Flightbrandon santo subitoFebbraio2015 ha scritto:Ciao, vorrei dare il mio contributo perchè penso di aver capito un aspetto, credo importante, e voglio condividerlo con chi come me sta cercando di cambiare atteggiamento verso la paura del volo. Ovviamente, come spesso accade qui, sono state le parole di Brandon a smuovere le acque. In particolare, con me e con altri "fifoni", è stato il suo ridondante invito a vivere il momento (anche se di terrore) a farmi ragione in una direzione.
L'ultimo viaggio l'ho fatto prendendo una medicina. Se penso (con sincerità) agli effetti, non trovo l'inibizione della paura, ma una cosa molto più semplice: la chimica mi amplificava la sensazione del momento che stavo vivendo, fermava l'orologio mentale, mi impediva di pensare a cosa sarebbe potuto succedere SE. Ecco allora "l'illuminazione": forse è questo che intende dire Brandon? Forse è il "qui e ora" che deve diventare l'unico terreno su cui stare per vivere l'esperienza? In effetti, parlo ai fifoni come me, a fregarci non è l'aereo che fa il suo percorso fregandosene di noi: ad inchiodarci alla sedia è solo la nostra testa che proietta catastrofi partendo da un rumore, una turbolenza, dal cicalino emesso dal pulsante di chi siede a fianco a noi e chiama l'hostess facendoci invece pensare ad un rumore di malfunzionamento.
Domenica dovrò fare un viaggio molto lungo, transoceanico, oltre 15 ore (3 + 12). A Gennaio ero teso, da febbraio 2015 ad oggi molto più sereno. Lascerò le medicine a casa, cercherò di vivere ogni momento per come è e non per come potrebbe essere. Sdrammatizzando, due sole sono le paure su cui purtroppo nessuno potrà obiettare: mi annoierò a morte (12 ore!!!!) e mangerò malissimo (volo in economy).
Ultimo consiglio da fifone a fifoni: se potete, non leggete il forum stile "bigino" prima dell'interrogazione (aka partenza) cercando la dritta perfetta. Se potete, leggetelo regolarmente, prima o poi la paura di mettersi in discussione potrebbe scomparire
ciao!
Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
- flyingbrandon
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Ti ringrazio per ciò che dici e per ciò che mi attribuisci ma, davvero, non ho alcun merito nella faccenda. È come se tu ringrazi lo specchio se l'immagine che ti fornisce, riflessa, ti facesse sentire Figo (o incazzare se ti facesse brutto). Metterti uno specchio davanti è facile....se poi preferisci continuare a guardare altrove non è colpa mia...se decidi di guardarti non è merito mio. Il lavoro che si sceglie di fare è merito della propria volontà a far crollare le idee e guardare la realtà così come si presenta. Ti saresti potuto specchiare ovunque....l'hai fatto qua e sono contento per te. Continua così...vivi il tuo presente in modo da costruire il tuo futuro...e non pensare al tuo futuro vivendo il presente in modo "assente". È proprio questo che fa la differenza. in un modo vivi...nell'altro sopravvivi.Febbraio2015 ha scritto:Ciao, vorrei dare il mio contributo perchè penso di aver capito un aspetto, credo importante, e voglio condividerlo con chi come me sta cercando di cambiare atteggiamento verso la paura del volo. Ovviamente, come spesso accade qui, sono state le parole di Brandon a smuovere le acque.
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
... nemmeno un turbolenza severa?Gliding Bricola ha scritto: le turbolenze non sono pericolose per l'aereo!
Lampo 13 ha scritto: per la severa l'aeroplano non è sotto il totale controllo del Pilota che riesce solo a farlo volare ma senza la possibilità di mantenere quota e velocità entro limiti accettabili.
- Gliding Bricola
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
No. Nemmeno quella. Almeno finchè parli dell'aereo.janbak ha scritto:... nemmeno un turbolenza severa?Gliding Bricola ha scritto: le turbolenze non sono pericolose per l'aereo!
Lampo 13 ha scritto: per la severa l'aeroplano non è sotto il totale controllo del Pilota che riesce solo a farlo volare ma senza la possibilità di mantenere quota e velocità entro limiti accettabili.
Il resto del post di Lampo, ed i suoi post successivi, li hai letti?
Chi si può far male in quei momenti è chi non è legato al sedile, o chi sta bevendo un caffè troppo caldo
Nei casi peggiori, ai più sfortunati potrebbe cadere in testa un trolley dalla cappelliera (motivo in più per prendere il posto finestrino )
Hai visto quanto si devono piegare le ali prima di rompersi?
In natura esisteranno anche tempeste in grado di farlo, ma fortunatamente quel tipo di tempeste è rilevabile in anticipo, e quindi evitabile.
Leonardo
Se l'uomo fosse stato creato per volare avrebbe avuto più soldi!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Non ho scritto che l'aeroplano viene distrutto!janbak ha scritto:... nemmeno un turbolenza severa?Gliding Bricola ha scritto: le turbolenze non sono pericolose per l'aereo!
Lampo 13 ha scritto: per la severa l'aeroplano non è sotto il totale controllo del Pilota che riesce solo a farlo volare ma senza la possibilità di mantenere quota e velocità entro limiti accettabili.
Ho scritto "entro limiti accettabili" che sono i limiti massimi previsti di variazione di quota e velocità da mantenere durante la navigazione.
Nei casi di turbolenza "severa" particolarmente forte si è letto di perdite di quota di 3.000 ft durante crociere a 30.000 ft, questo ha comportato danni alle cappelliere (che negli aeroplani moderni sono state molto rinforzate... e poi i passeggeri si lamentano del limite di 5kg per il bagaglio a mano!) o dei feriti a causa di tazzine o simili che sono volate in giro, o qualche hostess che ha sbattuto la testa contro il soffitto (per questo viene detto durante la dimostrazione di mantenere sempre le cinture allacciate, cosa che quasi nessuno fa), ma nessun aeroplano è stato "distrutto" in volo dalla turbolenza. A bassa quota la turbolenza può essere forte ma la capacità di "reazione" aerodinamica dell'aereo è molto più pronta ed efficace che ad alta quota per la maggiore densità dell'aria.
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Anche io ho avuto lo stesso "aiuto" dalle parole di Flightbrandon. Anche io mi sono reso conto che la paura di volare non è la paura di cosa può accadere ma la paura di cosa immaginiamo accadrà. Immaginiamo, non sappiamo. Complice si il famigerato controllo, ma anche tutti quei film che ci forniscono immagini preconfezionate della tragedia e che finiamo per fare nostre a tal punto da immaginare inconsciamente che accadano. Poi la realtà è differente. L'aereo anche in turbolenza sotto il sedere lo senti fermo, comunque stabile. Questo tranquillizza. Certo magari non è come una passeggiata al parco ma molto molto meno peggio di quello che ci si aspettava.Febbraio2015 ha scritto:Ciao, vorrei dare il mio contributo perchè penso di aver capito un aspetto, credo importante, e voglio condividerlo con chi come me sta cercando di cambiare atteggiamento verso la paura del volo. Ovviamente, come spesso accade qui, sono state le parole di Brandon a smuovere le acque. In particolare, con me e con altri "fifoni", è stato il suo ridondante invito a vivere il momento (anche se di terrore) a farmi ragione in una direzione.
L'ultimo viaggio l'ho fatto prendendo una medicina. Se penso (con sincerità) agli effetti, non trovo l'inibizione della paura, ma una cosa molto più semplice: la chimica mi amplificava la sensazione del momento che stavo vivendo, fermava l'orologio mentale, mi impediva di pensare a cosa sarebbe potuto succedere SE. Ecco allora "l'illuminazione": forse è questo che intende dire Brandon? Forse è il "qui e ora" che deve diventare l'unico terreno su cui stare per vivere l'esperienza? In effetti, parlo ai fifoni come me, a fregarci non è l'aereo che fa il suo percorso fregandosene di noi: ad inchiodarci alla sedia è solo la nostra testa che proietta catastrofi partendo da un rumore, una turbolenza, dal cicalino emesso dal pulsante di chi siede a fianco a noi e chiama l'hostess facendoci invece pensare ad un rumore di malfunzionamento.
Domenica dovrò fare un viaggio molto lungo, transoceanico, oltre 15 ore (3 + 12). A Gennaio ero teso, da febbraio 2015 ad oggi molto più sereno. Lascerò le medicine a casa, cercherò di vivere ogni momento per come è e non per come potrebbe essere. Sdrammatizzando, due sole sono le paure su cui purtroppo nessuno potrà obiettare: mi annoierò a morte (12 ore!!!!) e mangerò malissimo (volo in economy).
Ultimo consiglio da fifone a fifoni: se potete, non leggete il forum stile "bigino" prima dell'interrogazione (aka partenza) cercando la dritta perfetta. Se potete, leggetelo regolarmente, prima o poi la paura di mettersi in discussione potrebbe scomparire
ciao!
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Ma vi ricordate i danni che fece il film di Spielberg "Lo squalo"?
Persone terrorizzate di fare il bagno anche in piscina!
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