..ma i militari lo sanno che....

La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
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..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Red Vertigo » 24 agosto 2014, 12:43

Salve a tutti , sono capita qui per caso.. e ho trovato questa sezione che parla proprio.. di me.
Ho letto le esperienze di altri utenti. Persone che lottano contro la paura di salire su un aereo. Mi ci sono ritrovata. Tante sensazioni che sono proprio le mie, tanti pensieri che chissà quante volte ho pensato anch'io. Leggendo mi è persino venuto da sorridere. Credevo di essere la sola ad essermi fatta certe “paranoie”.. e invece me le sono ritrovate tal quali scritte da altri, esattamente le stesse. Le stesse inquietudini, gli stessi “riti” per esorcizzare il volo incombente. Gli stessi incubi notturni che cominciano anche 1 mese prima di partire. Lo stesso patire le interminabili ore di volo auscultando minuto per minuto il continuo rombare dei motori e ogni singolo impercettibile rumore foss'anche lo sbadiglio di un lontano passeggero file e file più avanti. Non solo io, dunque, quella che guarda ipnotizzata il bicchiere d'acqua sul vassoio , scrutandone i movimenti, le ondine, per controllare il vibrare dell'aereo,immaginarle via via più alte e frementi finchè da ondine diventan tsunami che tutto travolge, ivi compresa la mia calma apparente . E poi ... i sonniferi, i tranquillanti, il corso per superare la paura di volare... Il leggere di tutti gli incidenti aerei, da quelli più drammatici a quelli più insignificanti, cibarsi di ogni notizia, dettaglio, fotografia. E con orrore a volte constatare che sì quell'eventualità nel tuo immaginario, sì, l'avevi previsto e quindi sì è vero che quel che temi possa succedere poi sì, succede. E quindi certamente succederà. Sorbirsi 10-12 ore di treno solo per non fare quel paio di ore di volo. E arrabbiarsi quando dopo una notte insonne in treno vedi “gli altri”, i colleghi, arrivare belli freschi dopo veloce viaggetto e guardarti ilari e sbeffeggianti . Quante volte mi son sentita come l'ultimo dei Neanderthal, abbarbicata in cima all'ultima alta rocca a guardare, triste e solitaria, giù in basso le tribù dei Sapiens proliferare allegramente in quelle stesse vallate che per millenni erano state il mio incontrastato regno.
E poi ancora, l'interminabile lista dei “se”, lunga quanto l'elenco telefonico di New York. : “ E se il pilota è stato lasciato dalla moglie e si vuole suicidare con tutto l'aereo e ci suicida tutti?” “ E se il meccanico ieri si è sbronzato e non ha controllato se c'è qualche pezzo di aereo rotto?” ” E se hanno messo pezzi di ricambio farlocchi?” E se ….. se qualcuno mette un bomba e nessuno si accorge?”
E meno male che..quando ancora volavo non era ancora periodo di così alti allarmi attentati. Dovessi prendere un aereo oggi, andrei giù di matto solo se qualcuno tenta di allacciarsi una scarpa..


In ogni caso, no,niente da fare. Ci ho rinunciato. A volare, intendo. E' qualcosa di più forte di me, qualcosa di troppo profondo perchè possa essere estirpato.

Vorrei però ugualmente condividere la mia esperienza . Forse mi è sfuggito ma leggendo le esperienze altrui non ho trovato qualcuno che avesse avuto il mio stesso... chiamiamolo trauma iniziale. Quello da cui sono convinta è nato tutto.
Questo è quanto per chi ha pazienza di leggere.

Dal 1964 al 1985 ho abitato in una casa in collina. L'ultima fila di colline moreniche che si trovano a sud dell'entroterra gardesano, prima che la pianura padana diventi distesa abissalmente piatta.
Circa 20-25 km a sud ovest da casa mia... c'era, e c'è ancora, un aeroporto. L'aeroporto militare di Ghedi, per la precisione. Non so che regole ci fossero allora , e non so nemmeno se oggi siano cambiate. Quello che so è che certamente in quegli anni gli aerei passavano velocissimi, e bassissimi. Sarà che la mia casa si trovava proprio in cima alla collina, ma sta di fatto che volavano proprio a pochi metri dal tetto. Giuro. Arrivavano che pareva sbranassero la cima del colle, da nord verso sud, apparivano rombanti dalle cime degli alberi del boschetto retrostante la casa e con frastuono pazzesco sfrecciavano a non più.... non più di una trentina di metri dal mio tetto.Forse anche meno. Davvero, era così. A volte quando andavano più lenti potevo persino a vedere i simbolini, qualche volta a leggere i numerini/letterine che c'erano sotto le ali. Ma spesso passano così veloci che non facevo in tempo a leggere nulla, a malapena riuscivo a seguire la sagoma della “freccia” in volo. Non facevano evoluzioni.. si limitavano a passare, diretti al loro aeroporto, suppongo.
A volte ne passava uno per volta. Mi ero persino abituata a sentirne uno alla volta. Ma il fatto si è che spesso passavano “ a frotte”. A due, tre o anche quattro insieme. Non potete immaginare il rumore paurosissimo che facevano quando passano tutti in un colpo. Io me ne stavano nella mia cameretta, a giocare o a fare i compiti. Li sentivo arrivare da lontano, poi sempre più vicini , sempre più forte..poi fortissimo e tra e me e me dicevo. “ Non cadono, lo sai che non cadono.. passano e vanno via”. Ma poi il rumore diventata così forte , così tremendo chetremavano persino i vetri e poi anche i muri, e io aprivo la porta-finestra che dava sul balcone e uscivo fuori terrorizzata. E me ne stavo con il naso all''insù a guardare quei “cosi” che passavano.

Che erano anche belli, avevano un certo fascino, una loro.. estetica. Ce n'erano di diversi tipi, non un tipo soltanto. Ce n'erano di scuri, qualche rara volta erano proprio neri ( bellissimi, quelli neri, i miei preferiti)altri erano grigio azzurri, altri ancora verdi, c'erano quelli argentei. ...Alcuni erano fini fini e filanti che parevano non aver nemmeno la sostanza per fare una piccola ombra , altri avevano ali grandi che da sole oscuravano anche un pezzo di sole.Alcuni avevano un suono fischiante, altri un rombo molto ruggente. Ce n'erano anche alcuni di uno strano colore arancione, erano un po' più lenti degli altri ma facevano anche loro il loro bel baccano. In effetti arancione è un coloro bizzarro per un aereo.A volte, ripensandoci, mi son chiesta se erano davvero reali o se fossero una mia fantasia, un falso ricordo...... ma io ho proprio ancora negli occhi ancora oggi quegli aerei così rossamente colorati , mi sembravano persino buffi.
Mio padre mi diceva che erano tutti così diversi perchè lì vicino c'era questo aeroporto, che era un aeroporto importante che ospitava anche aerei stranieri. Non so se sia vero, per la verità, ma in effetti ogni tanto appariva un qualche aereo nuovo e diverso. Di per sé era anche un bello spettacolo. Se non fosse che quel rumore mi terrorizzava. A volte...d'estate, quando tenevo la finestra aperta, succedeva una cosa strana. Succedeva quando passavano aerei un po' meno bassi. Subito dopo che erano passati.. svlammmm.. le ante dell'armadio si aprivano di botto. E io, se ancora non ero fuggita fuori... mi precipitavo a rannicchiarmi sul balcone. Un giorno trovai sull 'elenco del telefono il numero dell'aeroporto, o almeno così credetti, e chiamai dicendo di dire agli aerei di volare un po' più in là perchè ero stanca di avere paura. Risultato:mio padre lo venne a sapere e mi tirò un sonoro ceffone dicendomi che avevo disturbato i piloti che volano e che facevano il loro mestiere. Non sono mai riuscita a spiegare a mio padre la paura che avevo. Sognavo aerei.. non tutte le notti ma quasi. Aerei che cadevano, sempre sopra di me. Trovavo mille sogni diversi per far cadere gli aerei in altrettanti mille modi ma sempre sopra la mia testa e quando non mi cadevano addosso.. era solo perchè io non ero sotto, a terra, ma sopra, dentro l'aereo.. e mi schiantavo con lui. E io tutte le volte morivo, come Will il Coyote insomma. Solo che io non mi divertivo per niente. Ho avuto questi incubi per anni, anche per tanti anni dopo che avevo cambiato casa . Ogni tanto capita anche adesso.

Ovviamente ho sempre avuto paura di volare. Sin da sempre. Il mio primo volo quando ero ancora piccina, ma già gli aerei mi volano sopra la testa però. Più che una paura, inizialmente era un'inquietudine malamente repressa. Calmierata solo da una insanabile curiosità. "E cosa succede adesso? " "Perchè devo mettermi la cintura,tanto se cadiamo a cosa serve?" " Cos'è questo rumore? Perchè si accende quella lucina?E' un allarme? " "Ehi, ma c'è una scivolo! La signoria con la divisa ha detto che c'è uno scivolo, posso andarci? “
E poi ancora “Perchè quel pezzo di ala si muove? E se si stacca l'ala? Perchè adesso un'ala è più bassa e l'altra è più alta?" "Dov'è il paracadute? Come faccio a essere sicura che il signore dietro di me non mi ruba il mio paracadute? “
E così con mio sommo sconcerto, ho scoperto che il paracadute non era altro in realtà che un inutile salvagente.

Comunque... inizialmente non proprio una vera paura ma un ansia che con il tempo cresceva con me. Più crescevo, più voli facevo e più la paura diventava...10,100,1000 volte più grande di me. Un mostro cresciuto a dismisura dentro di me. Non so dove, in questo dentro. Un mostro conosciutissimo e allo stesso tempo alieno, che non ne voleva, e non ne vuole, sapere di spiegazioni logiche, razionali.Anzi che si fa beffa di qualsiasi ragionamento . Di più. Par che si nutra di spiegazioni logiche, se le mangi in un boccone per aumentare di peso e statura , forza e vigore.

Per la verità la mia non è paura di volare, ma paura di NON volare, che è diverso, può sembrare banale ma non è la stessa cosa, perchè di per sé.. non è il volo che mi spaventa. E “solo” l'idea( anzi, più che idea, sicurezza) di precipitare. In fondo... è quello che gli aerei, nella mia testa, hanno sempre fatto.Cadono. In effetti può sembrare paradossale ma.. il momento dell'atterraggio per esempio.. mi piace. Quando l'aereo comincia a scendere, e si comincia a vedere terra...bellissimo Ho ricordi meravigliosi di alcuni atterraggi. L'aeroporto di Hong Kong per esempio, quando si atterrava in mezzo ai grattacieli, incredibile, magico. Una volta , ero in Africa, e ho dovuto prendere un aereo a elica, di quelli vecchissimi, cigolava persino tutto. In teoria avrei dovuto avere molta paura però.. volava basso, non più alto della funivia del Falzarego, per dare un'idea, e così...così mi piaceva persino. La mente fa proprio strani scherzi.
E sì, di viaggi in aereo ne ho anche fatti parecchi, di corti ( i peggiori perchè gli aerei sono più piccoli e ballano un sacco) e di lunghi . E' che ad un certo punto della mia vita per lavoro.. dovevo viaggiare. Non vi sto a dire quanto sono stata male in quel periodo però. Perchè ,atterraggi a parte, per tutto il resto era un incubo incontrollabile. Stavo davvero malissimo, a livello mentale e anche fisico. A volte, ben più di qualche volta ... sono finita tremante braccia al collo del passeggero accanto, anche se non lo conoscevo per niente. Conservo ancora qualche fazzoletto che costoro mi regalavano per asciugarmi i lacrimoni e anche il sudore che mi colava copioso su tutta la faccia. Sono stata fortunata devo dire perchè ho sempre incontrato passeggeri pazienti e comprensivi . Altre volte mi prendeva proprio il terrore. E più il tempo passava più le cose peggioravano e più facevo fatica a cercare di tenere sotto controllo la tensione, il panico vero e proprio che poi quando ti prende...rischi davvero di andare fuori controllo anche per gli altri. Un terrore che iniziava anche settimane prima di prendere un aereo, mi faceva vivere in perenne stato di tensione con tutti, e che durava sotto forma di incubi anche giorni e giorni dopo il viaggio. ... Ovviamente.... ho cambiato lavoro. Non potevo farcela. Da allora non ho più preso un aereo. Avevo anche provato a fare un corso, uno dei primi credo, è successo tanto tempo fa.. quelli fatti apposta per i passeggeri paurosi...ma niente. In pratica è andata a finire che la mia testa usava le informazioni che venivano date per.. inventarsi nuovi modi di costruire paranoie mortali con cui nutrire i miei incubi.

Adesso.. sono parecchi anni che non abito più sulla casa in collina. Mi sono un poco allontanata da quell'aeroporto, anche se non di moltissimo. Di aerei non ne passano più così tanti.. così vicini. Solo a volte qualcuno passa più basso di altri e allora guardo sempre fuori dalla finestra, perchè non si sa mai dove vada a finire....E poi,dopo, imperterrito, per due o tre notti ritorna il sogno dell'aereo che mi cade in testa. Quando c'è stata la guerra in Yugoslavia..già abitavo dove abito adesso, e di aerei di notte ne passavano tanti. Non bassi, alti...con rombo lento, sordo, greve, continuo. Li sentivo che partivano.... andavano, andavano da “quella “ parte... E dopo qualche ora lo stesso rombo che tornava. Restavo sveglia quasi tutta la notte, finchè tornava il silenzio. Che angoscia. Non solo per la mia paura , ma anche perchè sapevo che non si limitano a passare ma andavano da qualche parte sul serio questa volta.E non sapevo se aver più angoscia per loro che andavano o per quelli che vivevano “là” e si sarebbero poi trovati di sotto.

Ho rinunciato,comunque, a prendere l'aereo. A volte vorrei farlo . Mi piacerebbe andare negli Stati Uniti... viaggio on the road Colorado- Arizona-New mexico .. Ma no, non ce la farò mai a salire di nuovo su uno di quei cosi. Vabbè, pazienza. Non ho soluzioni da dare a nessuno, tanto meno a me. Mi sono proprio rassegnata. Non sono mai andata dallo psicologo però. Forse perchè ho sempre associato psicologo a malattia e io mi sono sempre rifiutata di pensare a tutto ciò come ad una malattia.

L'unico mio cruccio, e per quello magari qualche suggerimento magari potrebbe servire..è che mio figlio, che adesso è maggiorenne, ha paura di volare. Già. Ed è colpa mia, ne sono sicura, sono io che gliel'ho attaccata, ne sono certa.

Vorrei dire anche che.. è che a volte so che gli appassionati di aeronautica militare si offendono se le gente si arrabbia o si lamenta se e quando gli aerei militari volano troppo bassi . Non prendetevela, non offendetevi. Questi aerei possono fare davvero paura, una paura che poi si incancrenisce nel profondo dell'anima. A me è successo. Sarò un caso limite magari.. ma è così che succede.

Grazie a tutti per aver letto questa mia confessione. Un po' lunga, è vero....Ma la sinstesi non è mai stata il mio forte. E poi sì... avevo voglia/bisogno di raccontarla, questa cosa. :hello1:
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Lampo 13 » 24 agosto 2014, 13:48

Intanto complimenti per la tua scrittura, efficace, semplice ma coinvolgente. Come ti ho già risposto nel benvenuto, non c'è nulla da vergognarsi nell'avere paura del volo, è una condizione innaturale per l'essere umano e decidere che non si riesce a volare limita un poco solo se stessi, non si fa male a nessun altro. Riguardo ai velivoli militari sul Garda, non so a quale periodo ti riferisci, negli anni '80 ero uno di quelli che potevano spaventarti. Molte basse quote nelle Alpi, moltissime, terminavano proprio nella zona di Riva e poi si continuava verso sud per rientrare verso la base di appartenenza. Io allora volavo sull'acqua, a non più di 10 metri di quota e mi piaceva guardare le persone in barca o sui wind surf. Sarò passato chissà quante volte vicino alla tua casa, ma forse più in basso. Sai, stando sull'aereo non si sente il rumore, non ci si rende conto che si può spaventare qualcuno, anche perché, noi che siamo un po' scemi e ci sentiamo a nostro agio in volo, crediamo d'istinto che non si possa non trovare eccitante ed esaltante veder passare un caccia a bassa quota. Non so se ti ho mai spaventata, se fosse successo, mi dispiace, ti chiedo scusa, non era voluto. Comunque rilassati, ti posso giurare che non ti cadrà mai un aereo sulla testa, ti do la mia parola! PS. Probabilmente gli aeroplani arancioni, no, non te li sei immaginati, erano delle squadriglie di collegamento, degli Aermacchi MB326.
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Red Vertigo » 24 agosto 2014, 14:41

Lampo 13 ha scritto:Intanto complimenti per la tua scrittura, efficace, semplice ma coinvolgente. Come ti ho già risposto nel benvenuto, non c'è nulla da vergognarsi nell'avere paura del volo, è una condizione innaturale per l'essere umano e decidere che non si riesce a volare limita un poco solo se stessi, non si fa male a nessun altro. Riguardo ai velivoli militari sul Garda, non so a quale periodo ti riferisci, negli anni '80 ero uno di quelli che potevano spaventarti. Molte basse quote nelle Alpi, moltissime, terminavano proprio nella zona di Riva e poi si continuava verso sud per rientrare verso la base di appartenenza. Io allora volavo sull'acqua, a non più di 10 metri di quota e mi piaceva guardare le persone in barca o sui wind surf. Sarò passato chissà quante volte vicino alla tua casa, ma forse più in basso. Sai, stando sull'aereo non si sente il rumore, non ci si rende conto che si può spaventare qualcuno, anche perché, noi che siamo un po' scemi e ci sentiamo a nostro agio in volo, crediamo d'istinto che non si possa non trovare eccitante ed esaltante veder passare un caccia a bassa quota. Non so se ti ho mai spaventata, se fosse successo, mi dispiace, ti chiedo scusa, non era voluto. Comunque rilassati, ti posso giurare che non ti cadrà mai un aereo sulla testa, ti do la mia parola! PS. Probabilmente gli aeroplani arancioni, no, non te li sei immaginati, erano delle squadriglie di collegamento, degli Aermacchi MB326.
Intanto grazie mille per avermi letta, per avermi risposto, e anche per il complimento.

Sì bè..credo proprio che tu sia uno di quelli che mi ha spaventata, sì. Anche se negli anni '80 ero già più grande e ormai il danno era già fatto. Ma tranquillo eh! in ogni caso.... perdonato, mi rendo conto che non era voluto :)
Poi che dire...vedere passare un caccia a bassa quota ( io odio le guerre, ma i caccia da vedere sono belli, un po' contradditorio magari , ma è così.) ha il suo fascino,vederli passare ha un suo perchè, è sentirli che invece per la psiche, per quel che mi riguarda almeno, è una minaccia anche devastante. Ma immagino che chi pilota non si accorga, o che sia abituato. O dia per scontato che in fondo non succede niente. Magari fossi andata ad abitare in quella casa già da adulta non mi sarei terrorizzata tanto ma da piccoli si hanno meno strumenti per "razionalizzare" le paure per tempo.

Ah, dunque esistono gli aerei arancioni !Ma sai che doveva essere proprio quello lì, a parte il colore, è quella specie di palloncino in fondo all'ala (oddio, a vederlo adesso in foto ....sarà il motore immagino) che mi par proprio uguale uguale.

Ps : so che gli aerei non mi cadranno mai sulla testa. Eh, razionalmente lo so.E' l'irrazionale che è prevalente eh.

Ps ps : qualche annetto fa, forse una decina, non ricordo bene, sono stata invitata a entrare in quell'aeroporto, a Ghedi. Ero indecisa se accettare l'invito poi ho pensato che potesse essere una specie di "pellegrinaggio" lenitivo,quasi karmatico, e così sono andata. Non ho voluto avvicinarmi agli aerei, anche se avrei potuto. Però mi hanno lasciato fare una prova dentro a una specie di macchinario, una cosa non tanto complicata, si saliva "dentro" a questa cosa con uno schermo e una specie di volante o una cosa del genere, era più una specie di giostra che altro... dove si poteva provare a far volare un aereo. Il gioco consisteva nel farlo partire poi in teoria dovevi volare un pochino e poi atterrare. Ma ovviamente io non ci sono riuscita e come naturale che fosse mi sono schiantata. Anzi secondo me l'inconscio ha lavorato apposta per farlo schiantare, così aveva ragione lui senza ombra di dubbio . Però nel gioco lo schianto è meno brutto che nel sogno. Nel sogno era tutto un calore infernale. Lì invece c'era il fermo immagine e una scritta in inglese,e basta, nemmeno il rumore. Molto indolore. :lol:
No, durante la visita non ho fatto parola con nessuno di questo mio trauma infantile. L'ho pudicamente tenuto dentro di me. E poi non mi sembrava carino aver accettato l'invito e poi "rinfacciare" le cose.
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da flyingbrandon » 24 agosto 2014, 15:57

Red Vertigo ha scritto:

In ogni caso, no,niente da fare. Ci ho rinunciato. A volare, intendo. E' qualcosa di più forte di me, qualcosa di troppo profondo perchè possa essere estirpato.
Che tu ci abbia rinunciato va bene. Che tu pensi che sia qualcosa più forte di te e impossibile da sradicare no...non e vero. Quel qualcosa comunque sgorgherà altrove...
Red Vertigo ha scritto:

L'unico mio cruccio, e per quello magari qualche suggerimento magari potrebbe servire..è che mio figlio, che adesso è maggiorenne, ha paura di volare. Già. Ed è colpa mia, ne sono sicura, sono io che gliel'ho attaccata, ne sono certa.
Allora potrebbe scriverci..chissà magari a lui può interessare lasciare aperta possibilità...
Red Vertigo ha scritto:

Grazie a tutti per aver letto questa mia confessione. Un po' lunga, è vero....Ma la sinstesi non è mai stata il mio forte. E poi sì... avevo voglia/bisogno di raccontarla, questa cosa. :hello1:
Figurati...è stato un piacere...peccato che abbia già fermamente deciso tante cose...altrimenti sai quanto spazio per riprendere il volo avresti avuto...
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da tartan » 24 agosto 2014, 17:10

Forse non dovrei dirlo, ma io non ti avrei mai picchiata, anzi, avrei cercato di cambiare casa, con tutto l'amore che potevo avere per gli aerei militari.
PS, quel palloncino non è in fondo alla coda ma in fondo all'ala! :D
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Red Vertigo » 24 agosto 2014, 17:50

flyingbrandon ha scritto:

Che tu ci abbia rinunciato va bene. Che tu pensi che sia qualcosa più forte di te e impossibile da sradicare no...non e vero. Quel qualcosa comunque sgorgherà altrove...
Oddio, non mi dire così! Cioè? Cosa intendi, esattamente? :shock: .
flyingbrandon ha scritto: Allora potrebbe scriverci..chissà magari a lui può interessare lasciare aperta possibilità...
Eh, magari! Cnoscendolo mi par persona troppo schiva per esternare questi suoi sentimenti anche se sotto eventuale nick name. Piuttosto ho visto che in questa sezione c'è un 3d in cui vengono consigliati alcuni libri sull'argomento. Ne faccio tesoro e me ne compro un paio. Me li leggo io, prima di tutto... che male non mi fa. Poi li lascio,così casualmente in giro per casa in bella vista. Senza dire nulla. Non vorrei che, sentendosi egli obbligato, opponesse il classico"rifiuto preventivo". Sia mai che magari in occasione di qualche idea di viaggio ( dopo l'Università non eslcude affatto di andare all'estero) li peschi di sua spontanea volontà . Intanto partirei da questo primo step. Vediamo che succede.


flyingbrandon ha scritto: Figurati...è stato un piacere...peccato che abbia già fermamente deciso tante cose...altrimenti sai quanto spazio per riprendere il volo avresti avuto...
Ciao!
Bè.. diciamo che adesso ho da non tanto passato i 50 e...forse è un po tardi per rimediare. Però non è mai detto. Al momento è così anche perchè dopo un periodo un po' tribolato sto vivendo un periodo meno incasinato anche se, visti i tempi, difficoltà ce n'è sempre eh. Ma diciamo che al momento preferisco godermi la "pace interiore" e mettere un materasso di "calma e sicurezza" tra me e questo "demone". Poi chissà.. mai dire mai nella vita, dopotutto. Magari prima o poi il coraggio di affrontare "il mostro" lo troverò. 8)
tartan ha scritto:Forse non dovrei dirlo, ma io non ti avrei mai picchiata, anzi, avrei cercato di cambiare casa, con tutto l'amore che potevo avere per gli aerei militari.
PS, quel palloncino non è in fondo alla coda ma in fondo all'ala! :D
Bè, anch'io non avrei mai picchiato mio figlio per questo.
Solo molti anni più tardi da quel fatto ho capito che per mio padre quello era un periodo molto teso ed era molto nervoso. Anche per la casa che era stata un grande impegno economico per la famiglia e magari anche questo era causa del suo nervosismo. E quindi.. :roll: non si poteva cambiare. Che poi aveva un bel giardino e... vabbè, è andata così.
Ps : :roll: scusa, perdonami ma :roll: in effetti avevo scritto ala, ok che di aerei ne capisco una cippa e un motore può diventare per me un "palloncino" però..l'ala è un' ala anche per me :D
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da tartan » 24 agosto 2014, 18:06

E il "palloncino" non è un motore ma un serbatoio di carburante che quando non serve più viene sganciato sulla testa di chi cammina ignaro! :D
Non volevo criticare troppo tuo padre, ci sono passato anche io per periodi molto tesi e il fatto che tu lo abbia capito e accettato è molto bello. Perdonami l'intrusione.
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Red Vertigo » 24 agosto 2014, 18:18

tartan ha scritto:E il "palloncino" non è un motore ma un serbatoio di carburante che quando non serve più viene sganciato sulla testa di chi cammina ignaro! :D
Non volevo criticare troppo tuo padre, ci sono passato anche io per periodi molto tesi e il fatto che tu lo abbia capito e accettato è molto bello. Perdonami l'intrusione.
Figurati, non devi chiedermi scusa di nulla :wink: Ho passato diversi anni a litigare ferocemente con mio padre( bè.. mica espressamente per quella faccenda, ovvio)...poi l'esperienza fa anche capire i punti di vista e i problemi degli altri e anche quelle dei propri genitori. Per fortuna.

Ah, allora è un serbatoio!. OK.
Però dai non viene sganciato :roll: Cioè.. :roll: Ma lo scherzo è che viene sganciato o che è un serbatoio? :roll:
No dai.. non viene sganciato..non può essere....ma è o no un serbatoio?

Ps : La psiche direbbe : il serbatoio ( o il motore.. quello che è ) non si sgancia ma...pesa. E siccome ad un certo punto l'aereo invecchia e un po' marcisce ecco che l'ala non regge il peso e il motore/serbatoio si sgancia. E mi cade sulla testa. Il fatto che io stia scrivendo questo è perchè in effetti la psiche l'ha detto. :wink: Scherzo, ma non tanto, però.
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da tartan » 24 agosto 2014, 19:23

Lo scherzo è che sapevo che dicendolo così ti saresti preoccupata di più, :mrgreen: però è veramente un serbatoio supplementare che, in caso di operazioni di guerra, viene utilizzato per il volo di trasferimento, quindi, per rendere l'aereo più manovrabile nella guerra aerea, viene sganciato, ma solo in guerra, o, forse, anche in esercitazioni in zone deserte, almeno credo e spero visto che non sono mai, per mia fortuna, stato militare. Sicuramente Lampo 13 saprà essere più preciso in merito. Comunque tranquilla, con la micragna che gira in Italia, non si buttano serbatoi con facilità :D
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da flyingbrandon » 24 agosto 2014, 20:04

Red Vertigo ha scritto: Oddio, non mi dire così! Cioè? Cosa intendi, esattamente? :shock: .
Che i meccanismi e i traumi "emotivi" che spesso sfociano nella paura di volare...o quella di precipitare ma comunque legata all'aereo hanno origini e radici sì profonde ma spesso non sono affatto eventi legati al volo di per se stesso. Non volare, che è una scelta, non elimina quei meccanismi e quei traumi...al massimo non te li fa affiorare con tanta violenza ma...ci sono...e continueranno ad esserci. Di solito, ciò che non si risolve trova comunque modo di affiorare in altri aspetti della vita o comunque non permettono di "godersela".
Red Vertigo ha scritto: Eh, magari! Cnoscendolo mi par persona troppo schiva per esternare questi suoi sentimenti anche se sotto eventuale nick name. Piuttosto ho visto che in questa sezione c'è un 3d in cui vengono consigliati alcuni libri sull'argomento. Ne faccio tesoro e me ne compro un paio. Me li leggo io, prima di tutto... che male non mi fa. Poi li lascio,così casualmente in giro per casa in bella vista. Senza dire nulla. Non vorrei che, sentendosi egli obbligato, opponesse il classico"rifiuto preventivo". Sia mai che magari in occasione di qualche idea di viaggio ( dopo l'Università non eslcude affatto di andare all'estero) li peschi di sua spontanea volontà . Intanto partirei da questo primo step. Vediamo che succede.
Certamente non è da obbligare...ma non penso sia necessario neanche lasciarli lì per caso...se li trovi utili puoi consigliarli serenamente no? Se poi trovasse utile scrivere qua bene...altrimenti bene lo stesso....
Red Vertigo ha scritto:
Bè.. diciamo che adesso ho da non tanto passato i 50 e...forse è un po tardi per rimediare. Però non è mai detto. Al momento è così anche perchè dopo un periodo un po' tribolato sto vivendo un periodo meno incasinato anche se, visti i tempi, difficoltà ce n'è sempre eh. Ma diciamo che al momento preferisco godermi la "pace interiore" e mettere un materasso di "calma e sicurezza" tra me e questo "demone". Poi chissà.. mai dire mai nella vita, dopotutto. Magari prima o poi il coraggio di affrontare "il mostro" lo troverò. 8)
Tardi? Che significa tardi??
Io non penso che in te ci sia una pace interiore...non traspare pace interiore anche se emerge una generale accettazione (non però emotiva ma razionale). Non ci sono demoni....neanche "demoni"....ci sei tu....e tu. E poi tu. E anche tu.
Red Vertigo ha scritto:
Bè, anch'io non avrei mai picchiato mio figlio per questo.
Solo molti anni più tardi da quel fatto ho capito che per mio padre quello era un periodo molto teso ed era molto nervoso. Anche per la casa che era stata un grande impegno economico per la famiglia e magari anche questo era causa del suo nervosismo. E quindi.. :roll: non si poteva cambiare. Che poi aveva un bel giardino e... vabbè, è andata così.
Il punto è che tu non l'avresti fatto. E quello che hai capito più tardi è una giustificazione...ma non penso sia sufficiente anche se te la sei "spiegata" bene. Se era teso e nervoso non era colpa tua. E l'esserti vissuta un contesto dove potesse esserlo o che potesse esserlo una tua "azione" , a livello emotivo, non è una iniezione di fiducia nei tuoi confronti. Essere buoni genitori, e volere bene ai figli, non è comunque una garanzia di non fare ca**ate sempre nei confronti dei propri figli. Le si fanno...a volte anche delle banalità segnano...è impossibile non farle. A volte si cerca di dare una "immagine" di genitore e si trascura o si dimentica che comunque emerge l'aspetto emotivo...che è quello di una persona, con le proprie debolezze e difetti (oltre che qualita e pregi) a prescindere dal ruolo. Spesso si confonde la persona con il ruolo. Spesso non si vuole ammettere che si può essere stati "pesanti" seppur in buona fede...e spesso ci si aggrappa al ruolo per nascondere i propri problemi. Ciò non vuole essere una critica nei confronti dei tuoi genitori...ma non è necessario che cerchi dei buoni motivi per i loro errori....sono errori e basta...e lo sono anche senza "cattiveria". Il rischio del trovare una giustificazione è quello di non permettersi di ascoltare invece "i lamenti" , magari spesso fondati, di quella bambina spesso incolpevole...e quando c'è la possibilità...questa bambina torna fuori con tutta l'energia che ha. Ascoltala...
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Lampo 13 » 24 agosto 2014, 23:39

tartan ha scritto:Lo scherzo è che sapevo che dicendolo così ti saresti preoccupata di più, :mrgreen: però è veramente un serbatoio supplementare che, in caso di operazioni di guerra, viene utilizzato per il volo di trasferimento, quindi, per rendere l'aereo più manovrabile nella guerra aerea, viene sganciato, ma solo in guerra, o, forse, anche in esercitazioni in zone deserte, almeno credo e spero visto che non sono mai, per mia fortuna, stato militare. Sicuramente Lampo 13 saprà essere più preciso in merito. Comunque tranquilla, con la micragna che gira in Italia, non si buttano serbatoi con facilità :D
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Red Vertigo » 25 agosto 2014, 14:32

flyingbrandon ha scritto:

Che i meccanismi e i traumi "emotivi" che spesso sfociano nella paura di volare...o quella di precipitare ma comunque legata all'aereo hanno origini e radici sì profonde ma spesso non sono affatto eventi legati al volo di per se stesso. Non volare, che è una scelta, non elimina quei meccanismi e quei traumi...al massimo non te li fa affiorare con tanta violenza ma...ci sono...e continueranno ad esserci. Di solito, ciò che non si risolve trova comunque modo di affiorare in altri aspetti della vita o comunque non permettono di "godersela".
Mah, nel mio caso sono sicura che la "radice" sia proprio quella che ho descritto, che poi ci possano anche essere altri motivi che si agganciano a quello, può essere. E soprattutto che non risolvere, non riuscire ad andare oltre a quel "trauma" iniziale sia qualcosa che continui ad emergere toccando anche altri aspetti della vita e che non permetta di "godersela, questo è sicuro.
Il problema è trovare la chiave sul perchè..non si sia trovato, o non si sia voluto trovare il modo di andanrcene in fuori. E qui non so cosa dirti, nel senso che proprio lo ignoro.
flyingbrandon ha scritto:
Certamente non è da obbligare...ma non penso sia necessario neanche lasciarli lì per caso...se li trovi utili puoi consigliarli serenamente no? Se poi trovasse utile scrivere qua bene...altrimenti bene lo stesso....

Ok, farò così allora. Magari saprò dire se almeno lui avrà qualche successo, qualche miglioramento. Nel suo caso credo si tratta di scarsa fiducia nel prossimo (stare sull'areo è qualcosa che non può controllare direttamente) e anche un po' in sè stesso però, ma credo che comunque leggere qualcosa a riguardo come suggerito possa fargli solo che bene.
flyingbrandon ha scritto:
Tardi? Che significa tardi??
Io non penso che in te ci sia una pace interiore...non traspare pace interiore anche se emerge una generale accettazione (non però emotiva ma razionale). Non ci sono demoni....neanche "demoni"....ci sei tu....e tu. E poi tu. E anche tu.
flyingbrandon ha scritto:

Il punto è che tu non l'avresti fatto. E quello che hai capito più tardi è una giustificazione...ma non penso sia sufficiente anche se te la sei "spiegata" bene. Se era teso e nervoso non era colpa tua. E l'esserti vissuta un contesto dove potesse esserlo o che potesse esserlo una tua "azione" , a livello emotivo, non è una iniezione di fiducia nei tuoi confronti. Essere buoni genitori, e volere bene ai figli, non è comunque una garanzia di non fare ca**ate sempre nei confronti dei propri figli. Le si fanno...a volte anche delle banalità segnano...è impossibile non farle. A volte si cerca di dare una "immagine" di genitore e si trascura o si dimentica che comunque emerge l'aspetto emotivo...che è quello di una persona, con le proprie debolezze e difetti (oltre che qualita e pregi) a prescindere dal ruolo. Spesso si confonde la persona con il ruolo. Spesso non si vuole ammettere che si può essere stati "pesanti" seppur in buona fede...e spesso ci si aggrappa al ruolo per nascondere i propri problemi. Ciò non vuole essere una critica nei confronti dei tuoi genitori...ma non è necessario che cerchi dei buoni motivi per i loro errori....sono errori e basta...e lo sono anche senza "cattiveria". Il rischio del trovare una giustificazione è quello di non permettersi di ascoltare invece "i lamenti" , magari spesso fondati, di quella bambina spesso incolpevole...e quando c'è la possibilità...questa bambina torna fuori con tutta l'energia che ha. Ascoltala...
Ciao!
Tardi significa che chissà quanto impiegherò a farmi passare questa cosa troppo sedimentata ormai ,avrei dovuto farlo prima.

Ok, so che fece una ca**ta quella volta. Non è che giustifico i suoi errori ma diciamo che con lui, negli anni.. me la sono sfangata anche duramente nel senso che anch'io, poi ,gli tirai i miei "schiaffi" .Non fisici ovviamente, ma ci sono molti modi di tirar sberle. Finchè ad un certo punto ci si siede intorno ad un tavolo e... si fa pace. Che non è accettazione, che non è rassegnazione, non è resa.E' semplicemente rendersi conto dei reciproci errori ( ne ho commessi anch'io nei suoi confronti, nel corso del tempo) e..perdonarseli.
Non sempre perdonare è giusto, ma a volte lo è, però.
Detto questo hai ragione, devo ascoltare "quella bambina ", quella in bilico tra la paura di qualcosa e il fascino per quella cosa stessa ( aver paura del rumore ma restare sul balcone a guardare ammirata anche, per esempio ), o in bilico tra emozioni o sentimenti diversi a cui possiamo dare i contenuti più vari ( non so...pensando ad un viaggio....voglia di avventura/paura dell'avventura? Voglia di libertà/paura della libertà?)

Il problema è che non so come fare, anzi prima di tutto non so nemmeno dove trovare l'energia per iniziare.

Oltretutto.. non è che nopn ho mai viaggiato in aereo, anzi di viaggi ne ho fatti tanti. E, a parte un caso risolto comunque senza alcun tipo di danno, i miei viaggi, oggettivamente ( quindi miei terrorii a parte) sono sempre stati normali dal punto di vista del volo in sè. le esperienze positive avrebbero dovuto rasserenarmi. Invece è successo esattamente il contrario . E l'esperienza potivia si è tramuta in un pregresso negativo e di frustazione dolorosa. Quindi, io mi dico.. perchè ripovarci sapendo che comnque anche eventuali esperienze positive non mi aiuteranno ?

Ok, è che sono io il problema, lo so ma.. ma da che parte comincio ?
Ho letto che ad un altro utente hai consigliato yoga, esercizi di respirazione....Ma, ma io avevo provato con queste cose, prima di gettare la spugna ho provato...ma non hanno funzionato perchè..non lo so perchè ma
il toro per le corna non sono riuscita a prenderlo. Ora non lo so se ho la forza di farlo. Anche se già per il fatto di aver iniziato la mia confessione qui.. significherà pure che da qualche parte il lamento della bambina ancora si fa sentire.
Lampo 13 ha scritto:
tartan ha scritto:Lo scherzo è che sapevo che dicendolo così ti saresti preoccupata di più, :mrgreen: però è veramente un serbatoio supplementare che, in caso di operazioni di guerra, viene utilizzato per il volo di trasferimento, quindi, per rendere l'aereo più manovrabile nella guerra aerea, viene sganciato, ma solo in guerra, o, forse, anche in esercitazioni in zone deserte, almeno credo e spero visto che non sono mai, per mia fortuna, stato militare. Sicuramente Lampo 13 saprà essere più preciso in merito. Comunque tranquilla, con la micragna che gira in Italia, non si buttano serbatoi con facilità :D
Ma che sganciare! Costano!!! :lol:
:twisted: :lol: Ok, dai. Ma dai commenti capisco che questo aereo ancora è in giro.. non so se gli stessi aerei di allora o lo stesso modello prodotto di fresco ma in ogni caso vola ancora. Incredibile, con tutte le nuove tecnologie veramente c'è ancora questo aereo con i "palloncini sgonfiabili" sulle ali?!Perdonatemi, però dai, in effetti me lo ricardavo un po' buffo.. ma in effetti lo è anche. Fa quasi tenerezza. :wink:
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Lampo 13 » 25 agosto 2014, 18:18

No, è in un museo, come anche quelli su cui volavo io! :(

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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Red Vertigo » 25 agosto 2014, 23:29

Lampo 13 ha scritto:No, è in un museo, come anche quelli su cui volavo io! :(
Ah ecco. In effetti noto solo ora la tua età... :oops: non tanto lontana dalla mia eh.

Chissà quali erano quelli neri, allora. Ma non ti saprei dire come erano fatti, se non che mi par ( mi pare.. ma chissà) di ricordare che non mi sembrava avessero le ali a triangolo e... mi sembra che fossero non tutti puntuti ma un pochino...con forme smussate. Ma più di questo proprio non saprei ricordare.
Comunque la manovra che facevi tu, venendo da Riva, adesso non penso potresti più farla. O almeno...non lo fa più nessuno . In effetti adesso abito non a Riva , ma sul lato sud del lago di Garda, proprio sul lago, e se ci fossero aerei che passano non dico così bassi ma..diciamo 100-150 metri dall'acqua, io li sentirei, se non altro li sentirei avvicinarsi. Invece non li sento se non raramente una volta ogni tanto ma giusto uno..... ma.. comunque ben più alti di così. :wink:
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Lampo 13 » 26 agosto 2014, 0:24

Red Vertigo ha scritto:
Lampo 13 ha scritto:No, è in un museo, come anche quelli su cui volavo io! :(
Ah ecco. In effetti noto solo ora la tua età... :oops: non tanto lontana dalla mia eh.

Chissà quali erano quelli neri, allora. Ma non ti saprei dire come erano fatti, se non che mi par ( mi pare.. ma chissà) di ricordare che non mi sembrava avessero le ali a triangolo e... mi sembra che fossero non tutti puntuti ma un pochino...con forme smussate. Ma più di questo proprio non saprei ricordare.
Comunque la manovra che facevi tu, venendo da Riva, adesso non penso potresti più farla. O almeno...non lo fa più nessuno . In effetti adesso abito non a Riva , ma sul lato sud del lago di Garda, proprio sul lago, e se ci fossero aerei che passano non dico così bassi ma..diciamo 100-150 metri dall'acqua, io li sentirei, se non altro li sentirei avvicinarsi. Invece non li sento se non raramente una volta ogni tanto ma giusto uno..... ma.. comunque ben più alti di così. :wink:
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da flyingbrandon » 26 agosto 2014, 0:44

Red Vertigo ha scritto: Mah, nel mio caso sono sicura che la "radice" sia proprio quella che ho descritto, che poi ci possano anche essere altri motivi che si agganciano a quello, può essere. E soprattutto che non risolvere, non riuscire ad andare oltre a quel "trauma" iniziale sia qualcosa che continui ad emergere toccando anche altri aspetti della vita e che non permetta di "godersela, questo è sicuro.
Il problema è trovare la chiave sul perchè..non si sia trovato, o non si sia voluto trovare il modo di andanrcene in fuori. E qui non so cosa dirti, nel senso che proprio lo ignoro.
Invece io sono abbastanza sicuro che quella non sia la radice ma, semmai, il collante...il richiamo. Ti credo quando dici che ti spaventavano...così come il temporale spaventa il 90% dei bambini proprio con il tuono. Ma quando cresci capisci...che era solo un rumore...e non spaventa più. Il "collante" perché è probabile che sia stata la tua "colonna sonora" in qualche situazione o in un momento abbastanza lungo di tensione...e come una canzone "richiama" determinate emozioni così può fare l'aereo. C'è poi un altro aspetto da considerare. È più facile riversare la causa, soprattutto quando eri più piccola, su qualcosa con cui avevi o potevi avere una certa separazione piuttosto che su qualcosa di caro o vicino. E questo risponde anche al perché "non si sia trovato o non si sia voluto trovare"...soprattutto al non si sia voluto trovare.



Red Vertigo ha scritto: Tardi significa che chissà quanto impiegherò a farmi passare questa cosa troppo sedimentata ormai ,avrei dovuto farlo prima.
Perché dici questo? Non ci vuole del tempo...può essere istantaneo...o può durare una vita se si cerca invano o non si cambia il proprio modo di pensare. Se tu crei questa credenza, che sia tardi per i motivi che hai detto, certamente questo processo ti sembrerà impossibile...perché una percezione erronea ti impedisce di cambiare qualsiasi cosa...soprattutto se metti in discussione tutto...tranne quella credenza che ti genera quella percezione.
Red Vertigo ha scritto: Ok, so che fece una ca**ta quella volta. Non è che giustifico i suoi errori ma diciamo che con lui, negli anni.. me la sono sfangata anche duramente nel senso che anch'io, poi ,gli tirai i miei "schiaffi" .Non fisici ovviamente, ma ci sono molti modi di tirar sberle. Finchè ad un certo punto ci si siede intorno ad un tavolo e... si fa pace. Che non è accettazione, che non è rassegnazione, non è resa.E' semplicemente rendersi conto dei reciproci errori ( ne ho commessi anch'io nei suoi confronti, nel corso del tempo) e..perdonarseli.
Non sempre perdonare è giusto, ma a volte lo è, però.
Ma vedi...non è questione di perdonare o fare pace. Scientificamente è stato osservato quali onde cerebrali abbiano il sopravvento tra 0 e 5 anni e diviso nei periodi dai 0 a 2 e poi fino a 5. Se ti interessa poi entro nel dettaglio ma ci sono degli aspetti, apparentemente non gravi, che lasciano dei segni profondi in un bambino. Un esempio semplice è dire "hai fatto una scemata" oppure "scemo" o "sei scemo". Un adulto , in un momento di rabbia, può utilizzare le 3 frasi come sinonimi ...ma le ultime due, in sostanza, sono molto diverse negli effetti rispetto alla prima. Non bisogna quindi cercare necessariamente cose gravi. La cosa che segna , spesso, è il percepito del bambino e non tanto il fatto in sé da un punto di vista oggettivo. Non è necessario parlare di colpe, quindi neanche di perdoni...è così...è il tuo percorso. Spesso maggiori difficoltà portano ad una crescita maggiore. Altrettanto spesso, invece, affossano perché vengono ignorate oppure vengono fraintese. Ogni sintomo...ogni emozione ha un significato. Se questo viene colto...l'emozione, anche negativa, non trova sostentamento e sparisce...e così molto spesso anche un sintomo fisico. Ma se non viene colta rimame...esattamente come la spia di una automobile. Se ti si accende quella della benzina perchè sei a secco e non fai benzina....puoi revisionare anche bullone per bullone ma la spia rimane e il motore non si mette in moto. Quella è una spia codificata....le tue emozioni o i tuoi sintomi meno. Richiedono una tua maggiore attenzione.
Red Vertigo ha scritto: Detto questo hai ragione, devo ascoltare "quella bambina ", quella in bilico tra la paura di qualcosa e il fascino per quella cosa stessa ( aver paura del rumore ma restare sul balcone a guardare ammirata anche, per esempio ), o in bilico tra emozioni o sentimenti diversi a cui possiamo dare i contenuti più vari ( non so...pensando ad un viaggio....voglia di avventura/paura dell'avventura? Voglia di libertà/paura della libertà?)
Ciò che ti affascina, anche se ti spaventa, non fa l'effetto che ti ha fatto.
Red Vertigo ha scritto: Il problema è che non so come fare, anzi prima di tutto non so nemmeno dove trovare l'energia per iniziare.
Non ci vuole particolare energia. Vedi...prima,ti sentivi in quiete...hai detto che eri in pace. Ma non lo sei. In pace si affronta tutto serenamente. Il tuo si avvicina più ad un equilibrio instabile...se muovi la pallina dalla collina magari la perdi...quindi ti ritrovi immobile "avvolta" nella paura...anche non manifesta, che una virgola ti rigiri tutto ciò che hai conquistato. E questa non è pace interiore.
Red Vertigo ha scritto: Oltretutto.. non è che nopn ho mai viaggiato in aereo, anzi di viaggi ne ho fatti tanti. E, a parte un caso risolto comunque senza alcun tipo di danno, i miei viaggi, oggettivamente ( quindi miei terrorii a parte) sono sempre stati normali dal punto di vista del volo in sè. le esperienze positive avrebbero dovuto rasserenarmi. Invece è successo esattamente il contrario . E l'esperienza potivia si è tramuta in un pregresso negativo e di frustazione dolorosa. Quindi, io mi dico.. perchè ripovarci sapendo che comnque anche eventuali esperienze positive non mi aiuteranno ?
L'esperienza positiva dell'aereo non ti ha in nessun modo aiutato perché non è l'aereo il tuo problema esistenziale. Si è aggravato perché quando tu dici qualcosa ad una persona e questa non sente....urli. Tu hai fissato l'origine e il tuo problema sull'aereo...creando questa "credenza" non hai dato modo o avuto modo di comprendere altro.
Red Vertigo ha scritto:
Ok, è che sono io il problema, lo so ma.. ma da che parte comincio ?
Ho letto che ad un altro utente hai consigliato yoga, esercizi di respirazione....Ma, ma io avevo provato con queste cose, prima di gettare la spugna ho provato...ma non hanno funzionato perchè..non lo so perchè ma
il toro per le corna non sono riuscita a prenderlo. Ora non lo so se ho la forza di farlo. Anche se già per il fatto di aver iniziato la mia confessione qui.. significherà pure che da qualche parte il lamento della bambina ancora si fa sentire.
L'inizio è sempre da te...svuotarsi delle proprie credenze è un ottimo inizio. Niente funziona se vuoi avere avere punti fissi...soprattutto se questi punti fissi in realtà non lo sono. Quelle discipline sono perfette per determinati aspetti ma non sono altro che tecniche se non rinunci a ciò che credi. Non esiste una cura...o una pozione....dove tu non abbia il potere unico e principale. Se tu non comprendi o non vuoi comprendere non c'è niente che possa farlo al posto tuo. Anche io penso che se sei qui, un lamento e una intuizione per uscirne...già ce l'hai...
Ciao!
Ultima modifica di flyingbrandon il 26 agosto 2014, 1:10, modificato 1 volta in totale.
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da Red Vertigo » 26 agosto 2014, 1:01

Intanto..ringrazio per la risposta. In questo momento... devo rileggere le cose con..riflessione. Devo riflettere su quello che hai scritto anche perchè.. c'è qualcosa che non capisco, ma non so se non lo capisco veramente o non lo capisco perchè "mi disturba" capirlo. Così, domani, a mente un po' più...meno stanca di adesso, ci torno su e poi ti chiederò ancora lumi, se non ti spiace. Intanto bè, buonanotte, che è anche ora di nanna in effetti.
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Re: ..ma i militari lo sanno che....

Messaggio da flyingbrandon » 26 agosto 2014, 1:05

Red Vertigo ha scritto:Intanto..ringrazio per la risposta. In questo momento... devo rileggere le cose con..riflessione. Devo riflettere su quello che hai scritto anche perchè.. c'è qualcosa che non capisco, ma non so se non lo capisco veramente o non lo capisco perchè "mi disturba" capirlo. Così, domani, a mente un po' più...meno stanca di adesso, ci torno su e poi ti chiederò ancora lumi, se non ti spiace. Intanto bè, buonanotte, che è anche ora di nanna in effetti.
Certo che non mi dispiace.
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