INTERVISTA DI MIMMO MANCINI A MD80.IT

Il grande Mimmo Mancini ha rilasciato a Md80.it una intervista, che siamo lieti di pubblicare.

D. Mimmo, ormai da tempo e diversamente da prima, sono definitivamente esplosi voli low-cost. I ritmi sono relativamente serrati per gli Equipaggi. Come pensi sia cambiato il lavoro dell’Assistente di Cabina?
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R. Io credo che i ritmi per chi fa oggi questo lavoro siano molto serrati, piloti ed assistenti di volo sono sottoposti ad una pressione mai riscontrata nel passato, di conseguenza il lavoro stesso e’ totalmente stato stravolto nella sua essenza. Prima i lunghi tempi di sosta permettevano un recupero fisico e psichico sicuramente piu’ adeguato a questa attivita’ , e questo si rifletteva sulla qualita’del servizio offerto al cliente e ,non a caso, questo servizio nella sua globalita’ era ,insieme a sicurezza e puntualita’, quello che distingueva le grandi compagnie da quelle di seconda fascia. Oggi il prezzo del biglietto fa la differenza e l’importanza di certi ruoli e di certe professionalita’ non sembra piu’ interessare a nessuno…….in questo senso la professione di assistente di volo e’ molto cambiata negli ultimi quindici anni.
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D. Dalle tue canzoni di percepisce un approccio volutamente scherzoso a problematiche proprie di questo mestiere. Ma indipendentemente da queste, ritieni l’aviazione abbia ancora un manto romantico come un tempo?
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R. Oggi tutti viaggiano, chi piu’ chi meno, e quel senso di mistero che la nostra professione stimolava nei “terrestri” credo sia stata ampiamente superata dai tempi, riguardo il romanticismo beh credo sia stato sormontato dalla fatica operazionale e dalla perdita di tante forse troppe norme contrattuali e si sia anche esso perduto insieme a tutte quelle cose che rendevano questa attivita’ davvero eccezionale.
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D. Scusa la scontatezza, ma ci piacerebbe sapere qual’era il tuo aereo preferito sul quale lavorare, ed eventualmente quello che preferisci oggi. Anche da passeggero.
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R. L’aereo che piu’ di tutti ha stimolato la mia fantasia e quello che piu’ di tutti ho amato e’ il mitico Boeing 747, non tanto per fattori tecnici, quanto per quello che rappresentava per me entrato in Alitalia nel 1977, ma anche per la sua grandezza, a guardarlo da sotto la scaletta sembrava una cosa gigantesca, e lo era, tanto gigantesca che non so quante volte mi sono chiesto come potessero volare tutte quelle tonnellate , eppure quando ero li’ dentro , e ci ho passato davvero tante ore, mi sentivo piu’ al sicuro che dentro casa. Ma poi sul medio raggio mi sono molto affezionato anche al DC9/30 , lo ritenevo il volpino dell’aria, sempre mezzo graffiato, un po’scassato ,rumoroso, eppure sempre pronto a decollare , mi dava l’aria del furbo ,del poco sofisticato, di quello pratico e di poche pretese, uno che poi alla fine in un modo o nell’altro riusciva sempre a fare alla grande il suo lavoro.
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D. Cosa ricordi con più piacere dell’Azienda? E chi?
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R. L’azienda mi ha permesso di vivere come forse non avrei potuto, conoscendo cose e persone, crescendo attraverso esperienze spesso fuori dalla normalita’, e per questo non posso che ringraziare, tuttavia non ho un grande ricordo delle varie gestioni che si sono succedute e nemmeno mai ho avuto la sensazione di far parte di una squadra particolarmente organizzata, non e’ stata mai un’azienda che ha contato molto sul senso di appartenenza dei suoi lavoratori e questo non ha certo agevolato il processo di crescita. Per quanto concerne le persone che ricordo con piacere ed affetto ci vorrebbe una lunga lista per ricordare tutti i colleghi di lavoro, i piloti, i tecnici con i quali in questi anni ho diviso migliaia di ore di volo e di soste in paesi lontani, alcuni di loro mi hanno insegnato altri magari accompagnato per brevi tratti del mio percorso, altri non erano indispensabili ma ci sono stati lo stesso e va bene, nominare qualcuno sarebbe fare torto a molti altri.
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D. Hai un aneddoto simpatico da raccontarci accaduto in volo?
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R. Credo fosse il mio quarto o quinto volo da stagionale, era il 1977, ero alla prima stagione e ricordo tornavamo da Bombay a Roma via Atene, fino ad Atene ando’ tutto bene, dopo il decollo da Atene mi chiamo’ un passeggero e con molta tranquillita’ mi punto’ una pistola al petto, lui stava seduto lato corridoio io in piedi davanti a lui, fu un attimo ed il suo vicino si alzo’ e mi passo’ alle spalle, sai quando pensi “ma dai…. ti pare che adesso questo capita proprio a me ? ” Il tipo che teneva la pistola un ragazzo sui 40 anni mi chiese in inglese :”Now what you think about this” ed io riuscii solo a dire “i’m just a training on the job…….” al che lui scoppio’ a ridere e scusandosi si presento’ come un giornalista olandese che stava facendo un inchiesta sulla facilita’ con cui le armi riuscivano, a quel tempo, a superare i varchi doganali , in quel periodo c’erano stati dei dirottamenti aerei e l’inviato appunto era in giro per dimostrare l’assoluta inadeguatezza dei controlli, poi realizzai anche che il suo vicino alle mie spalle altri non era se non il fotografo del giornale che aveva immortalato tutta la sequenza dei fatti. Un mese dopo mi hanno spedito a casa le foto e la copia del giornale dove in prima pagina c’ero io con il giornalista che mi puntava l’arma verso il petto
ed ovviamente quel “i’m just a training on the job” e’ rimasto nella storia…
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D. Sul sito, oltre a molti aspiranti piloti, ci osno anche molti aspiranti A/V. Hai qualcosa da consigliare loro?
Sostanzialmente, cosa significa essere e fare l’A/V?
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R. E’ molto difficile dare un consiglio, prima fare l’assistente di volo era un lavoro del tutto differente da oggi, cio’ che rendeva questa attivita’ davvero speciale era il tempo libero che ti concedeva, questa era la ricchezza primaria poi ce ne erano molte altre che oggi purtroppo sono sparite. Fare l’A/V significa sapersi relazionare con gli altri, cancellare l’idea della monotonia, adeguarsi a lavorare sempre con gente diversa, con orari da pazzi, e quindi a riconoscere gli atteggiamenti e ad evitare tutte le trappole che si trovano girando il mondo , poi e’ dare sicurezza, tranquillita’ , e spesso pure conforto , non e’ poco tutto questo ma si e’ ripagati quando come succede spesso si riesce a risolvere un problema a qualcuno che aveva bisogno.
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D. Domanda un pò antipatica, hai mai rimpianto di aver fatto l’A/V?
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R. No davvero mai, per me non era come per molti il sogno della vita ,anzi, ci sono capitato per caso a fare questo lavoro, ma devo dire che negli anni poi l’ho davvero apprezzato per tutto quello che ti offre , e poi non mi sono fatto mancare qualche piccolo hobby mescolando un po’ musica lavoro ed altre cose. No mai pentito, mi sono anzi divertito molto !
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D. Parlaci brevemente dei tuoi testi, (sul blog di Mimmo sono tutti scaricabili ed ascoltabili ed è disponibilie un’esauriente intervista in merito).
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R. Vedendo quello che e’ successo oggi alla nostra Azienda e riascoltando alcuni pezzi da me scritti molti anni fa mi viene da sorridere , io cantavo di sprechi, di promozioni facili, di sindacati diciamo cosi’ allegri , di personaggi negativi , ed ovviamente allora pensavo “se vedo io queste cose come mai chi dovrebbe vederle e correggerle non lo fa?”, poi l’ultimo Tsunami ha cancellato tutto ed ora si ricomincia da capo.
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D. Chi è Mimmo Mancini oggi? Cosa pensa dell’Aviaizone Civile odierna?
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R. Oggi dopo trenta anni di volo cerco di dedicarmi a tutte quelle cose che ho dovuto tralasciare prima, la musica innanzitutto, ci vuole tempo per riabituarsi ad una vita senza foglio turni, senza l’adrenalina del telefono durante un turno di riserva a casa, senza l’ansia di una mancata partenza, ma ritengo che quasi trenta anni di volo siano stati sufficienti.
La guerra delle tariffe e la rincorsa ad un profitto spesso difficile da ottenere non rendono un buon servizio all’aviazione civile odierna un ambiente che per una crescita in totale sicurezza necessiterebbe a mio avviso di tante sinergie e meno concorrenza specie se poco leale e basata sul forte sfruttamento dei mezzi meccanici e delle risorse umane.
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D. Senti Mimmo, si stava meglio quando si stava peggio?
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R. Mah se ti rispondessi di si certificherei una mia “anzianita” che invece ancora non ho del tutto, e dunque ti dico che ogni epoca ha le sue peculiarita’ ed i suoi nei, , e comunque tornare indietro non sara’ possibile e quindi se mai……. oggi fosse addirittura…….. peggio di ieri dovremo darci da fare per migliorare la situazione.
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D. Che rapporto hai con gli aeroplani oggi?
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R. Un bel rapporto nel senso che li prendo per andare in vacanza qualcuno di loro mi riconosce e mi fa un saluto col musetto ,qualcun altro e’ troppo nuovo e non mi degna di uno sguardo .
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D. Lancia un messaggio/pensiero agli A/V dell’Azienda di oggi.
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R. E’ storicamente il momento peggiore per gli A/V ed i piloti di questa azienda, ma un momento cosi’ duro non puo’ che essere la molla giusta per una risalita veloce ed appropriata ad un tipo di attivita’ che, per la sua particolarita’, necessita di un ambiente sereno, consapevole, e di alta professionalita’

Md80.it ringrazia calorosamente Mimmo Mancini per l’intervista, e consiglia a tutti lettori del nostro portale di visitare il sito internet di Mimmo : www.mimmomancini.it

2009-01-23