AIR EUROPA TRA ITALIA, SUD AMERICA, CARGO E UNA POSSIBILE JOINT VENTURE

Andrea Funes TTG 2018E’ una Air Europa in grande spolvero quella presente al TTG di Rimini in questi giorni: la compagnia spagnola del gruppo Globalia basata a Palma di Mallorca, rappresentata in fiera dal neo Country Manager Italia Renato Scaffidi e da Andrea Funes (foto a lato), Direttore commerciale sulla Penisola, da qualche mese ha rafforzato la spinta sulla Penisola e raddoppiato l’offerta di voli verso Madrid, hub del vettore: dall’introduzione dell’orario estivo 2018 infatti i 4 collegamenti giornalieri (2 Roma e 2 Milano) sono stati portati ad 8 aggiungendo una frequenza proprio su Fiumicino e Malpensa, ma soprattutto tornando ad operare a Venezia con un bigiornaliero operato prevalentemente con il piccolo Embraer 195.

La risposta del mercato per quanto riguarda il “Marco Polo” si è subito distinta, e già dai primi movimenti aveva fatto segnare un load factor attorno al 90%; a contribuire alla causa si può citare anche la collaborazione con i crocieristi, che hanno modo di generare elevato traffico per Air Europa – al punto tale da dover programmare alcune turnazioni 2019 con il dreamliner per essere in grado di soddisfare la richiesta – proprio su Venezia.

Le ormai fidate Milano e Roma continuano a fare segnare buoni numeri, ripagando chi aveva creduto e spinto per l’introduzione del terzo volo giornaliero.

Sul fronte network le prossime aperture saranno concentrate nel bacino certamente più florido per Air Europa, l’America centro-meridionale: Panama sarà attivata a fine febbraio e sarà anche lo snodo per i voli in connessione – a tal proposito è ancora in corso la trattativa con tutti i soggetti coinvolti per la miglior gestione possibile in quel mercato – mentre Iguazù, e precisamente lo scalo locale situato in Argentina – un simile aeroporto è localizzato a pochi chilometri di distanza, ma già in territorio brasiliano – non vedrà la luce prima dell’estate.

In ottica transatlantica è invece in fase di definizione una joint venture con il gruppo Air France-KLM che Funes descrive in questi termini: unire le sinergie, lasciando quindi da parte la concorrenza su quello specifico mercato,  per proporre un’offerta comune sulla quasi totalità delle rotte per il Sud America, e una condivisione in termini economici dei risultati ottenuti sul network soggetto all’accordo. Il tutto rimane attualmente in una fase ancora non avanzata e solo le previsioni più ottimistiche la credono possibile già nel 2019; più realisticamente, in virtù dell’articolata procedura per la richiesta di autorizzazioni, potrebbe slittare all’anno successivo. La joint venture è anche un’opportunità per distribuire in misura diversa il carico, evitando di raddoppiare l’offerta quando non necessario, oppure offrire una frequenza di voli superiore su un collegamento che attualmente viene operato con una cadenza inferiore pur con una domanda importante.

Cambiando completamente segmento, è notizia recente la decisione di Air Europa di tornare a gestire in proprio l’attività cargo, senza esternalizzare il servizio com’era fino ad oggi ma, di fatto, gestendo in prima persona le proprie stive: non si parla di una ricaduta occupazionale esorbitante, avendo una struttura dedicata solo a Madrid ed usando le proprie GSA altrove, ma è senza dubbio una novità che potrebbe far bene al business dell’azienda.

Si chiude sempre con la parola “business”, ma che in questo caso è Business Class: record anno su anno per i passeggeri di Business, addirittura si registra un +31% che solo in parte è giustificata dall’aumento di posti offerti; la consapevolezza è di aver messo a disposizione un prodotto vincente, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

(Fabrizio Ripamonti)

2018-10-11