Il progetto Space It Up, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), riunisce l’expertise italiana nella scienza e nell’ingegneria spaziale, ponendo l’Italia in prima linea nella ricerca sull’osservazione e la protezione della Terra, l’esplorazione extraterrestre, i satelliti artificiali e il tele-rilevamento.
L’ambizioso partenariato, i cui lavori in fase progettuale sono stati coordinati dal Politecnico di Torino, in particolare dal professor Erasmo Carrera, supportato dai colleghi di Ateneo tra cui Sabrina Corpino, Marco Petrolo, Alessandro Battaglia, Giovanni Ghione, Piero Boccardo e Alfonso Pagani, è composto da 33 membri, tra cui università, centri di ricerca e aziende, che lavoreranno insieme per promuovere la collaborazione e l’innovazione nel settore spaziale con una dotazione di 80 milioni di euro.
Space It Up impiegherà centinaia di ricercatori in 9 linee di ricerca (Spoke), rappresentando un passo deciso dell’Italia verso l’eccellenza spaziale, unendo l’expertise accademica, la ricerca e l’industria per promuovere la ricerca nelle discipline trasversali nelle attività spaziali ed in particolare la protezione del pianeta, l’esplorazione dello spazio e la scienza degli habitat extraterrestri (in particolare Luna e Marte).
“Il Politecnico di Torino ha condotto con successo il coordinamento della proposta progettuale di Space It Up”, sottolinea la professoressa Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico al Politecnico. “Un progetto articolato e ambizioso che si inserisce nella cornice del PNRR per permettere all’Italia di fare il grande salto nel panorama internazionale della ricerca in campo aerospaziale, mettendo a sistema le risorse dell’accademia, dei centri di ricerca e delle imprese e contribuendo a valorizzare le eccellenze italiane del settore. Questo partenariato rappresenta un punto di partenza per lo sviluppo dei rapporti tra ricerca e impresa anche in questo ambito di frontiera, aprendo nuovi orizzonti per la sostenibilità della vita sulla Terra e per l’esplorazione dello spazio”.
“Space It Up rappresenta un unicum nel panorama delle attività spaziali italiane”, spiega il professor Erasmo Carrera, coordinatore della proposta e referente per il Politecnico. “Per la prima volta lavoreranno insieme, sui più importanti temi spaziali (escluse le missioni scientifiche e lanciatori), la totalità degli attori italiani. È questa una risposta responsabile del sistema spaziale italiano alla richiesta venuta dal PNRR; sistema che ha voluto fortemente lavorare insieme, senza divisioni, sviluppando un progetto ambizioso che guarda oltre il 2026. La società consortile che si andrà a costituire, ben supportata dalla struttura di coordinamento Hub con sede al Politecnico di Torino, avrà l’ambizione di proporre Space It Up nei contesti nazionali, europei ed internazionali anche in bandi competitivi. Difatti, I numeri, le persone e le competenze presenti nel partenariato fanno del Consorzio Space It Up un attore nazionale che potrà, senza timore, misurarsi alla pari di altre entità europee”.
Gli obiettivi di Space It Up:
Promuovere l’innovazione e ampliare le conoscenze fondamentali
Fin dagli esordi, l’esplorazione dello spazio ha richiesto di spingere la conoscenza oltre i suoi limiti. Space It Up svilupperà tecnologie innovative per sostenere e promuovere le future attività spaziali. Inoltre, i contributi di Space It Up avranno un impatto su diverse aree fondamentali, come i modelli numerici, le architetture e le costellazioni satellitari innovative, i nuovi profili di missione, la strumentazione avanzata e le applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale.
Promuovere un futuro sostenibile
L’umanità ha il compito di preservare il pianeta e lo spazio per le generazioni future. L’implementazione di tecnologie spaziali innovative consentirebbe di osservare i cambiamenti climatici e di prevedere gli eventi meteorologici estremi. Inoltre, Space It Up proporrà soluzioni innovative per migliorare la resilienza delle infrastrutture spaziali e terrestri ai fenomeni meteorologici estremi.
Garantire la permanenza umana a lungo termine nello spazio extraterrestre
La permanenza umana a lungo termine nello spazio pone numerose sfide tecnologiche, che richiedono soluzioni innovative per essere superate. Space It Up promuove lo sviluppo di nuove idee e la definizione di tecnologie abilitanti per rendere l’umanità una specie multi-planetaria. Il progetto affronterà non solo le questioni tecnologiche, ma anche quelle relative allo sfruttamento delle risorse, alla produzione in situ, alle soluzioni circolari per una permanenza sostenibile e agli aspetti neurofisiologici della vita fuori dal pianeta Terra.
Rafforzare lo spazio come “ecosistema” in Italia
L’Italia coprirà l’intera catena del valore della ricerca e dello sviluppo in campo spaziale, grazie a un efficace coordinamento tra Università, Enti di ricerca e un sistema di piccole, medie e grandi industrie. Inoltre, Space It Up promuoverà collaborazioni tra partner e nuove sinergie per proporre soluzioni innovative e multidisciplinari. Di conseguenza, Space It Up fornirà al Paese un ecosistema spaziale più solido e competitivo.
Space It Up coinvolge 13 università (Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, La Sapienza-Università di Roma, Università di Padova, Università degli Studi di Trento, Gran Sasso Science Institute, Università di Bologna, Università di Pisa, Politecnico di Bari, Università degli Studi di Firenze, Università della Calabria e Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), 10 centri di ricerca pubblici e privati (Centro Nazionale delle Ricerche-CNR, Istituto Nazionale di Astrofisica-INAF, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare-INFN, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-INGV, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica-INRiM, Istituto Italiano di Tecnologia-IIT, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici-CMCC, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile-ENEA, Fondazione Bruno Kessler e Fondazione LINKS), 10 aziende (Leonardo, TAS-I, Telespazio, Altec, E-Geos, Cira, Sitael, Argotec, TYVAk e Mapsat).
Il progetto è suddiviso in 9 linee di ricerca o spoke.
Il coordinamento di Space It Up è affidato alla struttura Hub con sede al Politecnico di Torino, che si adopererà sia per realizzare le attività di ricerca descritte nei nove spoke, sia per proporre il consorzio e i suoi membri in progetti spaziali nazionali e internazionali di particolare rilevanza per l’Italia.
(Ufficio Stampa Politecnico di Torino)