MD80.it ha potuto visitare la sede operativa del Nucleo Elicotteri del Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco della Provincia Autonoma di Trento, sita presso l’ aeroporto Caproni (LIDT).
Quando il servizio venne costituito, il 14 gennaio 1959, era Regionale. Con l’approvazione del secondo statuto di autonomia e il passaggio di molte competenze primarie dalla regione alle due Provincie Autonome, dal 15 febbraio 1980, la legge affidò la gestione del servizio al Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco.
All’inizio con un velivolo ad ala rotante a pale in legno e motore a pistoni, un Augusta Bell 47 J “Ranger” I-TREJ, con il quale si effettuavano principalmente operazioni antincendio. Il primo pilota Riccardo Degasperi nell’agosto del 1959 effettuò il primo soccorso in montagna, dando inizio così al servizio, non solo in Trentino Alto Adige, ma a livello nazionale.
Ci guida nella visita il comandante Ciro Valentini. I mezzi odierni quasi non sono paragonabili a quelli degli inizi; volare con gli elicotteri di 61 anni fa, monomotori a pistoni e pure aspirati, era da veri pionieri, quasi da avventurieri fa notare Valentini.
Il Nucleo Elicotteri è titolare di COA rilasciato da ENAC. E’ dotato di settore manutenzione che permette di gestire in proprio tutte le manutenzioni, ad esclusione di quelle più complesse ed approfondite. Queste vengono svolte presso la casa madre: Airbus è vicina di casa e per i 3 mezzi francesi il percorso è davvero a km 0; oppure sono i tecnici di ditte autorizzate e certificate che eseguono le manutenzioni presso la nostra struttura – spiega Valentini – e trovano tutto il necessario per lavorare on-site.
Qualsiasi anomalia, anche di piccola entità che dovesse emergere durante un intervento, non è lasciata cadere nel vuoto, finisce in un rapporto per il safety manager. In base ad opportune valutazioni, se necessario si attuano azioni correttive del modus operandi, oppure potrebbero essere riviste le procedure operative.
Come tutti i vigili del fuoco i turni sono di 12 ore ma i piloti non possono sforare le 5 ore di volo se si tratta di TPP, mentre con l’ elicottero “da lavoro“ le ore di volo sono 6. Inoltre, nello stesso turno di lavoro, per ragioni di sicurezza, non è consentito alternare la condotta dall’AW139 al SA365 Dauphine.
La realtà del N.E. è molto particolare, unica a livello nazionale per configurazione e modello organizzativo. Semplificando, può essere vista come fossero due compagnie a se stanti aventi compiti differenti, con attrezzature ed equipaggiamenti connessi. Per economie di scala molte cose sono invece comuni.
La struttura è composta da 12 piloti, 10 tecnici e 6 coadiutori di volo e garantisce il servizio H24/365. Tutti i piloti sono abilitati e certificati a volare su tutte 3 le macchine in dotazione.
ELISOCCORSO
Questa è sicuramente l’attività più conosciuta, svolgendo attività Air Ambulance SAR/HEMS/HHO.
Nel corso degli anni il N.E. si è evoluto moltissimo e con l’aumento dei velivoli e attrezzature disponibili è cambiata radicalmente la tecnica di soccorso. Un tempo si utilizzava l’approccio “scoop and run”, che consisteva nel prelevare il paziente dal luogo dell’incidente e portarlo direttamente in ospedale; ora si utilizza l’approccio dello “stay and play”, ovvero restare sul paziente e agire su di lui. In poche parole, viene portato sul paziente un servizio medico avanzato che ha il compito di stabilizzare il paziente sul posto e successivamente, grazie all’elicottero, trasportarlo nel più breve tempo possibile presso la struttura ospedaliera più adeguata, che non sempre è la più vicina. Se prima il paziente andava in ospedale, adesso è l’ ospedale che vola dal paziente.
“Azzardando un analogia con la Difesa Aerea, siete ready to fly e i decolli sono sempre paragonabili a degli “scramble“? … In un certo senso si, in quanto target e task ci vengono assegnati al momento dalla centrale 118”.
In Trentino il servizio è interamente pubblico al 100% mentre in quasi tutte le altre regioni per la componente aviazione è affidata in appalto a privati.
La linea di volo adibita a elisoccorso HEMS del N.E, si avvale di:
I-TNBB Europcopter SA365n3 Dauphin 2 n 6609 03.2002
I-TNDD Agusta Westland AW139 n 31374 10.2001
I-NOST Agusta Westland AW139 n 31246 07.2009 in affitto per sopperire alla mancanza di I-TNCC coinvolto nell’ incidente a Cima Nambino il 05 marzo 2017.
Il numero di interventi di solo soccorso è in costante incremento: da 1.500 nel 2005 a 2.489 nel 2019, il dato parziale per l’ anno corrente è circa 1.450.
L’equipaggio standard è di 5 persone; di notte, la normativa Enac prevede invece 2 piloti. Nel caso in cui il paziente fosse una partoriente, l’elicottero fa tappa all’ospedale Santa Chiara di Trento, imbarca l’ ostetrica e decolla alla volta della futura mamma. I componenti dell’equipe sanitaria sono dipendenti dell A.P.S.S. Azienda Sanitaria, ed è composta dal medico rianimatore/anestesista e dall’ infermiere dell’ospedale di Trento.
Grazie ai Corpi Vigili del Fuoco Volontari presenti in ogni comune della regione, quando si interviene vengono attivati anche i Vigili del Fuoco Volontari competenti per territorio. Questi offrono un supporto terra-aria e spesso sono essenziali per trasportare l’equipe sanitaria sul paziente. In nessun altra regione in Italia esiste un servizio analogo.
Il servizio di elisoccorso viene attivato unicamente dalla Centrale operativa di “Trentino Emergenza 118″ filtrato dalla “Centrale Unica Emergenza 112”, la quale fornisce informazioni riguardanti il tipo di soccorso richiesto, il luogo dell’incidente e le condizioni medico-sanitarie del paziente, unitamente a quelle meteo.
Altro tipo d’ intervento, classificato come secondario, è il trasporto di un paziente da una struttura ospedaliera ad un’altra maggiormente qualificata (Air Ambulance). Talvolta sono capitati trasferimenti “long haul“ come Firenze, Genova, Trieste, Milano, Roma. In questi casi si pianifica il F.P., che Enav approva in tempi rapidi.
In Trentino sono operative e certificate piazzole presso ogni struttura ospedaliera e in molti altri paesi della provincia: tutte utilizzabili anche nelle ore notturne.
Gli equipaggi hanno un integrazione “stagionale”. In estate presso la base operativa del N.E. è sempre presente una squadra di sommozzatori dei Vigili del Fuoco del Corpo permanente di Trento i quali, in caso di chiamata, integrano l’equipaggio standard per svolgere attività di ricerca e soccorso nei laghi della provincia. In inverno, invece, è presente un’unità cinofila del Soccorso Alpino e Speleologico, pronta a decollare in caso di valanga per la ricerca di dispersi.
La giornata tipo dei piloti di turno HEMS/SAR prevede al mattino il check della macchina, il controllo note lasciate dal turno precedente, poi si procede in sala meteo per la pianificazione voli, quindi la presa visione di METAR & NOTAM, webcam meteo che coprono le varie zone della provincia.
Il personale sanitario verifica la presenza ed efficienza di farmaci, presidi e attrezzature sanitarie di loro competenza a bordo dell’elicottero e di scorta in base. Segue la riunione con tutto l’equipaggio per un ripasso delle procedure operative, con focus particolare su quelle di emergenza.
Ad esclusione del pilota e del tecnico di volo (verricellista), gli altri componenti non sono tutti i giorni sull’elicottero, ma solo alcuni giorni al mese a turno.
“Voglio specificare, prosegue il com.te Valentini, che tutti noi (tutti quelli che a vario titolo salgono a bordo) siamo soggetti a formazione continua, al pari di tutti gli equipaggi di condotta di tutte le compagnie. SAFETY FIRST”.
La flessibilità consente, in caso di necessità, di spostare il pilota dal soccorso (sforate le 5 ore di volo) al lavoro aereo, assicurando sempre entrambi i servizi, poi ci sono i turni di crew stand-by se questo è necessario.
Sono garantiti 2 elicotteri HEMS/SAR di giorno e 1 di notte. Questo implica la presenza di 3 macchine operative (sono da considerare i fermi periodici per le manutenzioni). Per continuare a mantenere questo livello servono indubbiamente investimenti, gli ultimi di un certo peso sono abbastanza datati.
Tendenzialmente i voli, anche quelli notturni, seguono le regole del volo a vista. E’ stata pensata, pianificata e infine certificata con ENAV e ENAC una rotta P.B.N. per l’ospedale di Cles, con la previsione in futuro di estenderle anche ad altri.
Con l’emergenza sanitaria Covid-19 gli interventi sanitari sono diminuiti notevolmente, come ci si poteva aspettare. Da inizio aprile, l’ENAC ha approvato l’utilizzo di una barella di bio-contenimento, modello Isoark N36-7, per il trasporto di pazienti Covid 19 positivi. E’ stata realizzata una modifica, poi certificata, per il sistema di fissaggio rapido della barella al velivolo. “Oltre all A.M.I. siamo l’ unico nucleo a livello nazionale ad essere dotato di tale specifica barella”.
Lavoro AEREO e ANTINCENDIO
La linea di volo per queste attività, è costituita da:
I-TNLD Eurocopter AS350b3 Ecureuil n 3383 04.2002
I-TNAA Eurocopter AS350b3 Ecoureil n 3752 01.2003
Questi due velivoli sono dotati di gancio baricentrico con capacità di carico di 1.400 kg. I servizi sono garantiti nelle ore di luce. Effettuano anche servizio AIB- Anti Incendio Boschivo grazie alla “bambi bucket” da 1.200 litri di capacità massima che viene riempita negli specchi lacuali, fiumi o in appositi vasconi approntati dai pompieri.
Sono svolte molte ore di volo a supporto dei vari dipartimenti e servizi della Provincia, come la Protezione Civile, con il distacco controllato di valanghe con una campana “Daisy Bell”. Altro ausilio, la campana RECO per la localizzazione di segnali ARVA per sommersi in valanga. Per il Servizio Geologico, sono effettuati trasporti di geologi su luoghi di frane e smottamenti, voli per conto del il servizio Forestale o quello Glaciologico, per i monitoraggi semestrali dei ghiacciai ecc…
Un altro servizio svolto dai due Ecureuil è il trasporto in quota di materiali destinati ai rifugi alpini e il trasporto in zone difficili da raggiungere di materiali e attrezzature antincendio e/o tecniche.
Lo scorso anno hanno superato le 700 ore di volo.
Con l’ ing Daniele Gosetti, responsabile amministrativo con funzione di accountable manager e della certificazione, affrontiamo aspetti altrettanto interessanti.
Sono attrezzati, in tre punti strategici presso le piazzole dei vigili del fuoco Volontari, dei punti di “refueling“. E’ fondamentale non essere costretti a rientrare a Trento per rifornire ed interrompere un lavoro, o peggio un soccorso, per scarsità di carburante. Incontrare più vento contrario, il brutto tempo che costringe ad allungare il percorso, un recupero con hovering che si prolunga oltre le previsioni…. per vari motivi, una ricerca disperso non ha mai una durata prevedibile.
Nei 3 punti più remoti, Val di Sole, Fassa e Primiero, ci sono servizi che in qualsiasi momento, giorno o notte con pochi minuti di preavviso, assicurano servizio antincendio e refueling.
Concludiamo la visita ricordando e ricordandoci che non si tratta, come spesso leggiamo su certa stampa di Eroi, Angeli o cose simili. “Siamo un gruppo di professionisti seri preparati, che svolgiamo un lavoro con dei margini di rischio calcolato, oltre il quale NON ANDIAMO MAI. Partiamo in 5 e in 5 vogliamo tornare, 6 con il paziente”.
“Una raccomandazione e una richiesta agli escursionisti, da parte dei piloti: evitate di mettervi in pericolo e soprattutto, quando vedete un elicottero che compie un volo apparentemente strano (cerchi concentrici o che si sposta con traslazioni laterali) sta facendo una ricerca. Evitiamo quindi di salutare ed agitare le braccia a vuoto. Quelli sono segnali convenzionali di aiuto che generano confusione e fanno perdere tempo, spesso prezioso. Aiutateci ad aiutarvi al meglio”.
(Mauro Sebastiani – Fotografie di Mauro Sebastiani “wing05” – Leonardo Largher)