva a vero e proprio mutismo permeato da una improvvisa necessità di mistica religiosità.
Un mese di sofferenza... per solo 12 ore di volo? Peccato crescere... perché i bambini non sanno cosa sia l'ansia anticipatoria... loro sorridono finché non sentono mal di pancia.... poi piangono.... finché il mal di pancia scompare e risorridono fino alla colica successiva...
Crescendo impariamo ad anticipare il dolore con l'ansia... rovinandoci anche tutti i momenti che precedono il fatto... che poi... magari... non arriverà nemmeno...
Non credo di avere realmente paura che capiti qualcosa,
Quindi? Qual è la tua paura? Quella di stare male? Di vivere un attacco di panico e di soffrire durante il volo? Ma, allora, perché decidi di vivere quelle sensazioni addirittura per un mese intero?
Pensieri ricorrenti che mi affiorano, anche quando mi trovo in volo, sono quelli di violente turbolenze in crociera (nelle quali a volte mi sono trovato e che, ovviamente ho vissuto con palpitazioni terribili e angoscianti),
Perché dici "ovviamente"? Se decidi già in partenza che la turbolenza ti porterà a delle palpitazioni semplicemente la cosa succederà.... succederà esattamente ciò che ti aspetti!
Oppure dici ovviamente perché e normale sia così? Io ho sempre odiato le turbolenze... mi davano fastidio... ed ho sempre affermato di aver vissuto momenti interminabili mentre l'aereo sembrava in preda alle convulsioni... poi qualcuno mi ha detto di chiudere gli occhi e di contare.... lentamente... fino a 100.... senza barare... senza saltare i numeri... e così ho fatto! Ecco... devo essere sincera.... non ho mai superato il 12 senza che il tremare dell'aereo facesse una tregua... poi magari ricominciata... ma quella tregua mi dava comunque serenità....
Adesso.... adesso conto ancora... più per sfida.... per superare quel 12.... ma nelle volte in cui sono arrivata a 20.... ho barato! :oops:


"
vuoti d'aria", rumori sinistri...
Cosa intendi per rumori sinistri? L'aereo non è una camera a tenuta stagna... ti parla... con tutti i rumori che puoi as
coltare sin dal l'imbarco.... ascoltarli è bellissimo... perché è come se quel cavallo alato stesse cercando di entrare in relazione con te...

Quando mi trovo lì su avverto quella sgradevole sensazione di precarietà, rischio, futuro incerto, pericolo imminente e tensione che mi fanno vivere 3 ore come se mi trovassi in sala operatoria.
Le sensazioni che senti quando sei su... forse sino stimoli che la tua mente invia al tuo corpo per spronarti a reagire in qualche modo... questo senso di precarietà... per esempio... non può essere associato a qualcosa che ti è successo... o a qualcosa che stai vivendo... ma che la quotidianità non ti permette di ascoltare?
Associ l'aereo alla sala operatoria? Come mai? Entrambi i posti che hai nominato... seguono procedure e protocolli ben definiti... hanno una sicurezza maggiore rispetto a moltissime altre situazioni in cui ti trovi ogni giorno... (muoiono più persone nel proprio letto...)... eppure.. tu le associazioni perché credi che sia giustificato aver paura...
Certo... in entrambe quelle situazioni devi affidarti agli altri... a professionisti formati ed esperti che sanno fare il loro lavoro... ma che,probabilmente, non conosci...
Di definiresti "maniaco del controllo?" Come vedi la possibilità di fidarti degli altri e non di te stesso?

l'unica cosa che riesco a fare è stare concentrato e "in campana" ad ascoltare i rumori, guardarmi intorno, fuori dal finestrino, gli sguardi degli assistenti di volo, il mio orologio, ecc...
E dimmi.... come mai? È bellissimo ascoltare i rumori... ma ascoltarli per viverli... non per giudicarli... saresti capace di valutare un rumore "pericoloso" piuttosto che normale? E gli occhi delle assistenti? Stanno facendo il loro bellissimo lavoro! Di sicuro se ci fosse un problema non lascerebbero trapelare uno sguardo preoccupato.... quindi, anche vedessi ansia negli occhi di una di loro, sarebbe più probabilmente perché la toilette è occupata... o perché sul carrello è finito il succo di pomodoro (solo sull'aereo servono succo di pomodoro... :shock: )


non so, forse perché sento che trovarsi in aria sospesi così in alto sia qualcosa di innaturale per l'uomo
Certo che è innaturale per l'uomo volare!!!! Per questo lo facciamo dentro la cabina so un aereo!!! Così come per l'uomo è innaturale andare a 50 km/ora è lo fa sulla macchina... cosi come è innaturale attraversare un fiume.. e utilizza un ponte... e così via!!! Ci hai mai pensato??????
E... guarda caso.... per l'aereo è innaturale stare a terra! Deve usare il carrello con le ruote per muoversi sull'asfalto e modificare la struttura dell'ala per volare a basse velocità... perché per la sua natura dovrebbe solo VOLARE e volare alti!!!!

Mi rattrista molto che il mio bisogno e il mio desiderio costante di vacanze all'esterno e di scoperta di nuovi luoghi e costumi debba sempre passare prima per queste prove di sofferenza e di tensione incredibile che mi portano quasi a un desiderio di rinunciarvi, pur di non provare quel disagio che dura molte settimane prima della partenza e terminerà solo all'atterraggio in quel di Brindisi.
Ti rattrista molto, ma continui a farlo? Continui a provare ansia?? E perché?
la situazione peggiora anziché migliorare..e non capisco come poterne uscire.
Cosa fai quando vuoi uscire da una stanza????? Inizi a soffrire e a farti venire gli attacchi di panico? Chiedi aiuto a chi ti sta vicino convincendo tutti che sarai destinato a stare chiuso in quella stanza?
No.... apri la porta ed esci! Ecco!!! Fallo anche con la tua paura!

Avatar utente
flyingbrandon
A320 Family Captain
A320 Family Captain
Messaggi: 11968
Iscritto il: 23 febbraio 2006, 9:40

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da flyingbrandon » 18 aprile 2016, 16:59

fradn ha scritto: Eppure prendo aerei dall'età di 14 anni, ma il disagio è aumentato con l'età (ora ne ho 35) fino a compiere vere e proprie imprese, come rinunciare a partire in Messico nel 2006 sulla soglia della porta di imbarco, in preda ad un attacco di panico.
Ma i pensieri quali sono se dici che non temi che accada qualcosa di grave?
Comunque non stupisce che con il tempo peggiori invece di migliorare...perché significa che ciò che fai, anche fuori dal contesto aeronautico, non va nella direzione in cui avresti benefici. Ad esempio, se prendi una storta e continui a camminarci sopra la situazione, con il tempo, peggiora...se ti fermi per una settimana migliora. In ambito emotivo è uguale...se ci sono degli aspetti della tua vita, quali i pensieri anticipatori che generano l'ansia, e tu continui a metterli in atto, l'ansia peggiora. Non soffermarti all'aereo...perché lì semplicemente riversi il tuo stato emotivo che accumuli di giorno in giorno. Se non volassi lo riverseresti altrove.
fradn ha scritto: Mi sento una persona abbastanza razionale e controllata e credo che questa fobia sia forse l'unica vera fobia che abbia mai avuto, perché mi rendo conto di non riuscire a fare altro che dissimulare quando sono lì sopra, e neanche tanto poi, ma non riesco a evitare di provare un inferno di paura dentro di me.
Non credo di avere realmente paura che capiti qualcosa, perché alla fine razionalizzo e capisco che milioni di persone utilizzano l'aereo per spostarsi nella stessa maniera e assoluta normalità in cui si prende un treno o un bus.
Una persona non deve essere razionale...così come non deve essere irrazionale. Ci vogliono entrambi gli aspetti perché una persona sia "equilibrata". Che significa, per te, essere controllata? Perché sotto la parola "controllata " ci sono meccanismi diversi. Puoi essere una persona "controllata" perché reprimi, neghi e rimuovi gli aspetti , per te, irrazionali. Ma questo non è un aspetto positivo...perché per quanto tu voglia dissimulare o negare, questi aspetti fanno parte dell'essere umano e non possono essere cancellati. Quando metti a tacere un'informazione che le tue emozioni ti vogliono comunicare...queste non smettono di farsi sentire...ma urlano ancora di più. L'accettazione e non la negazione ti permettono di NON essere controllato dalle emozioni e fare comunque quello che vuoi fare...perché non controlli ma diventi consapevole. La parte razionale è quella che ti permette di capire...di trovare la chiave...ma non ti permette di escludere in modo logico ciò che provi.
fradn ha scritto: Pensieri ricorrenti che mi affiorano, anche quando mi trovo in volo, sono quelli di violente turbolenze in crociera (nelle quali a volte mi sono trovato e che, ovviamente ho vissuto con palpitazioni terribili e angoscianti), "vuoti d'aria", rumori sinistri, birdstrike e chi più ne ha più ne metta.
Violente turbolenze, dal tuo punto di vista soggettivo, che nella realtà hanno portato a cosa? Cosa ti è successo? Se non ti fossi vissuto la turbolenza come un evento angosciante....fisicamente cosa ti sarebbe rimasto?
I rumori sinistri quali sono? Conosci l'aereo? Conosci il suo linguaggio ? Che informazioni vuoi ricevere da ciò che non conosci? Non riesci a parlare con te e vuoi parlare con l'aereo? Perché tutta questa attenzione all'esterno se non ascolti neanche ciò che le tue emozioni vogliono comunicare a te? Sei così convinto di vivere serenamente senza l'aereo?
fradn ha scritto:
Ho provato negli anni anche il ricorso a gocce che mi intorpidivano, ma con evidenti ripercussioni all'arrivo, per cui ho smesso di prenderle.
Hai fatto bene a smettere...quelle vanno proprio nella direzione opposta a quella in cui vorresti andare tu.
fradn ha scritto: Mi sono anche fatto una certa cultura di meccanica del volo a furia di leggere forum e libri sul tema, e anche se ho appreso molte nozioni e scoperto che tante persone vivono le mie stesse sensazioni negative, quando sono lì, non riesco a razionalizzare o a non farmi prendere dal terrore (cosa che non provo assolutamente su una nave o su un treno AV).
Per quanto tu legga di aerei non è come volare...e tu, volando così, in realtà non voli perché stai seguendo nella tua mente un qualcosa che è slegato dal volo in se stesso. Ripeto...cosa vuoi razionalizzare? Non hai niente da razionalizzare..quello l'hai già fatto prendendo il biglietto...da lì in poi dovresti vivere normalmente perché è quello che stai facendo....è una volta in volo...volare. Lo studio lo devi portare a te, finché non sei felice di volare, e non sull'aereo.
fradn ha scritto: Quando mi trovo lì su avverto quella sgradevole sensazione di precarietà, rischio, futuro incerto, pericolo imminente e tensione che mi fanno vivere 3 ore come se mi trovassi in sala operatoria. Sensazioni assurde, ma purtroppo tristemente REALI!
Perché molto probabilmente sono proprio quelle emozioni che anche sulla terra ferma ti vivi internamente. Il volo non fa altro che agitare un bicchiere pieno di acqua sollevando le impurità...ma queste ci sono, anche se depositate, perfino quando sei sul tuo divano di casa.
fradn ha scritto: Non trovo la forza di distrarmi leggendo, ascoltando musica o guardando film, l'unica cosa che riesco a fare è stare concentrato e "in campana" ad ascoltare i rumori, guardarmi intorno, fuori dal finestrino, gli sguardi degli assistenti di volo, il mio orologio, ecc...
Non devi distogliere l'attenzione da ciò che stai vivendo...devi vivere ciò che stai vivendo...lì c'è la soluzione. Anche questo aspetto mostra che tu, tendenzialmente, non accetti ma vuoi rimuovere per recuperare il tuo controllo ma...non è la strada giusta.
fradn ha scritto:
Non so, forse perché sento che trovarsi in aria sospesi così in alto sia qualcosa di innaturale per l'uomo ed è una sensazione che non mi piace, forse per la paura del distacco da terra, dalle mie cose e abitudini, forse perché non conosco bene il funzionamento della macchina, forse perché
Volare è naturale...altrimenti non avremmo scoperto il modo di farlo. È naturale come tutti gli altri aspetti della vita in cui l'intuito e l'intelligenza ti hanno permesso di fare qualcosa che non era alla tua portata. Trovi che parlare in una scatola e farti sentire in un'altra scatola a km di distanza sia qualcosa di naturale?
fradn ha scritto: Mi rattrista molto che il mio bisogno e il mio desiderio costante di vacanze all'esterno e di scoperta di nuovi luoghi e costumi debba sempre passare prima per queste prove di sofferenza e di tensione incredibile che mi portano quasi a un desiderio di rinunciarvi, pur di non provare quel disagio che dura molte settimane prima della partenza e terminerà solo all'atterraggio in quel di Brindisi.
Tutto ciò che pensi aldifuori dell'aereo sono fantasie...non dipendono dall'aereo. Non è realtà...non lo è pensare a dopodomani...perché non esiste. La vita ti porta a "programmare" in anticipo determinati aspetti della tua vita ma ciò non significa che si debba applicare ad ogni aspetto della tua vita. Non solo non è vantaggioso ma è perfino dannoso.
fradn ha scritto: Mi sento un cos piuttosto disperato, non fosse altro per il fatto che nonostante siano passati 22 anni dal mio primo volo... la situazione peggiora anziché migliorare..e non capisco come poterne uscire.
Help!!!
Come ti ho detto all'inizio ciò significa che stai andando nella direzione sbagliata...ma è una tua possibilità quella di invertire la rotta e riportarti nella giusta via per te...per ritrovare un equilibrio che hai perso cercando di "razionalizzare" tutto....
Ciao!
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.



(È!)
(יוני)

O t'elevi o te levi

fradn
Rullaggio
Rullaggio
Messaggi: 13
Iscritto il: 24 agosto 2008, 21:49

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da fradn » 18 aprile 2016, 17:31

E' possibile che lo stress che abitualmente mi porto dietro, dettato un po' dall'attività lavorativa e un po' dagli importanti cambiamenti in atto nella mia vita nell'ultimo anno, facciano sentire il loro peso in circostanze come questa. Sento in effetti anche della tensione che aumenta al pensare che questa vacanza, programmata alcuni mesi fa, arrivi a cavallo di numerose incombenze lavorative, che dovrò sospendere 5 minuti prima del decollo e riprendere 5 minuti dopo l'atterraggio. Credo che questo possa incidere e fare aumentare quella sensazione poco gradevole che già è latente e che attende solo di essere rinfocolata.
Tuttavia provavo le stesse sensazioni di paura del mezzo aereo anche quando ero più giovane e con meno pensieri per la testa, il che mi porterebbe a pensare che in realtà quella dello stress potrebbe essere solo una scusa che trovo a me stesso per giustificare il presentarsi sistematico di questo terrore dell'alta quota.
Cerco di pensare che milioni di persone salgono ogni giorno a bordo di aerei per lavoro o svago o necessità, in una maniera del tutto naturale e normale; penso alle centinaia, migliaia di lavoratori del settore aeronautico che non possono essere degli aspiranti suicidi o degli autolesionisti se hanno deciso di svolgere la propria vita lavorativa nei cieli, se non fosse che non c'è nulla da dover temere nel volare.
Forse ho visto un po' troppi programmi della serie "incidenti ad alta quota" che mi hanno suggestionato non poco, forse ricordo ancora spesso quella violenta turbolenza in cui mi trovai a bordo di un volo JFK-FCO, che durò così tanto da farmi venire una crisi di pianto e da temere di non arrivare a terra. E non a caso oggi la fase del volo che più mi agita è quella di crociera, dove si è più in alto, a velocità costante, magari con cieli tersi, e dove il fatto che l'aereo possa iniziare a ballonzolare come un flipper, come spesso accade, mi diventa quasi inspiegabile, proprio perché in apparenza il meteo appare sereno, e dunque senza sapere quando si smetta di ballare.
Voglio davvero lavorare per limare questo problema, che mi limita in ogni caso, anche se ho messo di scappare all'ingresso del gate, ma che mi rovina la vita prima della partenza e anche, in parte, durante il viaggio, al pensiero di dover prendere un volo di ritorno.
Sento parlare di corsi per combattere la paura di volare, che prenderei in seria considerazione se non si svolgessero a tanti km da dove vivo e se non costassero un occhio della testa.

Avatar utente
flyingbrandon
A320 Family Captain
A320 Family Captain
Messaggi: 11968
Iscritto il: 23 febbraio 2006, 9:40

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da flyingbrandon » 18 aprile 2016, 23:19

fradn ha scritto:E' possibile che lo stress che abitualmente mi porto dietro, dettato un po' dall'attività lavorativa e un po' dagli importanti cambiamenti in atto nella mia vita nell'ultimo anno, facciano sentire il loro peso in circostanze come questa. Sento in effetti anche della tensione che aumenta al pensare che questa vacanza, programmata alcuni mesi fa, arrivi a cavallo di numerose incombenze lavorative, che dovrò sospendere 5 minuti prima del decollo e riprendere 5 minuti dopo l'atterraggio. Credo che questo possa incidere e fare aumentare quella sensazione poco gradevole che già è latente e che attende solo di essere rinfocolata.
Tuttavia provavo le stesse sensazioni di paura del mezzo aereo anche quando ero più giovane e con meno pensieri per la testa, il che mi porterebbe a pensare che in realtà quella dello stress potrebbe essere solo una scusa che trovo a me stesso per giustificare il presentarsi sistematico di questo terrore dell'alta quota.

Alt un attimo. Non è la quantità dei pensieri....è la "qualità" è il modo di pensare che genera ansia. Si è aggravata la fobia...ed è aumentato anche lo stress...quindi l'andamento è analogo. Ciò che forse ti sfugge è che i cambiamenti e/o il lavoro generano stress nella misura in cui decidiamo che ciò accada. Uno stress , fisiologicamente, ha una connotazione positiva...il permanere dello stress no. Un evento stressante può mettere in moto dei cambiamenti...il tuo permanere nello stress è poi "una scelta"! Siamo noi che mettiamo dei limiti allo stress...se non lo facciamo, proprio a livello fisiologico, abbiamo delle conseguenze. Il corpo non è fatto per essere sotto stress in continuazione. Sia la fobia che lo stress sono il risultato del tuo modo di pensare...sono due "spie"del tuo "mal procedere" e non rappresentano, nessuna delle due, la causa. Non è normale che tu sappia già che non puoi abbandonare il tuo lavoro fino a 5 minuti prima di partire e che riprenda 5 minuti dopo il tuo arrivo. La tua mente deve focalizzarsi su ciò che fai il più possibile...e non su ciò che dovrai farai, che farai e che forse dovrai fare. Nel tuo modo di pensare, utile magari in ambito lavorativo, non c'è spazio per la consapevolezza...e tutto il resto "urla"...e tu metti a tacere. Sei tu che detti il ritmo della vita...non gli altri...non il lavoro. Se poi nel lavoro hai successo sei portato a pensare che organizzando tutto....tutto risulti più funzionale...ma non è affatto così.

fradn ha scritto: Cerco di pensare che milioni di persone salgono ogni giorno a bordo di aerei per lavoro o svago o necessità, in una maniera del tutto naturale e normale; penso alle centinaia, migliaia di lavoratori del settore aeronautico che non possono essere degli aspiranti suicidi o degli autolesionisti se hanno deciso di svolgere la propria vita lavorativa nei cieli, se non fosse che non c'è nulla da dover temere nel volare.
Questo è razionalizzare...ma non è capire.

fradn ha scritto: Forse ho visto un po' troppi programmi della serie "incidenti ad alta quota" che mi hanno suggestionato non poco, forse ricordo ancora spesso quella violenta turbolenza in cui mi trovai a bordo di un volo JFK-FCO, che durò così tanto da farmi venire una crisi di pianto e da temere di non arrivare a terra.
A terra invece ci sei arrivato. O no? L'esperienza insegna...soprattutto quando si lascia lo spazio occupato dalle nostre credenze erronee.
fradn ha scritto:
E non a caso oggi la fase del volo che più mi agita è quella di crociera, dove si è più in alto, a velocità costante, magari con cieli tersi, e dove il fatto che l'aereo possa iniziare a ballonzolare come un flipper, come spesso accade, mi diventa quasi inspiegabile, proprio perché in apparenza il meteo appare sereno, e dunque senza sapere quando si smetta di ballare.

E perché lo devi sapere prima? Non è un appuntamento di lavoro...non hai orari...tu vorresti sapere...invece non sai...e spesso non si sa non perché sia semplicemente ignoto ma solo perché naturalmente non conoscibile. Tu hai fame di sapere cosa, come quando è perché...ma molti aspetti della vita, quelli emotivi soprattutto e la vita in sè stessa non è conoscibile. Questi aspetti vanno vissuti e basta....e non sono affatto di secondo piano perché determinano la qualità della vita stessa. Non li puoi rifiutare, non li puoi organizzare come più piace a te...te li devi vivere e basta.
fradn ha scritto: Voglio davvero lavorare per limare questo problema, che mi limita in ogni caso, anche se ho messo di scappare all'ingresso del gate, ma che mi rovina la vita prima della partenza e anche, in parte, durante il viaggio, al pensiero di dover prendere un volo di ritorno.
Sento parlare di corsi per combattere la paura di volare, che prenderei in seria considerazione se non si svolgessero a tanti km da dove vivo e se non costassero un occhio della testa.
Ce ne è uno gratuito organizzato da questo forum...il 10 giugno. Non è vicino a Brindisi ma in aereo ci metti poco. Il punto è che l'efficacia di qualcosa è direttamente proporzionale a quanto vuoi metterti in gioco tu. Non ci sono trucchi o segreti...c'è solo da mettere in gioco se stessi...i propri pensieri...le proprie credenze ed assumersi OGNI responsabilità riguardante la nostra vita a prescindere dagli accadimenti esterni. In alternativa dopodomani sono a Brindisi e mi paghi da bere... :mrgreen: scherzi a parte...una cosa che risulta evidente è che ancora sei sulla superficie...fai un resoconto, anche abbastanza dettagliato, ma non entri nel merito di un discorso o di una domanda specifica...stai lì...sulla superficie...invece è proprio la sotto che devi andare...
Ciao!
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.



(È!)
(יוני)

O t'elevi o te levi

fradn
Rullaggio
Rullaggio
Messaggi: 13
Iscritto il: 24 agosto 2008, 21:49

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da fradn » 19 aprile 2016, 10:54

In alternativa dopodomani sono a Brindisi e mi paghi da bere
Sarebbe un vero piacere ed un onore

Avatar utente
sardinian aviator
FL 500
FL 500
Messaggi: 5010
Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
Località: Nord Sardegna

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da sardinian aviator » 19 aprile 2016, 11:03

C'è nessuno che fa la AZ540 sabato?
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

Avatar utente
flyingbrandon
A320 Family Captain
A320 Family Captain
Messaggi: 11968
Iscritto il: 23 febbraio 2006, 9:40

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da flyingbrandon » 19 aprile 2016, 11:08

sardinian aviator ha scritto:C'è nessuno che fa la AZ540 sabato?
Sono di riserva....chissà....
Però se ti interessa arrivò ad Alghero stasera... :mrgreen:
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.



(È!)
(יוני)

O t'elevi o te levi

Avatar utente
flyingbrandon
A320 Family Captain
A320 Family Captain
Messaggi: 11968
Iscritto il: 23 febbraio 2006, 9:40

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da flyingbrandon » 19 aprile 2016, 11:11

fradn ha scritto:
In alternativa dopodomani sono a Brindisi e mi paghi da bere
Sarebbe un vero piacere ed un onore
L'onore tienilo per altri...io scherzavo ma a Brindisi ci sono davvero domani...con non molto tempo però...atterro alle 23:15 e riparto il giorno dopo alle "non so a che ora è il pick-up"... :mrgreen: ma in tarda mattinata...
Se vuoi bere qualcosa lì vicino all'albergo oppure un caffè alla mattina , per me, non ci sono problemi ed è un piacere...
Ciao!


P.S. Però, se hai piacere, vai avanti a scrivere...perché farlo è diverso che parlare...nascono spunti diversi e, soprattutto, rimane scritto ciò che ci diciamo...e non ti rimane solo il ricordo, facilmente alterabile...
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.



(È!)
(יוני)

O t'elevi o te levi

Avatar utente
sardinian aviator
FL 500
FL 500
Messaggi: 5010
Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
Località: Nord Sardegna

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da sardinian aviator » 19 aprile 2016, 12:57

flyingbrandon ha scritto:
sardinian aviator ha scritto:C'è nessuno che fa la AZ540 sabato?
Sono di riserva....chissà....
Però se ti interessa arrivò ad Alghero stasera... :mrgreen:

Time :?:
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

Avatar utente
MartaP
FL 250
FL 250
Messaggi: 2554
Iscritto il: 17 luglio 2012, 12:30
Località: Vicenza

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da MartaP » 19 aprile 2016, 17:06

fradn ha scritto:E' possibile che lo stress che abitualmente mi porto dietro, dettato un po' dall'attività lavorativa e un po' dagli importanti cambiamenti in atto nella mia vita nell'ultimo anno, facciano sentire il loro peso in circostanze come questa..
Ciao Francesco :D
é assolutamente cosi: eventi stressanti di varia natura ( personale o lavorativa) sconvolgono i nostri equilibri, e l'incertezza che ne deriva non è proprio il massimo.... Naturalmente è una questione molto soggettiva, perchè ciò che per me può essere stimolante, per un altro può essere destabilizzante ( anche se gratificante..)
Questi eventi stressanti ci condizionano molto più di quanto siamo disposti ad ammettere, cambiano le nostre prospettive ma soprattutto le nostre percezioni.
faran ha scritto:Cerco di pensare che milioni di persone salgono ogni giorno a bordo di aerei per lavoro o svago o necessità, in una maniera del tutto naturale e normale; penso alle centinaia, migliaia di lavoratori del settore aeronautico che non possono essere degli aspiranti suicidi o degli autolesionisti se hanno deciso di svolgere la propria vita lavorativa nei cieli, se non fosse che non c'è nulla da dover temere nel volare.
dubito che questo pensiero ti dia sollievo (non lo dava neanche a me... :wink: )...passa nella tua mente come una nuvola passa nel cielo...ma poi la nuvola ne va e torna la paura....e torni a pensare che la casa è il posto più sicuro al mondo ( che non è vero..) e che volare sia pericoloso ( che non è vero..) :wink: ma che almeno a casa tua hai l'illusione di avere tutto sotto controllo.. ( che non è vero..)
fradn ha scritto:forse ricordo ancora spesso quella violenta turbolenza in cui mi trovai a bordo di un volo JFK-FCO, che durò così tanto da farmi venire una crisi di pianto e da temere di non arrivare a terra.
Ok, hai avuto una crisi di pianto, ma non eri abbandonato in mezzo al deserto. Non hai chiamato gli AAVV ?? :bounce:
fradn ha scritto:E non a caso oggi la fase del volo che più mi agita è quella di crociera, dove si è più in alto, a velocità costante, magari con cieli tersi, e dove il fatto che l'aereo possa iniziare a ballonzolare come un flipper, come spesso accade, mi diventa quasi inspiegabile, proprio perché in apparenza il meteo appare sereno, e dunque senza sapere quando si smetta di ballare.
E' vero, può capitare che in quota si trovi quella che viene chiamata CAT, ossia turbolenza in aria chiara, che è pressoché imprevedibile, motivo per cui bisogna tenere sempre le cinture allacciate...a me non è mai capitato e spero non mi capiti mai....odio volare a digiuno... :mrgreen: ...la bella notizia è che i piloti si trasmettono le informazioni e se qualche aereo trova una CAT in una determinata rotta, si viene a sapere...e comunque:
N176CM ha scritto:Ricordati la sempre utile frase... turbolenza sta ad aereo come onde a nave e come buche ad auto. :D
fradn ha scritto: Inizio a sentire ansia, angoscia, malumore, irritabilità fino a che non si arriva a vero e proprio mutismo permeato da una improvvisa necessità di mistica religiosità. In sintesi, almeno un mese di vita, se non completamente turbato, manca poco.
si tratta di ansia anticipatoria : praticamente si stabilisce mentalmente che solo per il fatto di provare determinate emozioni ci sia un pericolo reale, che la minaccia esiste...:wink:
cioè: normalmente l'ansia sopraggiunge in una situazione di un pericolo reale o potenziale: camminare su un sentiero che costeggia un strapiombo, scorgere un TIR che ti sta tagliando la strada, un cane che ti ringhia....

Tu invece avverti come ansiosa una situazione che non è ancora avvenuta: improvvisamente, senza alcun preavviso, affiora il pensiero dell'aereo e ti viene l'angoscia, la sensazione di pericolo, la tachicardia..e allora pensi: ma se sto cosi male vuol dire che c'è qualcosa che non va, è un segno premonitore, ecc ecc...
Ma questa in realtà è una percezione falsa.
fradn ha scritto:Quando mi trovo lì su avverto quella sgradevole sensazione di precarietà, rischio, futuro incerto, pericolo imminente e tensione che mi fanno vivere 3 ore come se mi trovassi in sala operatoria.
Sensazioni assurde, ma purtroppo tristemente REALI!
Sono sensazioni reali ma non corrispondono alla realtà.

Reali perchè le vivi, hai dei sintomi oggettivi e soggettivi ( pallore, cute fredda, tachicardia, atti respiratori frequenti..panico, sensazione di morte imminente..) ma non hanno riscontro nel presente che stai vivendo.
Non sei veramente in pericolo, quando provi queste sensazioni..capito dove sta l'inganno?
Esse non sono assolutamente legate al fatto che ci può essere una condizione di pericolo o minaccia....

E soprattutto, il grande problema è il controllo: salire in aereo significa affidarti ai piloti....ma non sai come funziona l'aereo, non conosci i rumori, non hai la minima idea di cosa stiano facendo quei due tipi in cabina... :roll: hai visto troppe puntate di "Indagini ad alta quota"... :mrgreen: ( smetti subito! :mrgreen: )


:wink:
ImmagineImmagine
"Spock?" "Sì?" "A proposito delle colorite metafore di cui abbiamo parlato, penso che tu non debba più cercare di farne uso." .."m***a, non lo farò più."

fradn
Rullaggio
Rullaggio
Messaggi: 13
Iscritto il: 24 agosto 2008, 21:49

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da fradn » 19 aprile 2016, 17:35

flyingbrandon ha scritto:
fradn ha scritto:
In alternativa dopodomani sono a Brindisi e mi paghi da bere
Sarebbe un vero piacere ed un onore
L'onore tienilo per altri...io scherzavo ma a Brindisi ci sono davvero domani...con non molto tempo però...atterro alle 23:15 e riparto il giorno dopo alle "non so a che ora è il pick-up"... :mrgreen: ma in tarda mattinata...
Se vuoi bere qualcosa lì vicino all'albergo oppure un caffè alla mattina , per me, non ci sono problemi ed è un piacere...
Ciao!


P.S. Però, se hai piacere, vai avanti a scrivere...perché farlo è diverso che parlare...nascono spunti diversi e, soprattutto, rimane scritto ciò che ci diciamo...e non ti rimane solo il ricordo, facilmente alterabile...
Io sono esattamente a metà strada tra Brindisi e Lecce e sono automunito. Il mio volo è venerdì alle 16:15, ma in mattinata sono libero. Naturalmente continuerò a scrivere. Mi serve anche come sfogo. :D

Avatar utente
flyingbrandon
A320 Family Captain
A320 Family Captain
Messaggi: 11968
Iscritto il: 23 febbraio 2006, 9:40

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da flyingbrandon » 20 aprile 2016, 15:40

fradn ha scritto:
flyingbrandon ha scritto:
fradn ha scritto:
In alternativa dopodomani sono a Brindisi e mi paghi da bere
Sarebbe un vero piacere ed un onore
L'onore tienilo per altri...io scherzavo ma a Brindisi ci sono davvero domani...con non molto tempo però...atterro alle 23:15 e riparto il giorno dopo alle "non so a che ora è il pick-up"... :mrgreen: ma in tarda mattinata...
Se vuoi bere qualcosa lì vicino all'albergo oppure un caffè alla mattina , per me, non ci sono problemi ed è un piacere...
Ciao!


P.S. Però, se hai piacere, vai avanti a scrivere...perché farlo è diverso che parlare...nascono spunti diversi e, soprattutto, rimane scritto ciò che ci diciamo...e non ti rimane solo il ricordo, facilmente alterabile...
Io sono esattamente a metà strada tra Brindisi e Lecce e sono automunito. Il mio volo è venerdì alle 16:15, ma in mattinata sono libero. Naturalmente continuerò a scrivere. Mi serve anche come sfogo. :D
Ti ho scritto un MP ieri...quindi il domani è oggi e dopodomani è domani... :mrgreen:
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.



(È!)
(יוני)

O t'elevi o te levi

fradn
Rullaggio
Rullaggio
Messaggi: 13
Iscritto il: 24 agosto 2008, 21:49

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da fradn » 21 aprile 2016, 22:15

Buonasera a tutti. A poche ore dalla partenza mi piacerebbe poter affermare che sprizzo serenità e pace da ogni poro...ma... Non mi sento in realtà così in pace come dovrebbe essere alle porte di una vacanza che spezza la normale routine quotidiana e di cui penso di avere bisogno, anche per uscire da quella opprimente bolla che è il tran tran lavorativo e lo stress che ne deriva. Si, diciamo che i soliti banali pensieri funesti si affacciano tentando di predare la mia mente, che reagisce regalando musi lunghi a chi mi sta intorno, che appunto non riesce a spiegarsi tale espressione abbattuta e pensierosa. Paradossale ma tristemente vero. Sono sicuro che lo stress legato alla quotidiana vita lavorativa, o più che altro il modo in cui io gestisco la pressione da un po' di tempo a questa parte, mi faccia arrivare a questi appuntamenti cotto a puntino, come un vaso che trabocca. Eppure anche se il desiderio dovrebbe essere proprio quello di fuggire lontano per respirare un po', incredibilmente ci si mette puntuale come un orologio svizzero quel pensiero di stare dentro la scatola, in alto 10.000 metri senza via di fuga, preso dalla paura della paura...forse incapace di padroneggiare le emozioni e convogliarle in qualcosa di positivo.
È un duro lavoro da fare quello necessario a vincere questa fobia... Tuttavia sento di volerlo e doverlo fare con tutte le energie...

Avatar utente
flyingbrandon
A320 Family Captain
A320 Family Captain
Messaggi: 11968
Iscritto il: 23 febbraio 2006, 9:40

Re: Nuova tappa nuova angoscia

Messaggio da flyingbrandon » 22 aprile 2016, 14:06

fradn ha scritto:Eppure anche se il desiderio dovrebbe essere proprio quello di fuggire lontano per respirare un po', incredibilmente ci si mette puntuale come un orologio svizzero quel pensiero di stare dentro la scatola, in alto 10.000 metri senza via di fuga,
Non c'è via di fuga ma non devi affatto fuggire quando sei a 10000m. Non è il pensiero che arriva puntuale come un orologio svizzero....sei tu che ci pensi...è diverso. Per come lo dici tu sembra qualcosa di esterno ed inevitabile...ma così non è.
fradn ha scritto: preso dalla paura della paura...forse incapace di padroneggiare le emozioni e convogliarle in qualcosa di positivo.
È un duro lavoro da fare quello necessario a vincere questa fobia... Tuttavia sento di volerlo e doverlo fare con tutte le energie...
Guarda...il lavoro che devi fare è molto meno duro e richiede molte meno energie di quello che stai facendo tu per vivere in questo modo... :mrgreen:
Ciao!
Buon divertimento!
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.



(È!)
(יוני)

O t'elevi o te levi

Rispondi