sigmet ha scritto:queste sono le violazioni agli spazi aerei in un paese EU dove volano molti aerei di GA.
Come si vede negli ultimi anni c'e' stato un incremento significativo delle violazioni a fronte di un minore rateo x ora di volo. La cosa che sorprendera' Wilmo e gli scienziati del volo e' che nel 1997 la percentuale di piloti che utilizzava il GPS era del 20-25% (di cui molti non erano neanche moving map) mentre negli ultimi tre anni a parita' di ratei h/v la percentuale sale fino a superare il 75 % con GPS sempre piu' performanti dal punto di vista delle prestazioni grafiche. In particolare quasi tutte le violazioni che hanno portato ad un airprox hanno coinvolto aerei che nel 90% dei casi erano equipaggiati con GPS cartografico. Qualcuno di questi aveva anche un TCAS!
Io non lo trovo tanto strano.
L'introduzione di una nuova tecnologia "baby sitter" in teoria, nel migliore dei mondi possibili, dovrebbe facilitare una ulteriore riduzione di tassi di "errore" (nel senso più lato immaginabile), ossia di imperfezione nella gestione di qualcosa; nel mondo reale è comune avvenga il contrario.
Nel mio mestiere, la necessità di attendere di vedere lo sviluppo di una pellicola per poter sapere se la terna base tempo, diaframma, messa a fuoco nonché il taglio dell'inquadratura erano stati corretti per lo scopo prefisso per l'immagine generava per selezione naturale una maggiore attenzione a quel che si faceva, ed una migliore consapevolezza.
Ad un fotografo di matrimoni serio (io ho sempre fatto
altro, ma conosco bene l'ambiente) appariva abbastanza deprimente vedere colleghi che su quattordici rulli da 12 pose (168 foto) ne dovevano scartare una quaranta-cinquantina per poter proporre agli sposi solo tra le 100 e le 120 "buone" per l'album.
Si sentiva in gamba se andavano bene quantitativamente dieci rulli su undici o poco più. 10% di scarto era per un fotografo bravo già tanto, voleva dire che non era in giornata.
Poi è arrivato il digitale. L'innovazione reale non è il fatto di mettere le foto in una scheda invece che su una pellicola, ma il fatto di scattare, e poter rivedere subito le foto appena scattate alla ricerca di eventuali errori. Così mal che vada la rifai. Questo dovrebbe produrre un processo di auto-apprendimento molto più veloce, puoi verificare subito se hai ragionato bene. Diventare ancora più preciso, altro che il 10% di scarto.
Adesso vedo (visto io da ospite) scattare anche più di mille foto per evento per selezionarne 120-130.
La facilità ha prodotto purtroppo, puntualmente, superficialità, pressappochismo e sciatteria potendo contare su un "testicolo sostitutivo" tecnologicamente avanzato. Temo sia nella natura umana.
Io vedo consegnare al cliente (incompetente, non è colpa sua) scatti che quando avevo diciotto anni ...se fossero usciti a me li avrei strappati in pezzetti piccoli prima di metterli nel cestino, casomai li avesse visti qualcuno.
Ci vuole, purtroppo, la gavetta. Il sacrificio e la difficoltà.
Non dico il sergente Hartmann, ma sarebbe meglio avere il paracadute... senza che ce lo abbiano detto.